Non più baracche pericolose, ma case in legno lamellare resistenti al fuoco. Così rinasce l'area del Poderaccio, non più un campo nomade, ma un'area residenziale attrezzata dove circa 80 famiglie Rom (circa 500 persone) potranno avere un alloggio confortevole e sicuro, nell'attesa di una sistemazione definitiva. Il primo lotto di lavori comincia la prossima settimana e riguarda la piattaforma del cosiddetto Poderaccio basso dove verranno costruite 49 abitazioni e 1 moschea per altrettante famiglie.
Il secondo lotto partirà subito a ruota e riguarderà tutta l'area del Poderaccio alto dove verranno collocate 33 case che ospiteranno i 33 nuclei Rom del Masini. "Grazie a questo progetto - ha sottolineato l'assessore all'immigrazione Marzia Monciatti - siamo in grado di superare definitivamente il concetto di campo così come è stato concepito fino ad oggi e assicurare alle famiglie Rom una dimora dignitosa e confortevole, anche se transitoria". A presentare il progetto, oltre all'assessore Monciatti, i rappresentanti della ditta Cost che costruisce le strutture abitative, Giovanna Marandino della Direzione sicurezza sociale, la delegata del quartiere 4 Laura Grazzini i tecnici e gli ingegneri del Comune Oltre ai lavori per costruire le case, verranno fatti interventi di bonifica e urbanizzazione , gli allacci della luce e dell'acqua.
Le abitazioni sono in legno lamellare di varie grandezze a seconda di quante persone ci andranno ad abitare. Si va da un minimo di 45 metri quadri ad un massimo di 75. Il progetto è stato discusso anche con le famiglie Rom che hanno scelto di avere una piazza centrale all'interno del villaggio come punto di ritrovo verande davanti alle loro abitazioni. Il costo totale dei lavori è di circa 3 milioni di euro, primo e secondo lotto compresi di cui il 50% ce lo mette la Regione, il resto il Comune.
In queste case andranno a vivere i Rom cosiddetti storici, quelli che da più tempo sono radicati nel territorio fiorentino, che hanno un lavoro e mandano i figli a scuola.