D’ora in avanti i cittadini toscani avranno diritto a nuovi livelli di assistenza pubblica per curarsi i denti. Il Consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità una delibera che definisce i livelli essenziali di assistenza relativa alla specialità di odontoiatria. Come ha spiegato il presidente della IV Commissione Federico Gelli (Margherita) illustrando il provvedimento all’aula, con la delibera è stato approvato il “progetto odontoiatria”, parte integrante di un accordo a suo tempo sottoscritto fra l’assessore al diritto alla salute e i professionisti odontotecnici.
In pratica, ha detto Gelli, “sono state concordate le tariffe dei dispositivi medici odontoiatrici nell’ambito delle convenzioni stipulate con le aziende sanitarie, una percentuale di dispositivi gratuiti a favore delle aziende sanitarie da calcolarsi sul totale della fornitura eseguita, modalità di pagamento a favore degli utenti”. Adesso partirà una sperimentazione della durata di due anni. L’obiettivo è quello di ridurre la carenza delle prestazioni pubbliche nel settore: attualmente gli odontoiatri pubblici in Toscana sono 100, quelli privati 4500, e il privato evade il 97% della domanda.
Vengono anche fissati tre livelli di prestazione sanitaria: il primo, che comprende le prestazioni di urgenza, le patologie gravi, l’attività protesica e ortodonzia intercettiva da erogarsi ai cittadini dietro pagamento del ticket (tranne gli esenti), riguarda tutti i cittadini. A questo livello la visita specialistica deve avvenire entro 10 giorni, mentre le prestazioni urgenti sono erogate in tempo reale. Il secondo livello comprende le prestazioni di odontoiatria conservativa e ortodonzia intercettiva da erogarsi esclusivamente a soggetti in condizioni di disagio.
L’obiettivo è non superare i 30 giorni di attesa. Il terzo livello comprende tutte le altre prestazioni erogate a soggetti non in condizione di disagio, che verranno garantite con tariffe concordate, con obiettivo di attesa di oltre 30 giorni. Secondo Virgilio Luvisotti (An) “si tratta di un provvedimento importante, in un segmento della sanità fin qui trascurato come l’odontoiatria”. Positivo, secondo il consigliere, lo sforzo di stabilire vari livelli di assistenza per garantire le fasce meno abbienti della popolazione.
Per Luvisotti è necessario, inoltre, pensare anche a strade alternative a quelle percorse dalla Toscana, come quella battuta dalla Lombardia, che punta a fondi integrativi per assicurare le cure odontoiatriche a chi non se le può permettere. Anna Maria Celesti (Forza Italia), ha posto l’accento sulla differenziazione dei livelli di assistenza, che devono garantire, in modo solidale, l’assistenza prima di tutto ai disabili e agli anziani. “Non è tollerabile che anziani e disabili, per le lunghe liste di attesa, aspettino anni per poter ricevere assistenza”.