«Oggi è stata inaugurata la mostra "Firenze la città nuova". L'impatto visivo è senza dubbio affascinante ma quella presentata non è l'immagine reale di Firenze. I progetti futuristici descritti in varie schede sono mostrati come idee patinate, belle. C'è però da chiedersi quanto sono reali e quanto realistici sono i loro tempi di realizzazione. La mostra è una campagna pubblicitaria che costa quasi 400 mila euro e per questo non sembra descrivere la realtà dei fatti». Lo ha detto il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi secondo il quale «questo evento è stato pensato per dimostrare che a Firenze tutto sta procedendo nel migliore dei modi ma la realtà è ben lontana da quanto la mostra cerca di dimostrare».
«Sarà bene ricordare tutto e non solo quello presentato - ha aggiunto Toccafondi - la mostra non ricostruisce la storia, l'andamento dei cantieri e la realizzazione di alcune opere come i lavori ancora non iniziati al sottopasso Strozzi e la conseguente ovonda; il sottopasso di piazza Vittorio Veneto, prima opera inaugurata dal sindaco e che, ironia della sorte, è nata sbagliata. Progettato a tre corsie con percorso lineare, il sottopasso è stato realizzato a due corsie con doppia curva a gomito.
Non si dice che la tranvia Firenze-Scandicci, per la quale sono stati sbagliati due bandi di gara e che costerà più di 150 milioni di euro, farà risparmiare cinque minuti di tempo rispetto all'attuale linea Ataf». «La mostra - ha aggiunto - dimentica anche di dire che per la realizzazione delle altre due linee della tranvia si spenderanno, per ora, circa 180 milioni di euro in più rispetto alle previsioni. Per non parlare dei parcheggi: in piazza Ghiberti i posti auto sono passati da 510 a 300 e piazza Caduti dei Lager da 880 a 545 posti auto perché sottoterra è stata trovato l'acqua, in piazza Beccaria sono scesi da 390 a 200.
E poi dovremmo parlare delle opere di cui non si sa più niente: il bypass del Galluzzo, l'allargamento del sottopasso di via Lanzi, il sottopasso delle Cure, il prolungamento del viadotto del Varlungo, l'allargamento della viabilità delle Cascine del Riccio, lo svincolo di Peretola, la strada lungo il fosso Macinante». «Poi ci sono i ritardi sul palazzo di giustizia - ha concluso il capogruppo di Azione per Firenze - la situazione di degrado nella quale si trovano l'ex Meccanotessile e il complesso di Sant'Orsola, la situazione di tante piazze fiorentine i cui residenti avevano avuto promesse da questa amministrazione che in cinque anni si sarebbero trovati i fondi per la loro ristrutturazione: piazza Tasso, piazza Pier Vettori, piazza Santo Spirito e piazza del Carmine.
Una mostra patinata e che non poteva che essere così visto che veniva finanziata dall' ufficio del sindaco, una mostra che è bene che i fiorentini vedano a vedere soprattutto perché loro nella città reale ci vivono».
«Chi è il responsabile delle carenze informative sull'attività di Firenze Parcheggi?». Questa la domanda avanzata, in una interpellanza, dal capogruppo di Dl-la Margherita Riccardo Basosi, dai consiglieri Simone Menci, Lavinia Balata Orsatti, Vittorio Foti, e da Enrico Falqui (gruppo misto).
«Malgrado la quota posseduta in Firenze Parcheggi dal Comune di Firenze sia solo di maggioranza relativa - si sottolinea nell'interpellanza - le attività della società sono percepite dai cittadini come espressione diretta delle decisioni e della volontà dell'amministrazione comunale. La pesante carenza di informazione preventiva spesso verificatasi sulle modifiche delle regole relative alla sosta, sulle tariffe della sosta controllata, sulla stessa introduzione della zona a sosta controllata e più recentemente dei punti rossi, viene in ultima analisi attribuita dagli utenti al Comune considerato responsabile anche degli eventuali difetti di informazione e di gestione».
«Inoltre - prosegue il documento - i bilanci di Firenze Parcheggi mostrano una redditività positiva anche consistente e malgrado ciò dal sito web del Comune di Firenze dedicato a questa società si rileva che negli ultimi esercizi non sono stati pagati dividendi agli azionisti di riferimento, come il Comune di Firenze. Sul sito si legge anche che nel corso del 2002 è prevista una diminuzione dei posti auto in gestione per la cessazione dei parcheggi Fortezza da Basso, viale Strozzi e piazza Beccaria in seguito alle opere previste nel projet financing "Firenze Mobilità».
«E' evidente - rilevano i cinque consiglieri - che questa diminuzione porterà minori ricavi, ma il fatto che ciò sia compensabile, secondo la società, attraverso una più accurata rilevazione delle infrazioni, un aumento dei compensi corrisposti dal Comune di Firenze al riguardo e ad adeguamenti tariffari, e che queste ipotesi siano riportate nel sito ufficiale del Comune, genera confusione su cosa l'amministrazione pensi sull'argomento. Tenendo conto che l'obiettivo di quest'ultima dovrebbe essere quello di minimizzare le infrazioni e non massimizzare le sanzioni».
I firmatari dell'interpellanza chiedono di sapere anche «se la responsabilità delle carenze informative sulle variazioni delle tariffe e delle regole della sosta siano da attribuirsi alla Firenze Parcheggi o direttamente all'amministrazione», «se esistono patti parasociali o altre forme di tutela che stabiliscono impegni di Firenze Parcheggi verso il Comune di Firenze in riferimento all'obbligo di informare tempestivamente ed esaurientemente i cittadini», «se esista e quale sia l'importo dell'utile per Firenze Parcheggi nell'operazione "telepass" oltre a ciò che risulta giustificato da prestazioni di attività a favore e per conto del Comune», «se l'amministrazione condivida in assoluto la decisione della società partecipata a favore della destinazione totale degli utili di bilancio al perseguimento degli scopi sociali senza che sia fatta salva una equa remunerazione del capitale» e, infine, «se non sia ritenuta opportuna ed urgente una esauriente comunicazione al consiglio comunale sull'insieme delle attività della Firenze Parcheggi che nel pieno rispetto delle prerogative di autonomia di questa società per azioni permetta di confermare la missione deliberata nel lontano 1988 e/o proporne l'aggiornamento degli indirizzi almeno per la parte di competenza del Comune di Firenze».