«Gli enti locali devono avere la possibilità di programmare gli interventi sul proprio territorio e quindi sosteniamo il sindaco Domenici e la sua giunta». Lo ha detto il capogruppo dei Verdi Alessio Papini a proposito dell'ordinanza del Comune che sospende l'installazione delle antenne per i cellulari. «La sentenza del tribunale amministrativo regionale contro le normative di regolamentazione della installazione dei ripetitori per cellulari decise dalla Regione e da vari comuni toscani - ha aggiunto Papini - indica che purtroppo la storia tende a ripetersi.
Per molti anni anche per l'amianto, il farmaco talidomide, il fumo da sigaretta ed altri casi è stata negata la presenza di effetti negativi e solo molto tardi si è arrivati a delle prese di posizione definitive. L'ordinanza del Comune di Firenze contro l'installazione dei ripetitori per cellulari riguarda la volontà di considerare inapplicabile il cosiddetto "decreto Gasparri" che di fatto ha largamente semplificato e deregolamentato le installazioni di antenne per telefonia cellulare causando una lunga serie di installazioni senza possibilità di regolamentazione da parte dei Comuni».
Improvvisa fioritura notturna di uno strano supporto metallico sopra il tetto della palazzina che affaccia sul giardino appena inaugurato in Via G.
F. Mariti, a Rifredi: la segnalazione è pervenuta pochi giorni fa all'insegnante che da 14 anni promuove coi suoi studenti dell'ITI-IPIA L. da Vinci e i cittadini del quartiere un verde pubblico economico, ecologico e partecipato alla confluenza dei due torrenti cittadini Mugnone e Terzolle. Si tratta forse dell'ennesimo ripetitore per telefonia cellulare? Eppure siamo immediatamente a ridosso di un'area destinata alla frequentazione di bambini e ragazzi, e a poche decine di metri da una grande scuola elementare e materna, la Goffredo Mameli.
Il prof.
Girolamo Dell'Olio chiede al Difensore civico del Comune di Firenze dott. Francesco Lococciolo di verificare la fondatezza della segnalazione, in un esposto nel quale vengono enumerati anche tutti i motivi di perplessità sulla rispondenza del giardino alle norme di legge. L'Amministrazione, com'è noto, ha voluto sostituire al progetto fatto dai ragazzi e dall'Università con la collaborazione dei bambini e degli adulti del quartiere quello di una ditta petrolifera, con caratteristiche profondamente diverse.
Il Comune ha lasciato infatti alla società petrolifera una quota di proprietà privata su un'area che il Piano regolatore restituiva (accogliendo l'osservazione presentata dagli studenti) a "verde pubblico". E su quell'area il Comune ha accordato alla società petrolifera la costruzione di una struttura fissa e invasiva, con abbondante colata di cemento, destinata ad un'attività commerciale e servita da un …. parcheggio asfaltato!
L'esposto è stato consegnato e illustrato dall'insegnante negli uffici del Difensore civico mercoledì 24 settembre.
Ecco cosa viene chiesto nella lettera al dott. Lococciolo:
che sia chiarito se il supporto segnalato dai cittadini precede l'installazione di un impianto per telefonia cellulare, e in questo caso se esso risulti previsti dal piano del Comune; qualora essa esuli dalle previsioni del piano, si chiede al Difensore civico di intervenire presso l'Amministrazione affinché l'installazione venga immediatamente sospesa, come annunciato dal sindaco per i casi del genere;
siano resi noti i motivi che avrebbero determinato, qualora l'installazione risulti inserita nel piano del Comune, l'assunzione di tale scelta, nonostante la destinazione a verde pubblico dell'area immediatamente a ridosso dell'edificio sul cui tetto sono stati installati i primi supporti dell'impianto;
sia verificato se possono configurarsi effetti sommativi indesiderabili sulla salute dei cittadini derivanti dalla presenza contemporanea, su un'area assai ristretta, di un traliccio dell'alta tensione (che domina il giardino) e di un impianto ripetitore per la telefonia cellulare.
Sulle caratteristiche del giardino l'insegnante chiede poi un intervento del Difensore civico affinché:
siano meglio chiariti i contorni normativi che autorizzano a definire l'attuale recinzione, esplicitamente di cantiere, come un dispositivo tale da presentare "tutti i requisiti prescritti dalla normativa vigente in tema di sicurezza" (così recita la risposta dei responsabili del Q5) nella fattispecie di un giardino pubblico;
a proposito del "chiosco-bar" e del piazzale asfaltato ad esso prospiciente, sia definitivamente chiarito attraverso uno specifico quesito formale all'Amministrazione comunale il significato del termine "rimovibile" in relazione alla nozione delle cosiddette "costruzioni temporanee", le sole ammesse nel verde pubblico dalle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore; in altre parole, quali debbano essere le caratteristiche di una costruzione affinché essa possa essere definita "rimovibile", e da quale standard in poi una costruzione non possa invece essere più considerata "rimovibile", e debba dunque ritenersi esclusa dalla categoria delle "costruzioni temporanee" ammesse nel verde pubblico.