Un tavolo di concertazione tra consiglio comunale, categorie economiche e loro associazioni, comitati dei residenti del centro storico ed associazioni ambientaliste in merito al periodo di sperimentazione del telepass è stato chiesto dal consigliere Enrico Falqui (gruppo misto) in una lettera inviata ai capigruppo consiliari ed ai presidenti della commissioni ambienti e trasporti e sviluppo economico. «Questo organismo - ha spiegato Falqui - dovrebbe occuparsi anche dei relativi provvedimenti coadiutivi della mobilità pubblica verso e dal centro storico, nonché degli eventuali strumenti integrativi e correttivi che risultassero necessari alla luce del confronto con tali soggetti sociali ed economici ed in base ai risultati della sperimentazione in corso».
«Gradirei inoltre che in tale sede - conclude la lettera - le commissioni consiliari approvassero l'intenzione di confrontare le esperienze di istituzione del telepass in altre città italiane e toscane in modo da poter confrontare i risultati delle esperienze già in corso, sia dal punto di vista dei risultati di limitazione del traffico ottenuti, sia dei benefici ambientali in relazione ai costi economici investiti».
«Firenze parcheggi guadagna parecchio ma per i fiorentini i vantaggi sono veramente pochissimi».
Lo ha detto la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci. «Questa - ha spiegato la Checcucci - è una società che non accetta di rinunciare alla sua vocazione al business, e quindi ai project financing, ad esempio, perché si proclama società privata ma che non vuole neanche rinunciare ai privilegi che offre il fatto di avere come principale azionista il Comune di Firenze e di definirsi ente strumentale e mero esecutore delle direttive dell'amministrazione. Che significa, in buona sostanza, gestire in affidamento diretto, senza aver mai vinto una gara, ben 30 mila posti a pagamento e relativi proventi»..
«La società che vede il Comune quale maggiore azionista e che si definisce mero esecutore di Palazzo Vecchio, ha davvero un buon bilancio - ha rilevato la consigliera di Alleanza Nazionale - il dato più clamoroso, che la società giudica un successo ma che politicamente rappresenta un tradimento rispetto al ruolo "di pubblica utilità" che rivendica, è l'incremento di fatturato di circa il 15%, da 8 milioni 762 mila e spiccioli euro del 2001 a 10 milioni e 115 mila e rotti euro nel 2002. Nell'analisi di come si movimentano i ricavi, crescono addirittura del 30% quelli che riguardano i parcheggi incustoditi di superficie mentre si registra un più modesto l'incremento del 3% dal parcheggio della stazione.
Quanto al parcheggio del Parterre si registra un decremento del 2% , che per i parcheggi custoditi di superficie è del 10%. L'incremento più consistente, per oltre 878 mila euro, è infine da attribuire all'aumento del rimborso spese per le contravvenzioni. Con fare trionfalistico gli amministratori informano la città di avere assunto 10 ausiliari del traffico, facendo lievitare complessivamente i costi del personale del 20% da un anno all'altro, e dichiarano poi che grazie a questi risultati potranno assumere altri ausiliari per erogare ulteriori e maggiori contravvenzioni».
«Da notare - ha concluso la Checcucci - che con questo risultato, determinato da tariffe draculesche e da contravvenzioni erogate a più non posso, e visto il diritto a nove euro e mezzo per ognuna di queste, la società chiude con un utile di 1 milione 587 mila euro. Poiché Firenze parcheggi afferma di svolgere un'attività per conto del Comune, il risultato, dovrebbe invece avvicinarsi al pareggio per gravare meno sulle tasche dei fiorentini, sia elevando meno contravvenzioni, sia diminuendo le tariffe dei parcheggi che rimangono le più care d'Italia.
Questa situazione, ai fiorentini, quali vantaggi garantisce? Per adesso abbiamo visto gli svantaggi, come multe, parcheggi a "fascia rossa" e costi del telepass: a quando quell'interesse pubblico che, come ente strumentale al servizio del Comune, la Firenze Parcheggi dovrebbe perseguire e del quale i cittadini dovrebbero beneficiare? Attendiamo con trepidazione».