FIRENZE- I ricoveri erogati in Toscana nei reparti di chirurgia plastica, chirurgia maxillo facciale e grandi ustionati sono aumentati del 25% negli ultimi cinque anni: dai 4.864 del 1998 ai 5.911 del 2002. Ed è cresciuta anche la complessità degli interventi. L’ha sottolineato il presidente Claudio Martini nel saluto portato oggi pomeriggio all’apertura del 52° Congresso nazionale di chirurgia plastica, ricostruttiva, estetica, che terrà i suoi lavori domani e sabato al Palazzo dei Congressi.
Dopo aver ringraziato gli organizzatori per aver scelto la Toscana e Firenze come sede del congresso, il cui programma “testimonia i notevoli progressi delle tecniche ricostruttive e delle procedure medico-chirurgiche”, Martini ha ricordato gli obiettivi della Regione: la riorganizzazione della rete ospedaliera, che finora ha più che dimezzato il numero degli ospedali (da 93 a 41), la riduzione dei ricoveri e dei tempi di degenza, sia prima che dopo l’intervento. E ha confermato l’impegno della sanità toscana per il trattamento medico-chirurgico delle ustioni; per lo sviluppo delle procedure e delle tenciche di chirurgia plastica ricostruttiva o funzionale e di quelle trapiantologiche e di innesto tissutale; per la riduzione dell’invasività e del livello demolitivo delle procedure chirurgiche, con particolare riferimento al settore oncologico.
E ha annunciato che è intenzione della Regione promuovere una valutazione a livello regionale per individuare le priorità di intervento.
Via libera a maggioranza dalla Quarta commissione alla Sanità e sicurezza sociale alla delibera che prevede l’avvio della sperimentazione delle Società della salute. Il provvedimento è stato approvato con i voti favorevoli dei consiglieri del Centrosinistra presenti in commissione, quello contrario del Centrodestra e l’astensione di Rifondazione comunista.
Le Società della salute, nelle intenzioni della Regione Toscana, saranno una nuova soluzione organizzativa dell’assistenza territoriale nel settore sociosanitario. La loro sperimentazione è prevista dal piano sanitario 2002-04. Il punto fondamentale è il coinvolgimento degli Enti locali e delle organizzazioni del volontariato e del Terzo settore. Soddisfazione è stata espressa dal presidente di commissione Federico Gelli della Margherita il quale, dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a perfezionare il progetto, ha voluto sottolineare che “i lavori in commissione hanno prodotto un buon risultato che è la sintesi politica di un confronto ampio e complesso” ed inoltre ha evidenziato che “si avrà un doppio passaggio, prima l’adesione alla sperimentazione e poi la gestione vera e propria dei servizi”.
Gelli ha voluto anche evidenziare “l’apporto che darà il Terzo settore ed il mondo del volontariato e le organizzazioni sindacali al progetto delle Società della salute”. La contrarietà del Centrodestra è stata chiarita da Annamaria Celesti di Forza Italia, vicepresidente di commissione, che ha annunciato battaglia in aula consiliare ed ha precisato che “il Centrodestra non condivide l’impostazione di fondo delle Società della salute, non solo la sperimentazione, perché noi siamo per un sistema aperto e non chiuso e contro il ritorno alla lottizzazione in sanità”.
La Celesti ha inoltre affermato che “in aula formuleremo la nostra proposta alternativa”. Il consigliere Giovanni Barbagli di Rifondazione, infine, ha detto di essere “molto critico” ed ha puntualizzato che “noi non siamo affezionati a ciò che ci lasciamo alle spalle, ma neppure siamo entusiasti di quello che ci viene proposto perché bisogna partire dai bisogni e non dal controllo della spesa ed inoltre temiamo che attraverso la sperimentazione si voglia legittimare il passaggio al nuovo regime senza prima aver visto come funziona e quali risultati può offrire”.
Barbagli ha concluso annunciando un documento che sintetizza la posizione del suo partito.
Qual è lo stato di attuazione dei processi connessi alla riorganizzazione delle funzioni tecnico amministrative delle Aziende Sanitarie da parte dei Consorzi di area vasta? Con una interrogazione, lo ha chiesto il consigliere Giovanni Barbagli (Rifondazione comunista), consapevole della delicatezza del processo in corso. L’assessore alla Sanità Enrico Rossi - con documenti alla mano - ha presentato un quadro in divenire: “Pensavamo di risparmiare il 4% - ha detto – mentre abbiamo raggiunto l’8%.
I risultati sono quindi incoraggianti: i Consorzi stanno facendo la loro parte, siamo di fronte ad un sistema che funziona. Impiegheremo questi risparmi per migliorare ancora la qualità dei servizi sanitari che offriamo ai cittadini della Toscana”. I programmi prevedono, entro quest’anno, l’effettuazione di gare per oltre 400 milioni di euro. Il risparmio è stato possibile grazie alla rinegoziazione delle condizioni per le forniture dei servizi ed ai minori prezzi di aggiudicazione delle gare.
Il consigliere Giovanni Barbagli si è detto soddisfatto della risposta ed ha ritenuto necessario questo passaggio in Consiglio. “Vista l’assoluta novità dei Consorzi – ha detto - era opportuno vedere come il settore si stesse organizzando”.