FIRENZE- Poter disporre dell'intera isola di Pianosa, tramite una sua concessione a lungo termine, o in alternativa, tramite un vero e proprio atto di acquisto. E' questa la richiesta che il presidente della Regione Toscana ha avanzato in una lettera al presidente del consiglio Silvio Berlusconi, con l'obiettivo di sottrarre al degrado uno straordinario patrimonio storico e ambientale che, dopo la dismissione del carcere di massima sicurezza nel 1998, è stato completamente abbandonato. L'iniziativa va letta anche nel contesto delle preoccupazioni derivanti dall'inserimento dei beni immobiliari dell'isola nella Patrimonio Spa, con il rischio di una loro possibile cessione a privati.
La lettera di Martini
Nella sua lettera il presidente sottolinea l'importanza che riveste per la Regione Toscana il "mantenimento delle peculiarità dell'isola", alla quale deve essere assicurata una prospettiva di sviluppo sostenibile, in accordo con tutti gli altri enti locali interessati.
"A tale scopo - scrive il presidente - la Regione Toscana chiede di poter disporre dell'intera isola, evitando così una possibile frammentazione della sua proprietà, ed a tal fine propone la sua concessione in uso a lungo termine, ovvero per almeno 30 anni". Questa sembra la strada più facilmente percorribile, anche se non è esclusa anche un'altra ipotesi, quella dell'acquisto. "Siamo comunque disponibili a valutare anche proposte diverse che garantiscano comunque la possibilità di perseguire gli stessi obiettivi - spiega infatti Martini - E questo fino ad arrivare ad una possibile acquisizione a titolo oneroso, anche se, per la verità, questa soluzione apparirebbe alquanto singolare considerato che i soggetti interessati sono due pubbliche amministrazioni, rappresentative entrambe, anche se in ambito diverso, della collettività alla cui utilità è destinato il bene oggetto della transazione".
Storia dell'isola
Con questa iniziativa il governo regionale sottolinea ancora una volta con forza la straordinaria importanza di Pianosa e la necessità di intervenirvi con urgenza.
Con la sua superficie di circa mille ettari, la conformazione piatta che è all'origine del nome, una presenza umana che risale al tempo dell'Impero romano e una ricchezza ambientale che ne fa qualcosa di unico nel Mediterraneo occidentale, Pianosa dipende amministrativamente dal comune di Campo nell'Elba e dal 1996 è inserita all'interno del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, con una rigorosa tutela anche per i suoi fondali. Oggi è visitabile solo con visite guidate, con non più di 250 presenze giornaliere.
Da quando ha concluso la sua lunga storia penitenziaria - che l'ha vista ospitare anche boss mafiosi come Pippo Calò, Michele Greco e Nitto Santapaola con il regime speciale previsto dal 41 bis - Pianosa attende però ancora un progetto complessivo per il suo rilancio. Intanto si aggravano i suoi problemi, dall'emergenza idrica allo smaltimento dei rifiuti, dalle carenze infrastrutturali alle esigenze di recupero e ristrutturazione del patrimonio edilizio.
Gli interventi del passato
Per sottrarla al degrado la Regione Toscana è già intervenuta più volte.
In particolare, nel 2001 ha sottoscritto un'intesa con gli enti locali con l'obiettivo di garantire uno sviluppo sostenibile tramite la promozione dell'agricoltura biologica e delle attività didattiche e scientifiche. Con questo stesso documento è stato richiesto al ministero delle finanze di attivare le procedure per concedere ad una comunità di monaci benedettini una parte dei terreni agricoli e degli immobili dell'ex carcere. Questo per assicurare a Pianosa una presenza umana in armonia con un ambiente unico e in grado di promuovere uno sviluppo rispettoso.
Su questo progetto si attende ancora una risposta da parte del governo. Tutto è ancora fermo, anche in relazione a numerose richieste avanzate da istituti universitari e scientifici per attivare iniziative di sperimentazione e ricerca sull'isola o nelle acque circostanti.
Quanto alla possibilità di un affidamento della gestione complessiva dell'isola alla Regione, in Toscana esiste già un importantissimo precedente, quello dell'ex tenuta presidenziale di San Rossore, passata all'amministrazione regionale prima in concessione decennale e poi definitivamente in proprietà.
La Commissione reginoale permanente “Ambiente e territorio” svolgerà un’indagine conoscitiva sulla programmazione urbanistica che interessa tutti i comuni dell’Elba.
Lo ha deciso il Consiglio regionale, approvando una mozione che è stata votata da tutti i gruppi presenti in aula. Forza Italia non ha partecipato al voto. Scopo dell’indagine è “evidenziare l’eventuale esistenza e consistenza di interventi in contrasto con le disposizioni normative, con le previsioni tecniche in ordine alla loro fattibilità, con la tutela di una realtà territoriale di particolare pregio ambientale, naturalistico e paesaggistico”. La mozione, “anche a sostegno dell’iniziativa intrapresa dalla Giunta regionale”, chiede di raccogliere tutte le informazioni utili a delineare un quadro preciso per giungere ad una pianificazione sostenibile e in linea con le previsioni programmatiche e normative della Regione.
La mozione impegna inoltre la Giunta a prevedere, in sede di modifica della legge sul governo del territorio, l’adozione di norme per incrementare l’efficacia del controllo del territorio da parte degli enti competenti. Favorevoli a procedere all’indagine conoscitiva si sono espressi i consiglieri Fabio Roggiolani (Verdi), Erasmo D’angelis (La Margherita), Giovanni Barbagli (Rifondazione comunista) ed Andrea Manciulli (Democratici di sinistra), che hanno sottolineato l’esigenza di avere un quadro completo della situazione dell’isola - anche se la pianificazione urbanistica dell’Elba non può certo esauirisi con questo atto del Consiglio regionale, insieme all’azione positiva della Giunta toscana - senza scavalcare i Comuni elbani.
Per Leopoldo Provenzali (Forza Italia) invece, per risolvere la questione Elba - che non può liquidarsi in pochi minuti - la mozione non è né utile né produttiva. Secondo il consigliere è necessario un dibattito più ampio e l’Elba non può fare da cavia, non si può mettere in dubbio l’autogoverno dei Comuni. Da qui la decisione del gruppo di Forza Italia di non partecipare alla votazione. L’assessore Riccardo Conti ha dato la piena disponibilità della Giunta a informare il Consiglio di tutte le iniziative intraprese e ad approfondire la questione Elba in una discussione più articolata.
“Vogliamo proporre un funzionamento democratico del sistema territoriale senza ledere l’autonomia dei Comuni – ha sottolineato Conti – ma è giusto che ognuno faccia meglio il suo mestiere”.