Giornata europea senz'auto: domenica 21 stop alle macchine nella ztl
Piano regionale antismog: previsti un sistema di blocchi graduali al traffico ed incentivi per l'acquisto di nuovi veicoli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2003 19:13
Giornata europea senz'auto: domenica 21 stop alle macchine nella ztl<BR>Piano regionale antismog: previsti un sistema di blocchi graduali al traffico ed incentivi per l'acquisto di nuovi veicoli

FIRENZE- Passo avanti deciso della Regione nella strategia complessiva per il miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane. Dopo la presentazione avvenuta in Giunta, è stata esposta la scorsa settimana, al tavolo di concertazione con enti locali e associazioni di categoria, la proposta di accordo di programma che contiene le misure per il contenimento dei livelli di concentrazione di PM10 oltre a tutta une serie di azioni, misure, interventi a breve e medio termine, e risorse per ridurre le emissioni di inquinanti nell’atmosfera.

Al gruppo di lavoro che si è occupato di elaborare le misure da applicare hanno partecipato rappresentanti dell’Arpat, dell’Anci e dell’Urpt. A breve è prevista la riunione di un tavolo tecnico ed entro settembre si prevede di arrivare alla firma dell’accordo.
In primo luogo i provvedimenti puntano a ridurre la fonte principale di inquinamento urbano, ovvero il traffico veicolare. Ma oltre che alle misure previste per il contenimento della produzione di inquinanti derivante dalla circolazione dei veicoli, l’accordo prevede interventi anche per la riduzione delle emissioni provenienti dagli impianti di produzione di energia, in primo luogo gli impianti termici civili.
I punti fondamentali dell’accordo prevedono da un lato l’adozione di provvedimenti di limitazione alla circolazione graduali e progressivi (fino al divieto di circolazione totale), per i mezzi maggiormente inquinanti, e dall’altro la programmazione di incentivi per il rinnovo di questo segmento del parco veicolare e motoveicolare.

I Comuni destinatari degli interventi previsti dall’accordo sono quelli nei quali, in base alle rilevazioni delle concentrazioni medie annuali di polveri fini effettuate tra il 2000 e il 2002 (e confermate dai dati raccolti fino al 31 agosto 2003), c’è stato il superamento dei valori limite previsti dalle direttive comunitarie per il 2005. Si tratta degli otto Comuni della cosiddetta area omogenea fiorentina (Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Calenzano, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino, Scandicci e Signa, oltre a Firenze) e dei Comuni di Livorno, Cascina, Piombino, Lucca, Prato, Montelupo Fiorentino, Pisa, Grosseto e Santa Croce sull’Arno.
Sulla base dell’accordo in esame, a partire dal prossimo ottobre, è prevista la limitazione progressiva alla circolazione dei veicoli non catalitici e dei diesel immatricolati prima del 1993, compresi i veicoli leggeri a benzina o diesel adibiti al trasporto merci (con capacità di carico inferiore o uguale a 35 quintali e immatricolati prima del 1994), e dei motocicli e ciclomotori a due tempi non omologati ai sensi della direttiva 97/24/CE.

I provvedimenti si articoleranno in fasi successive di limitazione della circolazione fino al divieto totale a partire dall’autunno 2006. Si prevede infatti che nell’area omogenea fiorentina, attraverso la sostituzione anticipata del parco veicoli immatricolati prima del ’93 con veicoli nuovi, è possibile ridurre entro il 2005 invece che nel 2010 dell’87 per cento le emissioni di Pm10 rispetto allo stesso gruppo di veicoli attualmente in uso e del 56 per cento rispetto al parco-veicoli complessivo.
I Comuni si impegnano anche a rinnovare il parco autobus delle aziende di trasporto pubblico locale ed extraurbano (usufruendo dei finanziamenti regionali previsti a tale scopo) e a prendere accordi con associazioni e cooperative di taxisti per incentivare la progressiva sostituzione dei veicoli con altri a più basso inquinamento.

Verrà inoltre dato maggiore impulso alla mobilità ciclistica attraverso l’ampliamento della rete ciclabile.
Gli incentivi per la sostituzione dei veicoli inquinanti con mezzi a basso inquinamento (metano o GPL) saranno stabiliti dall’Accordo di programma e andranno ad aggiungersi agli incentivi statali già previsti. Si propone che le amministrazioni comunali partecipino nella stessa misura della Regione che nel nuovo Piano Regionale di Azione Ambientale prevede lo stanziamento di 3.5 milioni di euro l’anno per tre anni.
“Questo è il passaggio da una logica di provvedimenti di allarme a misure strutturali che coinvolgono i segmenti di veicoli responsabili in misura maggiore dell’inquinamento nelle aree urbane – afferma l’assessore Franci.

Un tassello importante che va però inserito in una più ampia strategia che preveda un intervento sulla mobilità da una parte e, dall’altra, una incentivazione alla conversione a metano degli impianti termici e alla sostituzione di quelli scarsamente efficienti. Il tutto nell’ottica della promozione della eco-efficienza in tutti i settori”.
Gli inteventi previsti dall’accordo di programma saranno applicati secondo criteri di priorità che tengono conto della criticità delle situazioni registrate nei vari Comuni.

Il Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 60 del 2 aprile 2002, determina i valori limite per le PM10 individuando due fasi:
1. la prima stabilisce i valori limite che devono essere rispettati entro il 1 gennaio 2005: quello giornaliero prevede una concentrazione media di 50 ug/m3 (microgrammi/metro cubo d’aria) che non dev’essere superata per più di 35 giorni l’anno; quello annuale è pari ad una concentrazione media di 40 ug/m3;
2. la seconda fase stabilisce i livelli che devono essere rispettati entro il 1 gennaio 2010 e risultano più restrittivi.

Mentre infatti il valore limite giornaliero resta invariato esso non dev’essere superato per più di 7 giorni l’anno; quello annuale scende invece a soli 20 ug/m3 di concentrazione media.
Il monitoraggio delle PM10 in Toscana viene effettuato in 21 dei 25 Comuni che hanno accettato l’accordo di programma. Restano esclusi Siena, Massa, Carrara e Viareggio perché non sono state installate postazioni fisse o perché la postazione esistente non risponde ai requisiti richiesti. Le postazioni di rilevamento sono 31 in totale.
Questi i criteri di priorità stabiliti in base all’accordo di programma:
· entità del superamento del valore medio annuo delle concentrazioni di PM10 nel corso del 2002;
· numero dei superamenti nel corso dell’anno del valore di concentrazione medio giornaliero;
· entità del parco veicolare non catalizzato o più vecchio del 1993.
Sulla base del primo criterio risultano Livorno e Prato i Comuni che hanno fatto registrare la concentrazione media annua più elevata, pari a 53 ug/m3.

Seguono l’area omogenea fiorentina e Grosseto con 52 ug/m3.
In base al secondo criterio i Comuni che hanno superato più volte la media giornaliera consentita in base all’obiettivo previsto per il 1 gennaio 2005 (più di 35 giorni con una concentrazione media maggiore di 50 ug/m3) risultano Livorno, che detiene il primato con 176 giorni, seguito da Cascina (136) e dall’area omogenea (135). Solo quattro Comuni hanno rispettato il limite di superamenti. Per quanto riguarda infine il terzo criterio, ovvero la consistenza del parco veicolare, la situazione è allarmante un pò ovunque.

La priorità, per quel che riguarda il ricambio, va data sicuramente ai veicoli commerciali leggeri a gasolio che più degli altri contribuiscono alle emissioni di PM10. Considerando il parco totale, Prato risulta il Comune con la maggior percentuale di veicoli catalizzati; Arezzo quello con il minor numero.
In base ai tre criteri, dei quali i primi due sono vincolanti in quanto rispecchiano il rispetto dei valori limite di qualità dell’aria, l’ordine di priorità per l’attivazione di misure ed azioni che scaturisce è il seguente:
1. Area omogenea
2. Livorno
3. Prato
4. Cascina
5. Piombino
6. Lucca
7. Pisa
8. Montelupo F.no
9. S.

Croce sull’Arno
10. Grosseto
Nei restanti Comuni dovranno essere comunque adottate misure ed azioni.
E’ molto interessante anche considerare le proiezioni fino al 2010, prendendo come riferimento il 2001, relative alla diminuzione della produzione di polveri fini in caso di progressiva sostituzione del parco veicolare con mezzi meno inquinanti (Euro 3 ed Euro 4). A titolo di esempio, nell’area omogenea fiorentina, nel 2001 le tonnellate prodotte di PM10 dal traffico di veicoli ammontavano a 403 tonnellate.

Secondo lo studio effettuato dalla Regione, favorendo il rinnovo dei veicoli con altri meno inquinanti, si potrebbe passare a 287 tonnellate nel 2005 (-29 per cento) e addirittura a 165 nel 2010 (-59 per cento). Considerando tutti i Comuni che rientrano nell’accordo, si passerebbe dalle 1298 tonnellate del 2001 alle 897 del 2005 con una differenza stimabile intorno al 31 per cento, per arrivare a 476 tonnellate nel 2010 con una diminuzione media stimata del 63 per cento.
“Il tavolo di concertazione con gli enti locali e le associazioni di categoria è avviato molto positivamente.

Entro settembre si riunirà un tavolo tecnico e verranno definiti tempistica e dettagli dei provvedimenti da adottare. L’elemento significativo dell’accordo è il cambio di impostazione: si passa da una strategia basata sull’emergenza ad una strategia preventiva, cercando di eliminare progressivamente quei segmenti del parco veicolare che risultano essere i più inquinanti”. L’assessore all’ambiente Tommaso Franci ha illustrato oggi i contenuti della proposta di accordo in fase di discussione, di cui sono condivise da enti locali e associazioni di categoria l’impostazione e gli obiettivi finali.

Inizia adesso la fase più importante, attraverso la quale si arriverà a definire le azioni concertate e a metterle in pratica. “Vorrei precisare – ha aggiunto Franci - che gli incentivi che verranno messi a disposizione e indicati nella proposta di accordo saranno rivolti soltanto a coloro che decideranno di passare da veicoli che utilizzano combustibili tradizionali a mezzi a metano e gpl. E’ inutile girarci intorno: il traffico veicolare è la fonte più rilevante di inquinamento atmosferico nelle aree urbane ed è in primo luogo su questo che dobbiamo attivarci.

Senza comunque tralasciare il contributo derivante da altre fonti, come il riscaldamento civile, per le quali sono previste misure e azioni. Nei posti dove incide anche la componente industriale, come nella città di Piombino, si stanno definendo linee di intervento per gli impianti industriali interessati”.
L’Arpat ha da poco concluso uno studio sperimentale: un monitoraggio sofisticato delle polveri fini in due punti della città di Firenze per individuare le fonti che maggiormente contribuiscono alla produzione di polveri fini e altri inquinanti.

“Attraverso la nostra rete di stazioni – ha dichiarato Daniele Grechi responsabile Arpat del monitoraggio sulla qualità dell’aria - l’Arpat effettua un rilevamento giornaliero delle polveri, su cui si basa il calcolo degli sforamenti e quello delle medie annue. A Firenze, tramite uno studio condotto dal prof. Lucarelli dell’Istituto nazionale di Fisica dell’Università di Firenze, è stata fatta un’analisi della composizione chimica delle polveri, rilevate in due postazioni urbane: una in Viale Gramsci, l’altra nel giardino di Boboli.

Le elaborazioni dei dati rilevati hanno consentito di ricavare quanto di queste polveri sia imputabile a emissioni da traffico e quanto ad altre sorgenti. Il risultato è che il traffico in senso lato è responsabile del 50 per cento delle polveri nel punto ad alta intensità di traffico, e del 40-45 per cento nel parco cittadino. Una conclusione che conferma la valutazione fatta dall’Inventario regionale delle sorgenti di emissioni (Irse) basata sulla stima delle emissioni dirette. La sperimentazione fatta a Firenze verà estesa anche ad altre aree della Toscana.

In questo modo sarà possibile avere a disposizioni dati il più possibile attendibili e oggettivi e adottare le contromisure più appropriate”.
E’ soprattutto per cercare di contenere gli effetti negativi derivanti dalla circolazione di oltre 2 milioni e mezzo di veicoli all’anno su strade e autostrade che la Regione si sta da tempo attrezzando. Attraverso investimenti importanti ma anche attraverso provvedimenti capaci di limitare un uso indiscriminato dell’automobile.
La rete stradale toscana
Oltre 400 km di autostrade, quasi 900 di strade statali e 1500 di strade regionali.
Parco mezzi
Sono 2 milioni e 130 mila le auto in circolazione, quasi 207 mila gli autocarri, 280 mila i motocicli.

Gli autobus urbani sono 1200, quelli extraurbani sono 1700. Un semplice ma significativo esempio: se mettessimo in fila indiana le auto che quotidianamente entrano a Firenze si formerebbe una fila lunga 80 km!
Usi e costumi
Secondo una recente indagine commissionata dalla Regione su un campione di 3551 cittadini toscani oltre il 70 per cento utilizza abitualmente l’auto per lavoro o tempo libero, il 25.8 per cento dichiara di utilizzare la bicicletta almeno 3 volte la settimana, il 16 per cento il motorino, il 18 per cento l’autobus.
Consumi
Nel 2000 in Toscana sono state consumate oltre 2 milioni e mezzo di tonnellate di combustibili, con un incremento di circa il 9 per cento rispetto al 1995.

Per favorire l’impiego di combustibili a basso inquinamento si punta al potenziamento della rete di distribuzione del metano per autotrazione.
Inquinamento e salute
Si calcola che circa il 45 per cento della popolazione toscana sia esposta ad inquinamento, con tutte le conseguenze che ne derivano per la salute. Per quanto riguarda l’esposizione alle polveri fini, in base a dati raccolti dalla Regione nel 2001, 273 sono i Comuni a rischio lieve (per un totale di quasi 2 milioni e mezzo di abitanti), 1 a rischio medio (quasi 11 mila abitanti) e 13 a rischio forte (più di 1 milione di abitanti).


Oltre l’automobile
2900 sono gli autobus in circolazione. Dal 2004 le linee urbane ed extraurbane verranno affidate, in base ad appositi bandi, alle imprese che offrono i servizi migliori. Il rinnovo del parco autobus è una priorità della Regione, in modo da poter contare su mezzi più moderni e meno inquinanti. Nel 2000 l’età media degli autobus era 13 anni, si punta ad abbassarla a 6-7 anni. Entro il 2004 circa 450 nuovi bus entreranno in circolazione, per una spesa di 84 milioni di euro.

Ne son previsti altri 350 entro il 2005, con una spesa di 60 milioni di euro. Verrà così rinnovato circa il 30 per cento di quelli in circolazione, in pratica quelli che viaggiano da più di 15 anni. Le aziende di trasporto riceveranno un finanziamento pubblico che varia dal 50 al 65 per cento del costo totale; fino al 75 per cento in caso di mezzi a metano o Gpl; si arriva all’80 per cento per quelli elettrici.
La Regione ha inoltre stanziato per l’area omogenea fiorentina più di 1 milione di euro per agevolare l’acquisto di veicoli elettrici.
E’ previsto il potenziamento della rete di piste ciclabili per incentivare all’utilizzo delle biciclette.

704 i km di piste in progetto nei prossimi anni, per un investimento di quasi 9 milioni di euro. I primi 180 km verrà realizzata entro il 2005. Già ultimati circa 80 km nelle zone urbane.
Tramvia. Rappresenta l’elemento fondamentale in grado rivoluzionare la viabilità ed alleggerire i problemi legati al traffico dell’area fiorentina. 20 km di rotaie, 46 fermate, 3 linee che uniranno Santa Maria Novella a Scandicci, Peretola e Piazza della Libertà e Careggi con la Fortezza da Basso.

La Regione, insieme al Comune e alla Provincia di Firenze, fornirà il proprio supporto tecnico e finanziario per consentirne l’esercizio e l’integrazione con i servizi pubblici su gomma.

Si ricomincia con le giornate europee senz'auto
A Firenze lo stop al traffico scatta domenica 21 settembre anziché lunedì 22 come previsto dall'Unione Europea. La decisione di anticipare di un giorno la giornata ecologia europea è stata presa dalla Consulta dell'Anci per la mobilità sostenibile proprio per sottolineare la polemica col Ministero dell'ambiente che quest'anno ha destinato una cifra irrisoria per sostenere l'organizzazione delle spese che la giornata senz'auto comporta.

Il Comune di Firenze ha voluto comunque aderire all'iniziativa, ma in modo più ridotto. Verrà infatti chiusa al traffico solo la ztl dalle 10 alle 17. "Dispiace che il Ministro non abbia ritenuto di finanziare come in passato le iniziative di questa giornata - ha fatto sapere l'assessore all'ambiente Vincenzo Bugliani- . Peccato perché si tratta di un'iniziativa ormai consolidata che si ripete da anni e costituisce un impegno sopranazionale. Purtroppo siamo costretti a ridurre il nostro impegno per non stornare finanziamenti dal altre più importanti finalità, vista la sofferenza dei bilanci comunali".

In evidenza