A distanza di due anni dagli attentati dell’11 settembre, le relazioni internazionali sembrano profondamente modificate dalle conseguenze di quegli eventi: interventi militari preventivi e unilaterali, vecchi e nuovi rischi di proliferazione, progressivo mutamento del ruolo delle NU, decomposizioni e ricomposizioni di alleanze. Gli scienziati per il disarmo colgono l’occasione della X Conferenza Internazionale di Castiglioncello per affrontare questo ed altri temi legati alla proliferazione delle armi di distruzione di massa.
Il convegno, che si svolge dal 18 al 21 settembre a Castiglioncello, ed è promosso dall’Unione scienziati per il Disarmo (USPID), dal Comune di Rosignano Marittimo e dal Cirp Centro Interdipartimentale di Ricerche sulla Pace dell’Università di Bari, vedrà arrivare scienziati e rappresentanti di governi da tutto il mondo. Il titolo dell’incontro di quest’anno sarà “Azioni unilaterali e interventi militari: il futuro della non proliferazione”. Gli argomenti che si dibatteranno nel corso di questo convegno saranno molti: dal ruolo dell’Onu, relazioni internazionali e guerra in Iraq, alla proliferazione e controllo degli armamenti in Medio Oriente e nel sub continente indiano.
Non potrà mancare naturalmente una riflessione sul ruolo dell’America e il resto del mondo oggi e sulla proliferazione, contro proliferazione e unilateralismo. Come ormai consuetudine, una sera sarà dedicata ad una manifestazione pubblica alla quale potranno partecipare anche non addetti ai lavori, ed in programma per venerdì 19 settembre. “Si parlerà delle relazioni internazionali dopo la guerra in Iraq” sostiene il professor Nicola Cufaro dell’Università di Bari, segretario nazionale dell’Uspid- Cercheremo di valutare con i partecipanti che vengono da paesi anche molto diversi tra loro, come è cambiato il panorama delle relazioni tra i diversi paesi dopo la guerra in Iraq e alla luce dei nuovi avvenimenti.
“Riteniamo utile valutare-conclude Nicola Cufaro- se al confronto armi offensive-difensive si possa cercare di sostituire un dialogo basato sulla comprensione delle esigenze di sicurezza di tutti." Al convegno parteciperanno rappresentanti di alto livello di diversi Paesi come USA, Francia, Russia, India, Iran, Palestina, Pakistan.