L’assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Provincia Mario Lastrucci, ha illustrato i dati della situazione agro-alimentare nel periodo primavera-estate 2003: “Le condizioni negativamente eccezionali che hanno interessato il clima (e quindi le colture) nel territorio provinciale trovano adesso conferma anche nei numeri”. L’assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Provincia Mario Lastrucci, ha illustrato i dati della situazione agro-alimentare nel periodo primavera-estate 2003: “Dalle prime elaborazioni effettuate dagli uffici tecnici provinciali dell’agricoltura sui dati forniti dal centro agro-meteorologico dell’ARSIA – spiega l’assessore Lastrucci – emerge un quadro preoccupante (mancano ancora i dati definitivi di agosto 2003, ma la situazione non è cambiata): ad una prima fase di temperature minime basse (in aprile si è registrata addirittura una gelata importante, con effetti negativi su ortaggi, vite ed olivo) è seguito un periodo (tuttora in atto) con temperature massime decisamente e stabilmente superiori alla media dei precedenti tre anni (anche di 15°C) e piovosità mensile bassissima, mediamente pari ad un terzo dello stesso triennio (impressionanti i dati di maggio e di luglio)”.
Le pessime condizioni meteo hanno avuto ovviamente effetti disastrosi sulle coltivazioni (e, di conseguenza, anche sugli allevamenti). Dopo i primi accertamenti effettuati dai tecnici provinciali, a seguito delle segnalazioni da parte delle imprese agricole, si cominciano a tirare le somme e a contare i danni: frutta e olivo vicini a perdite dell’80-90%; dal 75 al 100% di danno, per le produzioni foraggere (prati e pascoli), per le quali il più delle volte è stato possibile un solo taglio; ortaggi, cereali (grano, orzo ed avena), mais e girasole vicini al 50% della produttività normale; leggermente meglio la vite, con un danno del 10-15% (per la quale tuttavia si renderà comunque necessario un anticipo delle operazioni di raccolta anche di 20-25 giorni).
Gravi le ripercussioni anche per la zootecnia, sia per i minori raccolti di foraggi e granelle all’interno della stessa azienda (i cosiddetti reimpieghi), che per i maggiori costi a causa degli inevitabili acquisti extra-aziendali. Gli effetti ovviamente di questa situazione si ripercuoteranno anche negli anni a seguire (si pensi ai danni sui giovani impianti di vite). Particolarmente forti inoltre gli effetti di caldo e della siccità sul versante incendi: le prime stime parlano di oltre 650 ettari di boschi finora andati in fumo nella Provincia di Firenze.
“Già da tempo l’Assessorato – chiarisce ancora Lastrucci – si è attivato per adottare i provvedimenti più opportuni a fronteggiare lo stato di avversità: a metà luglio abbiamo formalmente segnalato alla Regione Toscana l’entità dei danni a quella data; a luglio le imprese agricole e le loro organizzazioni di categoria, i Comuni e le Comunità Montane hanno iniziato le segnalazioni del danno: gli uffici, pur in attesa che lo stato di calamità cessi e che si possa quindi procedere formalmente alla segnalazione agli organi della Regione Toscana, hanno iniziato le operazioni di monitoraggio a tappeto sul territorio.
Dai sopralluoghi effettuati (circa una cinquantina su tutta l’area interessata) emerge appunto il quadro indicato in precedenza. A metà agosto – ha spiegato infine l’assessore Lastrucci – è stato adottato un provvedimento che consente, stante lo stato di siccità, l’assegnazione di ulteriori quantitativi di gasolio agricolo alle imprese, per le operazioni di irrigazione (fino al doppio di quanto già eventualmente assegnato in precedenza)”.(mr)