Le Amministrazioni pubbliche citino per danni in sede civile i colpevoli di incendio, chiedendo il risarcimento per i costi che dovranno sostenere per i rimboschimenti e per il valore economico e non solo degli alberi bruciati. E' quanto suggerisce il capogruppo dei Verdi in Palazzo Vecchio Alessio Papini, osservando che "i gravissimi eventi di questi ultimi mesi, con gli incendi di vaste estensioni territoriali, hanno visto raramente la cattura dei responsabili e quando è avvenuta la pena inflitta dai tribunali è stata modesta e quasi sempre seguita dalla liberazione dei colpevoli.
E' poi da valutare - aggiunge Papini - anche la richiesta di danni per rifondere, almeno in parte, il costoso e necessario apparato per la sorveglianza dei boschi e per lo spegnimento degli incendi, a cominciare dall'impiego di volontari e forestali, con ore di volo di elicotteri e aerei. Per danneggiamenti di oggetti la richiesta danni sarebbe una prassi normale e non si capisce perché non si debba seguire analogo criterio per il danneggiamento di boschi". "Certo il risarcimento non potrà mai comprendere - conclude Papini - il danno ecologico su scala globale (anidride carbonica liberata, produzione di ossigeno, effetti sul microclima ecc.), ma almeno si avrà qualche possibilità in più di fare capire agli autori degli incendi il danno che provocano".(mr)