Come è noto il 2003 è stato proclamato dall’Unione Europea “l’anno del disabile”. Come è altrettanto noto, il Consiglio regionale Toscano ha stabilito di dedicare la festa della Toscana alle problematiche della disabilità, programmando una serie di iniziative e di eventi che potranno, indubbiamente, richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su tali problematiche ed accendere i riflettori su un mondo, spesso, sconosciuto e, per questo, socialmente e culturalmente marginale. La Giunta Regionale, da parte sua, si è impegnata ad assumere provvedimenti di carattere normativo e finanziario capaci di aprire nuove prospettive e di lasciare, fin da ora, una traccia concreta capace di incidere sulla qualità della vita delle persone disabili.
Per il momento, però, mancano indicazioni precise: la Federazione delle Associazioni Nazionali dei Disabili (F.A.N.D.) che, complessivamente, rappresenta in Toscana circa 200.000 portatori di handicap fisici, psichici e sensoriali, ignora quali provvedimenti la Giunta intenda predisporre per innalzare il livello della integrazione sociale di questa fascia di cittadini e per garantire loro alcuni essenziali diritti di cittadinanza e per abbattere le barriere che impediscono loro di avere accesso agli spazi urbani, ai mezzi di trasporto, alle nuove tecnologie e al mercato del lavoro.
Ma c’è di più: mentre il nuovo stenta a profilarsi, nuvole minacciose si addensano sull’esistente.
«Penso alla stamperia Regionale Braille – dice Carlo Monti, presidente dell’Unione Italiana Ciechi, associazione aderente alla FAND – che da decenni svolge un ruolo indispensabile ed insostituibile per l’integrazione scolastica degli alunni minorati della vista, una struttura professionalmente e tecnologicamente all’avanguardia che, oggi, soffre di carenza di organica, di precarietà organizzativa e, soprattutto, di un progetto coerente che ne garantisca la funzionalità.
Il nuovo anno scolastico è alle porte e ancora gli alunni minorati della vista non sanno se, per il prossimo settembre, avranno i libri su cui studiare».
Se ciò dovesse accadere, ogni proclamazione di principio per l’anno della disabilità suonerebbe soltanto come una provocazione. L’Unione Italiana Ciechi e la F.A.N.D. chiedono, dunque, alla Giunta di essere ascoltate, proprio in nome di una esigenza di partecipazione che, pure, ne sono certo, dovrà costituire il filo conduttore degli eventi cui vorranno ispirarsi gli eventi della Festa della Toscana e i provvedimenti normativi ad essa collegati.
«La tradizione democratica della nostra Regione – conclude Monti – e la sensibilità dei suoi Amministratori ce lo fanno sperare.
Purtroppo, riguardo al rispetto delle nostre aspettative, ci riserviamo di non essere molto fiduciosi».