(29 luglio 2003) – In Consiglio il Presidente Michele Gesualdi relazionando al Consiglio Provinciale sulla vicenda dei Fondi Sociali Europei legati al Progetto Anyway ha specificato che: “Due sono le novità emerse fin’ora – ha spiegato Gesualdi – la Provincia ha nominato in qualità di parte lesa il proprio avvocato nel procedimento penale aperto per la tutela dell’ente. La seconda è che la Guardia di Finanza ha concluso la sua indagine connessa al procedimento penale ed ha trasmesso all’amministrazione un processo verbale di constatazione afferente le indagini svolte.
Appena il Pubbico Ministero scioglierà la riserva potremo fare una nuova ed approfondita discussione”. Ampio il dibattito. Forte il disagio di D’Amico: “Il Presidente ha sempre detto che la Provincia è fuori da questa inchiesta, chiedo di conseguenza – ha detto il capogruppo di rifondazione Comunista – l’azzeramento della vicenda, dal punto di vista di funzionari, dirigenti e, se necesario, anche da quello politico”. Anche Sensi (An) ha ribadito le osservazioni di D’Amico: “Si parla di truffa alla Provincia ed il Presidente ha detto che l’amministrazione si è costituita come parte lesa – ha osservato Sensi – ma si è detto anche che all’interno della Provincia non ci sono azioni illegali.
Di solito quando si truffa esiste un truffatore esterno che corrompe qualcuno dentro l’amministrazione. Qualcuno quindi è riuscito ad aggirare i nostri controlli”. Corsinovi (Udc) ha chiesto notizie anche su altri progetti: “Gesualdi ha sempre detto che Palazzo Medici Riccardi è il Palazzo della trasparenza eppure su alcuni documenti i consiglieri non hanno accesso. Non solo sul progetto Anyway ma anche sul progetto Taskform occorre una verifica di regolarità per una gestione – ha spiegato Corsinovi – che in più occasioni è apparsa strana”.
Bevilacqua ha parlato invece di una lettera di un dirigente scritta al Presidente dell’amministrazione: “A fronte di queste date – ha detto Bevilacqua leggendo la lettera – le prime irregolarità certe e inconfutabili provate testimonialmente e documentalmente sono state scoperte già ad aprile 2002. Tentativo reiterato di far approvare una versione arbitrariamente modificata del progetto Equal Taskform, con destinazione impropria a soggetti abituali, collaboratori esterni della dipendente stessa”.
La consigliera Barone (Ds) ha chiesto “la revoca del provvedimento nei confronti della dipendente coinvolta nella vicenda ribadendo che la Commissione Pari Opportunità sta aspettando ancora risposte concrete. Ci siamo fidate invece la versione dei fatti riguardo alla vicenda delle presunte molestie sessuali è sempre quella del dirigente che non è reale. I fatti non sono andati così. C’è stata quindi un’interpretazione unilaterale dell’accaduto”. Sullo stesso tema la consigliera Avezzano Comes (Fi): “Alla fine ci sarà un’unica colpevole in questa storia e guarda caso ancora una volta sarà una donna”.
Parotti (Prc) è tornato a parlare dei Fondi Sociali europei: “Dalla relazione di Gesualdi non è arrivato nessun messaggio, ci aspettavamo un minimo di autocritica e di riflessione mentre come Seconda Commissione siamo riusciti a far partecipi tutto il Consiglio”. Anche De Luca (Democratici-Margherita) ha rilavato come ci siano stati momenti d’incomprensione tra Seconda Commissione e le persone ascoltate: “Abbiamo rilevato atteggiamenti ostili alla richiesta di documenti. A domande semplici abbiamo ottenuto, da parte dei dirigenti ascoltati, solo risposte evasive”.
Cantini (Misto-Sdi) ha difeso l’operato dell’amministrazione: “Il controllo c’è stato perché è stato lo stesso dirigente ad accorgersi delle irregolarità ed ha messo al corrente gli interessati per far partire poi la denuncia alla Procura della Repubblica”. Infine Massai (An) che ha invece accusato la Commissione Pari Opportunità “di aver agito con presunzione di colpevolezza nei confronti del dirigente in quanto uomo”. Al termine del dibattito il Consiglio ha approvato (26 voti a favore e l’astensione del Presidente Michele Gesualdi) una risoluzione della Seconda Commissione sui Fondi Sociali Europei che invita il Presidente della Giunta a fornire ogni documentazione che la commissione richieda e da mandato alla stessa Commissione di concludere i propri lavori.
Gesualdi ha spiegato l’astensione specificando che “dove accessibili i documenti sono sempre stati consegnati”.