Personaggio decisamente al di fuori degli standard classici e per questo amato dal suo pubblico. Nelle canzoni che compone rivive un mondo immaginario, e lo si vede anche da come, oggi, il trentacinquenne cantautore intende la sua arte dal vivo: un laboratorio da piccolo chimico, un deposito di cianfrusaglie e chincaglierie sonore, dove nasce una musica che non è collocabile in generi, né frutto di una moda contemporanea. Le sue canzoni sono dei veri e propri “romanzi in tre minuti”, canzoni immaginarie, seguendo una definizione dello stesso Capossela.
Vinicio Capossela è nato ad Hannover (Germania), il 14 dicembre 1965.
Nel 1990 pubblica il suo album d'esordio, ALL'UNA E TRENTACINQUE CIRCA, premiato dal Club Tenco quale migliore opera prima. Ad esso segue, nel '91, "MODI'". L'anno successivo collabora con Paolo Rossi nello spettacolo teatrale "Pop e Rebelot", per il quale Capossela è anche attore e autore delle musiche.
Nel '93 partecipa con una rilettura del brano "Il pugile sentimentale" - al disco tributo intitolato "Il Volo di Volodja" e dedicato dal Club Tenco al grande chansonnier russo Vladimir Vysotskij.
Nel '94 pubblica CAMERA A SUD, album seguito da una lunga serie di concerti.
Il disco viene pubblicato anche in Francia, dove si esibisce, nel novembre del '95, al Teatro de la Ville di Parigi.
Nel '95 Capossela scrive le musiche dello spettacolo teatrale "Il circo" per la compagnia Les Italiens di Paolo Rossi.
A maggio del '96 iniziano le registrazioni del nuovo album, IL BALLO DI SAN VITO, il suo disco più contaminato e contagioso, realizzato in collaborazione con gli ex-Lounge Lizards Evan Lurie e Marc Ribot. Nel dicembre '97, in occasione della pubblicazione di "Sogni di Bunker Hill", Capossela partecipa, insieme a Vincenzo Costantino, a un reading dedicato a John Fante dalla casa editrice Marcos Y Marcos: l'esperimento, replicato in diverse occasioni, si trasforma in un reading semi-ufficiale di propri scritti e poesie che prenderà il titolo di "Accaniti nell'accolita".
A gennaio del '97 debutta il tour teatrale de IL BALLO DI SAN VITO.
Da quel tour verrà ricavato un homevideo.
Il 22 ottobre '97 al Naima Club viene registrata una speciale serata che porta sul palco, assieme alla band di Capossela, la fanfara di ottoni macedone della Kocani Orkestar, diretta da Neat Veliov. Da questa serata viene ricavato il corpo principale del quinto disco di Vinicio Capossela, LIVEINVOLVO, al quale fa seguito, nell'estate del '98, una serie di concerti, realizzati tanto con il proprio gruppo che con la Kocani Orchestar.
Nel '99 Capossela si dedica a due esperimenti: l'accompagnamento al pianoforte del classico di Charlie Chaplin "Tempi moderni" e un nuovo tour, intrapreso con uno spettacolo che lascia spazio a composizioni di altri autori: si intitola "Parole d’altrove", e affianca versioni in italiano di morne, rebetici e tanghi, realizzate da Capossela, a composizioni originali scritte nel frattempo.
L'esperienza culmina con un concerto tenuto assieme al Trio Esquina del bandoneonista Caesar Stroscio.
Nell'aprile del 2000 iniziano a Milano le registrazioni del nuovo album, CANZONI A MANOVELLA, il sesto lavoro della sua carriera. Composto da 17 tracce, il disco è prodotto insieme a Pasquale Minieri. In estate Vinicio Capossela si esibisce al Festival di Villa Arconati in un concerto speciale insieme al cantante jazz Jimmy Scott, del quale Vinicio è grande fan.
L’album CANZONI A MANOVELLA viene pubblicato in ottobre, il successo è clamoroso, oltre 70.000 copie vendute e numerosissimi riconoscimenti.
L'album viene presentato al Premio Tenco in una splendida esibizione che vede Vinicio avvalersi degli strumenti giocattolo di un altro grande musicista, Pascal Comelade. Segue un lungo tour teatrale che registra l’esaurito ad ogni data. Altrettanto bene vanno i concerti estivi, tenuti su e giù in giro per l'Italia, che consolidano ulteriormente il seguito sempre crescente di Vinicio. Il video di "Marajà", singolo estratto dall'album e girato con la regia di Ago Panini, ottiene una discreta rotazione sulle reti musicali, mentre Capossela si esibisce nel controverso programma televisivo di Daniele Luttazzi "Satyricon" con il brano "Con una rosa".
Il 25 dicembre del 2001, il giorno di Natale, arriva un bel regalo per la città di Milano: Capossela si esibisce in un concerto gratuito - chi ci è stato lo definisce memorabile - nel piazzale antistante la Stazione Centrale, luogo di ritrovo - simbolico, ma non solo - di quanti sono senza dimora. Il freddo viene domato con distribuzione di panettone e vin brulée, oltre che con la musica. Ma non è l'unico regalo. La notte del 24 dicembre, infatti, era andata in onda sulle frequenze di Radiodue la riduzione radiofonica del RACCONTO DI NATALE di Charles Dickens, rielaborata e recitata dallo stesso Vinicio.
Il radiodramma ottiene una replica il giorno successivo, e si rivela un esperimento di tale successo da essere riconfermato l'anno successivo.
Il 2002 trascorre con la lavorazione a diversi progetti, tra i quali un libro e un nuovo album, e alcuni concerti a sorpresa, oltre naturalmente a un nuovo tour estivo. A ottobre Vinicio è nuovamente al Premio Tenco, per presentare alcune sue versioni di brani che attingono a repertori diversi, dal tango al rebetico. Dicembre 2002, Vinicio porta in tour il suo spettacolo “San Nicola Tour, - da S.Nicola a S.Silvestro”, una decina di date in rock club e palazzetti, dedicato all’italianissimo e autentico progenitore del più “globale” Santa Claus.
Contemporaneamente prepara il radioracconto “I Cerini di Santo Nicola” - racconto infiammabile per voci, suoni e canzoni - da lui stesso scritto e musicato, che viene mandato in onda la notte di Natale con replica il giorno di Natale su RadioRai2.
Il successo del progetto è senza precedenti. Gennaio 2003 “L’Indispensabile”, prima raccolta di Vinicio Capossela, è pubblicata sempre con etichetta CGD East West. L’antologia contiene 17 canzoni nella loro versione originale, oltre alla cover di “Si è spento il sole” di Adriano Celentano, in una veste inedita. In marzo è partito il tour.
La più sorprendente rivelazione televisiva dell’anno, dal palcoscenico di Zelig Anna Maria Barbera è Sconsolata... o meglio Sconsy.
In tenuta tradizionale: tailleur nero, ampia scollatura ed ampio spacco per spingere al parossismo le forme debordanti, Sconsy gioca con il pubblico nel suo accento del sud, scherza sugli strafalcioni linguistici, sulle defaiillance degli uomini e su sentimenti in bilico tra amore e solitudine.
Con divertita ironia propone una galleria di personaggi femminili tra cui Cenerentola, Penelope, la casalinga pugliese, la napoletana e quella emigrata a Milano.
Tutte donne accompagnate in scena da Anna Maria Barbera, accomunate dallo stesso senso di leggerezza ...
donne che si sentono sole non dopo aver fatto l’amore.
Esilarante ma credibile forzatura del reale che riassume tutti i luoghi comuni e gli stereotipi femminili, senza mai essere prevedibile. Il tutto in un personalissimo esperanto fatto di dialetti del meridione e parole moderne, di termini stranieri e confuse sintassi perennemente al limite dell’invenzione.