Firenze – Giorno di festa ieri in piazza Leopoldo, dove nonostante il caldo oltre 500 persone hanno partecipato all'inaugurazione con il sindaco Leonardo Domenici e gli assessori Gianni Biagi, Vincenzo Bugliani, Simone Tani e alla presidente del Quartiere 5 Stefania Collesei. Uno spazio che è stato restituito ai cittadini del quartiere per tornare ad essere luogo di incontro, soggiorno e gioco, grazie ad una riqualificazione attenta che ha previsto anche l'inserimento di una bella opera d'arte al centro della grande fontana: la scultura "Un filo di gloria" dell'artista fiorentino Giovanni Banci, scomparso nel 1999, donata dalla famiglia.
"Questo intervento è molto importante - ha detto il sindaco Leonardo Domenici - e non solo per gli abitanti della zona. E' un altra tappa concreta del programma di riorganizzazione e riqualificazione delle piazze e dei giardini della città, che vuole migliorare la qualità della vita dei cittadini e favorire il recupero dei luoghi di aggregazione e incontro. Firenze non è solo centro storico con i suoi palazzi, i suoi monumenti e le opere d'arte: è fatta anche da luoghi come questo, dove si ritrova il rapporto con la città, si fanno nuove amicizie, si ritrova il piacere di fermarsi a parlare.
Qui ci si incontra, si parla, ci si conosce: guai se la città perdesse la capacità di riuscire a offrire spazi per 'fare comunità'". Il sindaco ha ricordato alcuni degli interventi realizzati dall'amministrazione in questo senso, come piazza Dalmazia, il giardino dell'Orticoltura, il giardino di via Mariti nel quartiere 5, ed ancora la piazza di Settignano, la piazza di Badia a Ripoli, i giardini di viale Tanini, l'area dell'ex gasometro dell'Anconella. I lavori di piazza Leopoldo, che sono costati circa 986mila euro, non sono completamente finiti: manca infatti ancora la riasfaltatura della strada, che renderà la piazza perfettamente accessibile anche ai disabili, così come previsto dal progetto.
L'attuale dislivello (circa 2 cm) tra la piazza e il piano stradale sarà infatti eliminato, lasciando soltanto un leggero cordolo di delimitazione, necessario per i non vedenti. Proprio per consentire la realizzazione degli scivoli ed eliminare le barriere architettoniche, è stato necessario eliminare alcuni posti auto. Più in generale, per la riqualificazione di piazza Leopoldo si è scelta una nuova organizzazione dello spazio sia formale sia funzionale, cercando di conciliare l'uso della piazza con le esigenze di traffico.
La scelta progettuale pertanto è stata quella di caratterizzare la parte di piazza vicina alle attività commerciali come zona d'incontro e soggiorno, attrezzandola idoneamente e impreziosendola inserendo una vasca con gioco d'acqua ed una nuova pavimentazione, con l'inserimento della scultura di Giovanni Banci. Nell'altra parte della piazza è stata creata un'area gioco, come un elemento di pregio e qualificante anche a livello formale: la sua caratteristica principale infatti è quella di essere pensata come uno spazio protetto, visibile da parte degli adulti, delimitata da siepi e percorsi che "invitano" i bambini all'interno dello spazio ludico.
Insieme a piazza Leopoldo è stata restituita alla cittadinanza, dopo il restyling, anche la vicina piazza Vieusseux.
"Il monitoraggio degli edifici non è un fatto nuovo ed era già stato pianificato da tempo. Serve a fotografare la situazione attuale e a confrontarla con quella in futuro nel caso dovessero subentrare eventuali problemi o contestazioni".
È quanto ha dichiarato l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, replicando a quanto sostenuto dal vicepresidente della commissione regionale ambiente e territorio Franco Banchi dell'UDC, durante il dibattito in consiglio regionale.
"Non ci sono case a rischio per l'Alta Velocità - ha proseguito l'assessore Biagi - ma edifici che saranno monitorati, oggetto di particolare attenzione e questo non significa che ci troviamo di fronte ad una situazione di rischio ma l'intervento è finalizzato a conoscere la situazione attuale per poterla confrontare in seguito in caso di reclami. È una procedura già pianificata a suo tempo e già nota in sede di valutazione di impatto ambientale".
La risposta e quindi l’analisi e le assicurazioni fornite dall’assessore regionale al Territorio ed ambiente, Tommaso Franci, hanno soddisfatto solo a metà il consigliere Franco Banchi dell’Unione democratica cristiana che nei giorni scorsi aveva presentato alla Giunta un’interrogazione a risposta immediata sui danni agli immobili di Sesto Fiorentino provocati dai lavori per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità chiedendo di sapere quali sono le intenzioni del Governo regionale.
L’assessore Franci, pur riconoscendo che alcuni danni sono stati provocati dai lavori ancora parzialmente in corso, in particolare nella zona di Quinto Alto, ha affermato che la situazione è sotto controllo, monitorata, che gli organi tecnici della Giunta stanno lavorando per capire come intervenire facendo tesoro, se necessario, di quanto accaduto a Sesto nella consapevolezza che presto sarà massicciamente coinvolta nei lavori la città di Firenze, fermo restando, secondo Franci, che le lesioni che si sono avute a Sesto non sono gravi.
Franci si è comunque impegnato a proseguire nel monitoraggio dell’intera zona. Banchi si è detto soddisfatto dell’attenzione data dall’assessore ed anche da alcuni impegni presi, come la volontà di proseguire nel monitoraggio, ma si è detto profondamente scontento per il fatto che l’assessore non ha indicato in modo preciso quel che intende fare. Banchi inoltre ha espresso dubbi sia sulla futura tenuta dei terreni di Sesto Fiorentino indipendentemente dai danni oggi rilevati sia su quel che potrà accadere a Firenze quando i lavori per l’alta velocità ferroviaria riguarderanno molte zone della città in cui la densità urbanistica ed abitativa è assai elevata.
Banchi, a tal proposito, ha fatto riferimento a quanto si è verificato nel Mugello. Il consigliere si è infine detto insoddisfatto per il fatto che nella risposta di Franci, a suo dire, non erano contenute assicurazioni certe sui rimborsi economici che i danneggiati dovranno avere e tantomeno sui tempi di erogazione.