FIRENZE- La disciplina complessiva delle attività di pesca marittima e di acquacoltura - materia passata sotto la competenza generale ed esclusiva delle Regioni - con la previsione degli interventi di sostegno e valorizzazione delle risorse ittiche, delle modalità di rilascio delle nuove licenze, nonché del futuro Distretto. E' questo il rilievo della proposta di legge approvata dalla giunta regionale su iniziativa dell'assessore all'agricoltura, caccia e pesca Tito Barbini. "Una legge - spiega l'assessore - con cui abbiamo inteso disciplinare ex novo l'esercizio delle attività di pesca.
Tutto questo sulla base della riforma del titolo V della Costituzione e di una competenza esclusiva in materia benché ancora oggetto di interferenza statale, tanto è vero che davanti alla Corte Costituzionale pende ancora un nostro ricorso. In attesa della pronuncia dei giudici, possiamo comunque già contare su questo testo di legge, in grado di assicurare nuovo slancio alle attività di pesca e acquacoltura nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità e di responsabilità nei confronti dell'ambiente e dei consumatori".
La legge punta in particolare sul sostegno prioritario alle produzioni sicure e di qualità e alla multifunzionalità delle imprese. Individua e definisce le competenze del governo regionale, delle amministrazioni provinciali, delle agenzie regionali. Fissa gli interventi che potranno essere oggetto della programmazione, dalle attività di ricerca, sperimentazione e sviluppo tecnologico alle iniziative di diversificazione delle produzione e di qualificazione dei consumi, dal miglioramento della qualità dei prodotti ai progetti di ristrutturazione, ammodernamento e rinnovo della flotta e delle infrastrutture di servizio, dalla incentivazione dell'ittiturismo e del pesca-turismo alla formazione professionale.
La giunta provvederà a definire un programma regionale per la pesca e l'acquacoltura, che conterrà, tra le altre cose, l'analisi della situazione del settore, gli obiettivi, le tipologie di intervento finanziabili e i possibili beneficiari, nonché le risorse complessive a disposizione del programma. Tra gli aspetti più rilevanti della normativa, la previsione di un Distretto di pesca e acquacoltura istituito con un accordo di partenariato tra soggetti pubblici e privati con l'obiettivo di consolidare e rafforzare l'aggregazione dei vari partners e di favorire lo sviluppo del settore.
La legge provvede a disciplinare anche le modalità di rilascio, ad opera delle province, delle licenze di pesca (non necessaria per la pesca sportiva, con divieto di commercio del pescato), che avranno validità per otto anni. Presso le province costiere viene costituto un registro dei pescatori professionali e delle imprese di pesca. Entro 12 mesi dall'entrata in vigore di questa normativa il governo regionale approverà i regolamenti di attuazione. (pc)