Procedono a ritmo serrato i lavori per la realizzazione del Palazzo di Giustizia a Novoli. Ieri mattina l'assessore ai lavori pubblici Paolo Coggiola ha effettuato un sopralluogo al cantiere verificando di persona lo stato di avanzamento. "Stiamo recuperando il tempo perso" ha commentato l'assessore ammirando l'edificio che ormai svetta nell'area ex Fiat e che riunirà tutti gli uffici giudiziari della città. Saranno diverse migliaia le persone fra giudici, avvocati, cancellieri e impiegati che lavoreranno nell'edificio progettato da Leonardo Ricci.
Il palazzo sarà lungo 240 metri e largo 156, con altezze variabili da 32 metri (la zona uffici) a 64 metri (la torre della Corte d'Appello). Saranno impiegate complessivamente 122mila tonnellate di calcestruzzo e migliaia di chilometri di pali per le fondazioni. I lavori sono iniziati nel giugno del 2000 e l'edificio sarà consegnato al Ministero della Giustizia, dopo il collaudo, nella primavera del 2006. L'assessore Coggiola ha colto l'occasione per fare il punto sulle prossime scadenze. "I lavori del primo lotto termineranno nell'aprile 2005: per quella data i tre quarti del palazzo saranno pronti.
Abbiamo definito un accordo bonario con la Inso, l'impresa che realizza il primo lotto del Palazzo di Giustizia, per fare fronte ad alcuni imprevisti emersi nel corso dell'intervento e per chiedere alla ditta di predisporre il cantiere in modo che chi vincerà la seconda gara possa iniziare i lavori". Per questo la Inso effettuerà una serie di lavori preparatori al secondo lotto. "In autunno - ha aggiunto l'assessore Coggiola - daremo inizio alle procedure per la seconda gara di appalto in modo da aggiudicare e poi iniziare dare il via ai lavori nella primavera del 2004".
Il secondo appalto si è reso necessario dopo che il Ministero di Giustizia ha dato parere contrario all'estensione dell'appalto del secondo lotto alla stessa impresa che realizza il primo, una procedura a suo tempo approvata da Roma. "In questo modo - ha spiegato l'assessore Coggiola - potevamo utilizzare il consistente ribasso d'asta della prima gara (37% della base d'asta corrispondente a 74 miliardi di vecchie lire) insieme ai nuovi finanziamenti per realizzare il secondo lotto. Invece siamo costretti a fare una seconda gara di appalto che, oltre a un allungamento dei tempi, ha comportato anche un mancato risparmio e quindi un aumento dei costi di circa 25 miliardi di vecchie lire".
Rientrano nel secondo lotto soltanto tre edifici ovvero l'ex pretura, il casellario giudiziario e la seconda torre della corte di appello oltre a un parcheggio di due piani interrati nella vicina area ex Carapelli. E proprio a causa del mancato risparmio non sarà possibile realizzare questo parcheggio con i fondi del primo lotto. "Per una miopia burocratica adesso non abbiamo i soldi per realizzare il parcheggio. La previsione di costruirlo rimane anche se, ad oggi, mancano i fondi. Tra le ipotesi che stiamo studiando anche quella di far rientrare il parcheggio nel progetto della nuova sede centrale della Cassa di Risparmio che dovrebbe sorgere in una porzione dell'area Carapelli".