Il sindaco indagato afferma che rifarebbe quanto ha fatto in occasione dell'emergenza "Pitti Immagine". Il presidente dell'ANCI per poter venire a capo degli "assurdi conflitti di competenze e di poteri" -afferma in un'intervista di oggi al TG 3 regionale- rappresentati dal dissenso di organi istituzionali competenti come le Soprintendenze, chiede poteri speciali.
"Ma proviamo a vedere cosa sarebbe successo a Firenze in un paio di casi -commenta l'Associazione di volontariato Idra- di retromarcia che l'Amministrazione ha dovuto fare a fronte dell'opposizione congiunta dei cittadini e delle … leggi.
Cosa sarebbe successo al Vecchio Conventino di Via Giano della Bella se Domenici (o chi per lui) avesse avuto questi poteri speciali? In barba al Testo Unico 490/99 (ex L.
1089/39), un bel traliccio metallico del privato Nokia svetterebbe ormai fino a 24 metri sopra i tetti delle case, ai piedi della Torre di Bellosguardo e accanto a un edificio di interesse storico ed ambientale che appartiene a un contesto ampiamente storicizzato, connotato dalla presenza vicinissima delle due palazzine liberty opera dell’arch. Giovanni Michelazzi, del Giardino Torrigiani, della Villa di S. Francesco di Paola e della Collina di Bellosguardo.
Cosa sarebbe successo fra le Cascine e l'Isolotto? Sarebbe stata probabilmente già demolita la passerella pedonale che congiunge il quartiere al parco, costruita a suo tempo per permettere un'osmosi eco-compatibile fra abitanti e natura, e sarebbe già in stato di avanzata erezione nella sua imponenza il nuovo ponte rotabile fortissimamente voluto dall'Amministrazione comunale, col suo orribile impatto visivo, le sue pendenze da atleti e, forse, un qualche significativo impatto finanziario.
Tutto ciò, ripetiamo, a dispetto di tanti cittadini e delle leggi.
Facciamo bene i conti.
A chi convengono i poteri speciali richiesti da questa classe di amministratori locali? Forse alle popolazioni? Forse al buon governo della spesa pubblica? Forse all'ambiente?"
Pieno sostegno dei presidenti di Quartieri al sindaco Leonardo Domenici all'indomani dell'invio dell'avviso di garanzia per l'abbattimento degli alberi alla Fortezza da Basso. "La scelta del sindaco consapevole e responsabile, anche se certamente sofferta, ha avuto come unico scopo il mantenimento di importanti attività economiche che hanno ricadute essenziali sulla città e valorizzano il polo espositivo fiorentino" affermano i presidenti dei Quartieri 1, 3, 4 e 5 Anna Laura Abbamondi, Lucia Matteuzzi, Eros Cruccolini e Stefania Collesei.
"L'auspicio è quello di arrivare a una maggior collaborazione interistituzionale in modo da ottenere risultati che abbiano come unico obiettivo la promozione e la crescita della città -- continuano i presidenti -. I numerosi cantieri presenti, che trasformeranno Firenze rendendola più vivibile e più bella, necessitano un momento di sintesi e condivisione nelle scelte, lasciando invece da parte polemiche di piccolo cabotaggio".(mr)