Palio di Provenzano a Siena. Oggi pomeriggio intorno alle 15, negli oratori delle dieci contrade che scenderanno sul tufo, ci sarà la benedizione dei cavalli, chiusa dall’incitamento “Va’ e torna vincitore!”. Poi le comparse di tutte e diciassette le contrade si recheranno nello spiazzo antistante il palazzo della Prefettura, da cui partirà il corteo storico. Lo sgombero della pista in Piazza del Campo inizierà alle ore 16.40, mentre alle 17.15 sfilerà il drappello dei Carabinieri a cavallo.
Subito dopo entrerà in Piazza il corteo storico, che sarà concluso dalla sbandierata finale di alfieri e tamburini, mentre il Cencio sarà issato sul palco dei capitani. Alle 19.30 lo scoppio del mortaretto segnerà l’uscita dei “dieci assassini” dal Cortile del Podestà.
Alla Carriera di questa sera partecipano Drago, Giraffa, Chiocciola, Aquila, Leocorno, Selva, Civetta, Pantera e Nicchio, Tartuca.
Stamani è stata la Civetta con Berio e Giuseppe Pes detto il Pesse a vincere la Provaccia.
Una prova poco significativa dato che tutti i fantini si sono limitati a far fare una leggera sgambatura ai propri cavalli. Un po’ agitata la mossa, con Zodiach, il barbero della Selva, che ha manifestato difficoltà ad accettare il suo posto tra i canapi. Per primi sono schizzati Leocorno, Nicchio e Pantera, con Trecciolino ce ha provato subito un buono spunto di Zilata Usa e poi l’ha richiamata. Buon galoppo di Berio con Il Pesse, che hanno preso la testa e con tranquillità sono andati a vincere la Provaccia.
Questo l’allineamento ai canapi: DRAGO con Ugo Sancez e Luca Minisini detto Dé; GIRAFFA con Zoarco e Dino Pes detto Velluto; CHIOCCIOLA con Baresi e Massimo Columbu detto Veleno II; AQUILA con Altoprato e Martin Ballesteros detto Pampero; LEOCORNO con Urban II e Walter Pusceddu detto Bighino; SELVA con Zodiach e Antonio Villella detto Sgaibarre; CIVETTA con Berio e Giuseppe Pes detto il Pesse; PANTERA con Zilata Usa e Gigi Bruschelli detto Trecciolino; NICCHIO con Alesandra e Giovanni Atzeni; di rincorsa TARTUCA con Brento e Dario Colagè detto il Bufera.