FIRENZE- In una sola notte ciò che aveva resistito a millenni di storia ha rischiato di andare perduto. Una notte, poco più di un mese fa, il museo nazionale di Baghdad è stato saccheggiato e la bibliblioteca incendiata, senza che vi fosse un’adeguata protezione. Molti dei tesori custoditi sono stati rubati o distrutti. La Regione Toscana, in collaborazione con il Museo di Casa Siviero, ha voluto sottolineare l’importanza fondamentale della tutela del patrimonio storico e archeologico con una mostra dedicata all’Iraqui National Museum, com’era prima della devastazione.
Dal 23 giugno al 5 luglio nelle sale del Museo di Casa Siviero (Lungarno Serristori 1/3 a Firenze) sono esposte venti immagini di alcune tra le più significative opere della grande collezione archeologica di Baghdad.
Tra i pezzi più famosi la testa di Saragon di Accard, le statue in pietra del dio Abu e della sua consorte rinvenute a Tell Asmar, la Lira del cimitero reale di Ur. “Si tratta – spiega l’assessore regionale alla cultura Mariella Zoppi – di reperti scolpiti nell’immaginario collettivo di tutti noi, simboli presenti della civiltà dell’uomo che, paradossalmente, proprio dall’in-civiltà umana, dalla violenza, dall’ignoranza, dalla miseria generata dalla guerra, rischiano di essere distrutti.
Il saccheggio del Museo di Baghdad, sebbene ancora oggi non si possono stimare con certezza i danni, è stata una vera tragedia per il patrimonio storico-culturale dell’umanità. E’ dovere imprescindibile di ciascuna nazione, ed in particolare di chi occupa un territorio in nome di valori universali, difendere la cultura, la storia, l’arte del Paese che viene occupato. Questo vale in ogni contesto, ma soprattutto nel caso dell’Iraq, culla della nostra civiltà, e del suo museo, sede depredata di tesori che ognuno di noi ricorda di aver visto, almeno una volta sui libri di storia”.
Le immagini esposte a Casa Siviero vogliono essere proprio un omaggio ad un patrimonio dell’Iraq e di tutta l’umanità ed un invito a non sottovalutare il problema della tutela delle opere d’arte durante i conflitti, un tema sempre attuale, lo stesso al quale Rodolfo Siviero dedicò la sua vita.
Fino al 5 luglio la mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle ore 16 alle 19, con una speciale apertura il lunedì mattina dalle 9 alle 12. Le immagini resteranno all’intero del Museo fino al 29 settembre, ma l’orario tornerà quello consueto di Casa Siviero, con apertura il lunedì mattina dalle 9,30 alle 12,30 ed il sabato pomeriggio dalle 15,30 alle 18,30. L’ingresso sarà, come sempre, gratuito.