Sospensione dell'erogazione dell'energia elettrica in città
Sindaco e prefetto: "Nessuna comunicazione tempestiva a Comune e Prefettura" e i consumatori chiedono i danni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2003 12:20
Sospensione dell'erogazione dell'energia elettrica in città<BR>Sindaco e prefetto:

Firenze, 26 Giugno- Black out elettrico in corso: dalle nove di questa mattina il 5% dell'Italia e' senza luce. Le interruzioni variano a seconda delle citta' e delle zone del Paese, secondo i piani di distacchi messi in campo dai vari distributori locali. La situazione tornera' poi critica nel pomeriggio, dalle 15 alle 17,30. Oltre al 5% delle forniture, comprese quelle delle famiglie, per uno stop dell'erogazione dell'energia elettrica pari a 1.300 mw, sono state interrotte le forniture anche alle imprese 'interrompibili' (quelle che cioe' hanno un particolare contratto in base al quale pagano l'energia con un forte sconto a fronte pero' della possibilita' di subire distacchi improvvisi).
L'Enel ha comunicato stamani la mappa delle zone della città dove è prevista la sospensione di fornitura di energia elettrica (suscettibile comunque di variazioni dell'ultim'ora).

Dalle 9 alle 10.30 sarà sospesa l'erogazione in via dell'Agnolo, via Frà Giovanni Angelico, via Orcagna, via Giotto, S. Teresa (+ traverse), via dell'Anguillara, via Manara, via Valori, via Leonardo da Vinci, via del Ghirlandaio, via Scialoia, Murate, via dell'Ulivo, Porcellino, Borgo Pinti. Dalle 10.30 alle 12 nell'area di San Lorenzo a Greve, in particolare verso via Pisana, Le Torri ( + traverse), via del Pollaiolo, Ponte a Greve. Dalle 12 alle 13.30 a Fiesole. Dalle 13.30 alle 15.00 nella zona di Ponte a Ema, via Chiantigiana (+ traverse), Grassina.

Dalle 15 alle 16.30 zona Rifredi, via Panciatichi (+ traverse), via Benedetto Dei, Novoli. via Forlanini, via Reginaldo Giuliani, Romito, via Mariti, Careggi Alto, viale Belfiore, via Circondaria, viale Morgagni, viale Corsica, via Ponte Mosse, via della Scala, piazza Santa Maria Novella, via degli Avelli, piazzetta del Trebbio, via del Sole. "Nessuna comunicazione tempestiva al Comune e alla Prefettura, tale da consentire una informazione adeguata ai cittadini e la predisposizione di un piano di emergenza".

Il sindaco Leonardo Domenici e il prefetto Achille Serra commentano con preoccupazione le conseguenze della decisione di sospendere "a macchia di leopardo" l'energia elettrica in tutte le grandi città. "Abbiamo saputo solo stamani con certezza che oggi a Firenze ci sarebbero state delle interruzioni di energia elettrica. Ci siamo tenuti continuamente in contatto per capire cosa stava succedendo, ma anche le successive informazioni ci sono pervenute in maniera episodica e senza che nessuno avesse la certezza della loro assoluta attendibilità.

Questo è molto grave". Sindaco e prefetto concordano: "Comprendiamo le ragioni della decisione assunta a livello nazionale, a causa della difficile situazione provocata dall'impennata dei consumi - dicono - ma non la disorganizzazione degli organi erogatori localli e la mancanza di informazione adeguata. Sarebbe stato meglio concordare insieme un piano che potesse ammortizzare gli effetti negativi della situazione. Da parte nostra, stiamo facendo il possibile per limitare i disagi: il primo provvedimento è stato quello di inviare agenti della polizia municipale agli incroci dove erano saltati i semafori e di rinforzare le pattuglie di polizia, carabinieri e guardia di finanza oltre che sensibilizzare i vigili del fuoco".
"Quello che sta avvenendo in queste ore in tutta Italia puo' essere giudicato pazzesco se visto da un cittadino che si e' ritrovato con la tazzina di caffe' al bar al buio -commenta Vincenzo Donvito, presidente Aduc- incredibile da chi ha avuto la stessa sorte mentre era in ufficio o in fabbrica o in negozio, drammatico da chi e' rimasto chiuso in un ascensore, ma ha dei responsabili con nomi e cognomi, di cui tutti conosciamo l'indirizzo, e che devono pagare ampiamente, in tutti i sensi, economici e politici.
Ci sono due aspetti da considerare: la gestione dell'emergenza e perche' si e' arrivati a questa emergenza.
Sul fronte gestione dell'emergenza: era tanto difficile fare un programma in accordo con i Comuni? Sembra di si', visto che anche gli amministratori locali lo hanno saputo all'ultimo momento o a cose fatte.

Quale considerazione ha il gestore elettrico dei suoi utenti e di chi amministra le citta'? Qualcosa di simile allo zero, a mo' di sudditi a cui decidere se aprire o meno il rubinetto secondo le proprie esigenze. Ed e' questo il nodo del problema: la mancanza di coordinamento con le autorita' locali e le conseguenti decisioni centrali che, mai come in questo caso, hanno solo portato danni e disagi.
E ora tutti dobbiamo raccogliere i cocci, amministratori e utenti e far valere i propri diritti.
Per cui auspichiamo che le amministrazioni locali si facciano sentire e anche molto forte.
Sul fronte del perche' si e' arrivati a questa emergenza, non c'e' da stupirsi piu' di tanto.
Cosa fa l'Enel con gli utili di gestione? Fa calare i prezzi? No.

Migliora il servizio? No. Si prepara meglio per le emergenze? No. Investe in altri settori, come per esempio Wind-Infostrada, diventando da societa' di gestione elettrica un multiutility. Che non sarebbe niente di strano se lo facesse con i suoi soldi, da privato, ma e' scandaloso e sintomatico quando invece i soldi in questione sono quelli pubblici, di tutti noi. I risultati di questa incosciente politica dello Stato sono quelli di queste ore, dei danni e dei disagi che vengono fatti pagare all'utenza.
Dobbiamo continuare a farci male? Auspichiamo che i nostri governanti e legislatori si facciano quantomeno venire il dubbio che il processo di privatizzazione e liberalizzazione del mercato energetico sta facendo acqua e danni.

Un auspicio che facciamo nonostante che, in questi momenti, il ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano, stia dispensando consigli sui comportamenti da tenere in materia (spegni il televisore, usa meno l'asciugacapelli, etc..): consigli che, allo stato dei fatti, non appaiono ridicoli, ma tragici".
(mr)

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