Publiacqua non puo' richiedere due volte il deposito cauzionale. Che intende fare il Comune?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2003 12:44
Publiacqua non puo' richiedere due volte il deposito cauzionale. Che intende fare il Comune?

«Un atto vessatorio che non può trovarci d'accordo». Così Gaia Checcucci (AN), Bianca Maria Giocoli e Rodolfo Cigliana (Forza Italia) e Gaia Checcucci (AN) hanno definito "l'adeguamento del deposito cauzionale" chiesto in questi giorni da Publiacqua spa. «La ditta esattrice - hanno spiegato i tre esponenti del centrodestra che sulla questione presenteranno una interrogazione - sostiene che l'importo già a suo tempo versato a titolo di deposito cauzionale, al momento della stipula del contratto iniziale di fornitura di acqua potabile, non risulta essere sufficiente e corrispondente ai fini per cui il deposito era stato richiesto.

A nostro avviso si tratta di un atto illegittimo: la cauzione non si autorivaluta con il passare degli anni. Questo è l'ennesimo balzello che i fiorentini dovranno subire e che finisce nel lungo elenco di aggravi tariffari decisi dal nuovo gestore. Quello che sorprende e che l'autorità di ambito, nella sua qualità di soggetto regolatore, avalli tutto ciò. Se ci sono problemi fra il vecchio gestore e la nuova società se la vedano queste ultime e non pretendano di scaricare sui cittadini la loro inefficienza».

«Al Forum Sociale Europeo - hanno concluso - si è detto e ripetuto alla noia che l'acqua è un bene primario. Questa amministrazione, che pure ha detto di apprezzare molte delle idee dei no global perché fa di tutto per far diventare l'acqua più un lusso da pagare a caro prezzo che un bene facilmente accessibile? Di questo balzello e del canone di concessione che i cittadini si troveranno a pagare in tariffa discuteremo nel prossimo consiglio comunale del 30 giugno dedicato alla privatizzazione di Publiacqua e alle manovre, di dubbia legittimità, che l'amministrazione sponsorizza».

(fn)

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