Dal 20 al 22 giugno 2003 il centro storico di Vicchio diventa un caleidoscopio di colori, suoni, musica, cucina ed arte da tutto il mondo. La terza edizione di “Etnica” nasce all’insegna della multiculturalità, italiana e mondiale.
Ad aprire il festival, venerdì 20, sarà la compagnia de Italento di Ravenna con lo spettacolo itinerante Carillon in cui un bianco pianoforte a coda guidato da un pianista del settecento, navigherà sulle note, con ruote e motore, mentre un'eterea ballerina compirà dolci evoluzioni.
Un salto a Napoli con la compagnia Attrazioni Napoletane con lo spettacolo Tammore in cui propongono un particolare percorso musical-popolare dalle Tammurriate, di origine millenaria, sintesi fra Tammurro, Voce e Danza, alle Villanelle dell'epoca barocca, dalla Pizzica Tarantata, musicoterapia antica, ai canti ed alle danze contadine. Lo spettacolo Tammore si avvale della partecipazione attiva del pubblico in un susseguirsi di musica, di filastrocche, di gag comiche, di movimento, in un ritmo sostenuto che non lascia spazio tra una risata e l'altra.
La giornata di venerdì si conclude con l’ Orkestra Zbylenka di Ferrara che è composta da quattro musicisti con la passione per il cabaret, le battute, i giochi di parole e i fenomeni di costume. Ed è proprio sul "costume" o "malcostume", dipende dai punti di vista, che costruiscono incredibili e divertenti storie musicate. L’unica orchestra trasformista che “batte” marciapiedi e palcoscenici italiani: cominciano come orchestra balcanica per diventare, nel volgere di un battito d’ali, un quartetto jazz o quattro sgangherati mariachi.
Sono la “sorpresa continua” della scena musicale underground. La risata e il non sense sono garantiti! Sabato 21 il tedesco Peter Weyel propone uno spettacolo di giocoleria in chiave comica. Da 15 anni si esibisce come giocoliere nelle strade e nelle piazze d’Europa, è stato uno dei pionieri dell'arte di strada. Dopo un breve apprendistato si è trasferito a Bruxelles per entrare nello spettacolo della Scuola del Circo, allestito secondo il modello "Cirque Noveau", ma il suo attuale personaggio comico nasce e si sviluppa in Svizzera, dove Peter ha trascorso tre anni lavorando tra acrobati, attori e clown.
Lo spettacolo di Peter è un mix di tecniche circensi a cui l'artista unisce la breakdance e, soprattutto, una ricercata comicità. Provocatorio, tuttavia mai offensivo, è capace di coinvolgere il pubblico e di "distruggerlo" a forza di risate. A seguire un tuffo nel carnevale di Rio con il gruppo brasiliano formato da sei elementi fra musicisti e ballerini de La Repubblica de Alegria che si esibisce in tutti i generi di musica che il Brasile è stato capace di esplorare dal samba alla bossanova, dal reggae al pop, ma con un’unica costante: il ritmo e l’allegria.
Il repertorio prevede i maggiori successi della musica brasiliana, spesso resi ancora più allegri e ballabili La giornata di sabato si conclude alle piscine comunale con la Festa in Piscina per chi vuole ballare e divertirsi fino a notte fonda! Domenica 22 giugno direttamente dal Ghana la compagnia Adesa che, nati come gruppo di artisti-pescatori di un piccolo villaggio africano del Ghana, presentano spettacoli che affascinano e coinvolgono allo stesso modo sia i bambini che gli adulti con le straordinarie acrobazie, la mimica e la clowneria nel rappresentare comicamente gli aspetti della vita quotidiana, la giocoleria rivista alla maniera africana, fatta con oggetti comuni come ombrelli e grosse pentole roteanti, la danza e la musica tradizionale suonata dal vivo, con percussioni e strumenti tipici, che sprigiona una grande energia per tutto lo spettacolo.
Il Gruppo africano si esibisce presentandosi con vistosi trucchi a base di conchiglia e sgargianti costumi tradizionali. In estate partecipa ai Festivals di tutto il mondo sia con gli spettacoli che con i particolari workshops di musica, danza africana, percussioni e teatro per bambini; in inverno gli artisti tornano nella loro terra per allietare gli abitanti dei villaggi più poveri, facendogli dimenticare per qualche ora la miseria e la precaria condizione della vita quotidiana dei villaggi africani.
Il gran finale del festival è affidato quest’anno alla Compagnia dei Folli che propone lo spettacolo Deus Lo Vult: teatro di strada concepito per grandi eventi di piazza. A.D. 1095: Papa Urbano II al Concilio di Clermont proclamò la prima crociata. Al termine del suo discorso di incitamento alle truppe, tutti si alzarono in piedi al grido “Deus lo vult!” (Dio lo vuole) Tale grido accompagnò le gesta dei crociati durante tutte le loro battaglie. LA STORIA Un giovane innocente viene catturato dalle forze del male e torturato sotto gli occhi vigili del Capitano Inquisitore.
Ma le torture non servono a piegare il ragazzo alla volontà del Capitano. Quest'ultimo, sfruttando il potere concessogli da Dio, decide di servirsi del ragazzo per altri scopi. Lo libera quindi e lo investe suo Paladino per lottare contro i demoni del mondo. Il Paladino combatte e sconfigge tutti i demoni in una lotta durante la quale perde quasi la vita. Alla fine delle sue peripezie il ragazzo si trova faccia a faccia con il Capitano. Ma per quale scopo il ragazzo e' stato salvato dal Capitano? Per sconfiggere i Demoni in nome di Dio? Oppure il Capitano aveva un secondo fine: trovare un eroe che sconfiggesse per lui tutti i possibili antagonisti ed impossessarsi lui stesso del potere? Con 'Deus lo vult' la Compagnia dei Folli propone una produzione di teatro di strada concepita per grandi eventi di piazza.
I personaggi lavorano sulla scena quasi esclusivamente su trampoli. Le diverse scene sono scandite dalla musica di sottofondo. Nella prima parte dello spettacolo la scenografia è costituita dalla ruota della tortura all'interno della quale viene “imprigionato” il ragazzo. Tale ruota viene incendiata. Inoltre da essa vengono sparate fontane di fuochi d’artificio. La battaglia tra il ragazzo e le forze del male prevede un sottofondo di fuochi d'artificio. Inoltre, palle incendiate e lingue infuocate vengono previste come scenografia per sottolineare l'atmosfera infernale della battaglia.
Infine, nel duello conclusivo tra il ragazzo e il capitano, il ragazzo si avvale di uno scudo “magico” dal quale parte uno spruzzo di fuochi d'artificio dorati. Assiste alla scena un mostro infernale come rappresentante delle forze del male, dal quale sprigionano fuochi d'artificio durante il corso di tutta la battaglia.