Il 7 luglio 2003 prende il via a Firenze Belvedere dell'Arte, un progetto espositivo triennale , promosso dal Comune di Firenze e da Firenze Mostre s.p.a a cura di Achille Bonito Oliva e Sergio Risaliti La sede dell'intero progetto, è il Forte Belvedere, che, dopo cinque anni di chiusura per il suo restauro, riapre al pubblico. Qui, in un luogo unico al mondo, il rapporto che si instaura tra i linguaggi dell'arte d'avanguardia e la classica perfezione del panorama di Firenze assurge a esperienza esemplare.
Durante i tre anni previsti dal progetto si confronteranno le opere di autori appartenenti a diverse stagioni artistiche del '900 con quelle appositamente create da alcuni tra i maggiori protagonisti dell'arte contemporanea internazionale. Quest'anno Belvedere dell'Arte inaugura con Orizzonti, una mostra che nel titolo sottende l'idea dell'arte come punto di fuga e di contatto, l'opera come fulcro e soglia. Da una parte gli artisti contemporanei, che invitano lo spettatore a riconoscere un nuovo orizzonte la cui grandezza è fissata dalle opere contemporanee nel giardino; dall'altra l'orizzonte rinascimentale, cristallizzato nella sua perfezione All'esterno del Forte Orizzonti instaura un confronto con la storia, attraverso la presenza di installazioni appositamente realizzate da artisti internazionali, esposte nel giardino antistante la Palazzina: opere-fulcro e opere-soglia disseminate nel giardino austero del Belvedere, che si misurano con i valori formali di Firenze e con le sue icone artistiche ed architettoniche, Gli artisti invitati quest'anno a questo confronto sono: Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Loris Cecchini, Tony Cragg, Anish Kapoor, Marisa Merz, Mario Merz, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Nancy Rubins, Timet.
Un gruppo di opere che, in questo orizzonte storico-cuturale, si presentano avanzando verso lo spettatore con un doppio passo, da una parte infrangendo l'immobilità di quella scena “perfetta” che è Firenze e la forma prospettica rinascimentale; dall'altra ricomponendo la frattura tra epoche classiche e stili moderni in una sorta di riavvicinamento e dialogo tra l'arte del passato e l'arte del presente. All'interno della Palazzina del Forte è prevista una mostra fotografica in cui “orizzonte” è quello del tempo frantumato ed onnivoro della cronaca, esemplificato da un secolo di fotografia americana.
La fotografia americana di questo secolo, da Dorothea Lange ad Andres Serrano, da Weegee a Nan Goldin, da Garry Winogrand a William Eggleston, da Robert Frank a Jack Pierson e Lauren Greenfield, ha sempre immortalato pragmaticamente la realtà e la società del paese, a partire dalla depressione degli anni Trenta fino all'apocalisse tragica dell'11 settembre trasformando episodi, scorci, attimi locali in immagini significative della nuova civiltà globale le cui origini sono riconoscibile in questo teatro di immagini.
All'interno della rassegna saranno presentati per la prima volta in Italia e in Europa 45 ritratti realizzati da Andres Serrano all'indomani dell'attentato alle Twin Towers di New York dell'11 settembre.