FIRENZE- L’Ospedale Psichiatrico Giudiziario e il territorio di Montelupo Fiorentino diventano lo scenario di numerose iniziative di incontro e confronto sulle tematiche della psichiatria, un confronto che dall’interno si proietta anche all’esterno della struttura. Il programma, nato dall’incontro tra il progetto interculturale “Porto Franco. Toscana, terra dei popoli e delle culture”, promosso e coordinato dalla Regione Toscana, e la complessa realtà dell’Opg di Montelupo, è stato elaborato dalla Direzione, dagli operatori e dagli internati dell’Ospedale, dalle associazioni teatrali “Teatrino dei Fondi” e “Giallo Mare Minimal Teatro”, dall’ARCI Empolese Valdelsa, e dal Comune di Montelupo.
In un convegno nazionale in corso oggi i direttori dei sei Opg italiani e i rappresentanti di alcune realtà europee si confrontano sul tema “L’ospedale psichiatrico giudiziario tra custodia e percorsi di salute”. Giuliano Scabia, poeta e animatore, negli anni ’70, della battaglia culturale che permise con la Legge 180 di aprire i manicomi, guiderà lo straordinario incontro tra Marco Cavallo, simbolo storico della “riforma Basaglia”, e il Drago di Montelupo costruito dagli internati e dagli operatori.
E poi musica, teatro, sport, sull’intero territorio. “La Toscana che si sta costruendo come consapevole porto franco delle esperienze di liberazione delle potenzialità umane – dichiara Mariella Zoppi, assessore regionale alla cultura - riflette dunque su uno dei suoi luoghi di maggiore complessità e drammaticità, innanzituttto per capire quali percorsi di salute possano svilupparsi all’interno dell’OPG, ma anche per non rimuovere dalla coscienza collettiva, quotidiana, le difficoltà che ogni situazione di segregazione comporta per i cittadini e per i territori.
Mentre il governo nazionale sta proponendo la riapertura dei manicomi, la Toscana - che ha scelto di applicare la Legge 180 con l’organizzazione dei servizi territoriali di assistenza e cura – si confronta con la realtà di Montelupo per affermare e sviluppare i valori della conoscenza e dell’attenzione alla complessità di ogni persona.”