FIRENZE- La Regione Toscana destinerà oltre 51.000 euro, ottenuti in seguito alle sentenze di condanna per gli autori della strage del rapido 904, all’Associazione dei familiari di un’altra grave strage mafiosa, quella di Via dei Georgofili, di cui proprio in questi giorni ricorre il decimo anniversario. Lo ha annunciato ieri Claudio Martini nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche l’avvocato Danilo Ammannato (il legale che ha sostenuto il ricorso della Regione per accedere al Fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso) e Walter Ricoveri, il vicepresidente all’Associazione dei familiari delle vittime di Via dei Georgofili.
Martini ha ricordato come la Regione si fosse costituita parte civile nel processo contro gli autori della strage sul treno rapido 904 Napoli- Milano, compiuta l’antivigilia di Natale del 1984 in località San Benedetto Val di Sambro (15 persone persero la vita e più di 100 rimasero ferite), chiedendo di poter accedere, per il risarcimento dei danni subiti, al Fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, istituito dal Parlamento, con apposita legge, nel dicembre 1999. “Una volta ottenuto l’accesso al Fondo di solidarietà, grazie soprattutto alla determinazione e alla tenacia dell’avvocato Ammannato – ha aggiunto il presidente Martini – alla Regione è stata assegnata la somma di 51.645,69 euro che la Giunta regionale ha deciso di destinare all’Associazione dei familiari delle vittime di Via dei Georgofili, di cui il prossimo 27 maggio ricorre il decimo anniversario”.
“Le finalità dell’Associazione – ha sottolineato Martini – coincidono esattamente con quelle del Governo regionale: tener viva la memoria delle stragi e alimentare la ricerca della verità perché simili tragedie non debbano mai più ripetersi”. “La somma che mettiamo a disposizione dell’Associazione – ha concluso Martini - servirà proprio per realizzare una serie di iniziative per non dimenticare le stragi di tipo mafioso, a partire da quella di Via dei Georgofili, e a stimolare il lavoro di ricerca della verità”.