“Alimentazione e salute: il caso di olio e vino. Le opportunità offerte dal VI programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico.” Questo il tema del seminario tenuto ieri nella sede dell’Accademia dei Georgofili su iniziativa delle due agenzie tecniche della Regione Toscana che si occupano di agricoltura e di sanità, ossia Arsia (agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale) e Ars (agenzia regionale di sanità). Il seminario, che è stato aperto dal presidente dell’Accademia dei Georgofili, Franco Scaramuzzi e dall’Amministratore dell’Arsia, Maria Grazia Mammuccini, è il primo di un pacchetto di iniziative che vedranno le due agenzie regionali lavorare insieme sul fronte degli aspetti salutistici, nutrizionali e di sicurezza alimentare dei prodotti agroalimentari della Toscana.
Fra l’Arsia e l’Ars è stato infatti firmato uno specifico protocollo d’intesa che sancisce la stretta collaborazione delle due agenzie e che si propone appunto di “approfondire gli aspetti relativi alla qualità degli alimenti con riferimento alla salute ed al valore nutrizionale dei prodotti agroalimentari di interesse per la Toscana, ed in particolare il vino, l’olio extravergine di oliva e le carni bovine”. Ed è lo stesso protocollo a sancire i temi della collaborazione e indicare le iniziative, volte sia alla creazione di banche dati fruibili attraverso internet e all’acquisizione e scambio di conoscenze scientifiche, sia a favorire una corretta informazione per i consumatori attraverso una serie di iniziative da organizzare con le loro associazioni.
La collaborazione fra le due agenzie è fortemente caratterizzata sul fronte della ricerca e punta a favorire la partecipazione dei soggetti scientifici e delle imprese agroalimentari della Toscana ai programmi di ricerca nazionali, come il Piano triennale della Ricerca promosso dal Ministero dell’Università, e dell’Unione Europea, come il VI programma quadro europeo di ricerca e sviluppo tecnologico, per il quale l’Arsia si avvale di un proprio servizio significativamente denominato Agrinnova Ricerca.
Naturalmente la formazione riveste una particolare importanza in questo contesto, non solo attraverso la promozione di seminari, come quello odierno, e di workshop informativi, ma anche attraverso l’attivazione di veri e propri percorsi formativi organizzati congiuntamente da Arsia e Ars per tecnici delle amministrazioni locali e delle organizzazioni di categoria, operatori, liberi professionisti ecc. Arsia e Ars hanno costituito un gruppo di lavoro al fine di esaminare le problematiche e di individuare le iniziative da organizzare, che entreranno a far parte dei rispettivi programmi di attività e l’Agenzia regionale di sanità partecipa ai tavoli di filiera organizzati dall’Arsia per i settori vitivinicolo, olivo-oleicolo e zootecnico e dell’agricoltura biologica.
Il seminario odierno – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Amministratore dell’Arsia – dedicato al tema “olio di oliva, vino e salute” è il primo di una serie di iniziative che, come abbiamo voluto ufficialmente sancire insieme ad Ars nel protocollo d’intesa firmato di recente, si estenderanno anche ad altri temi di rilevante interesse come quello della carne bovina, sul quale l’attenzione per la sicurezza alimentare è oggi particolarmente viva.
Si tratta di portare avanti un lavoro – continua l’Amministratore dell’Arsia – che riteniamo doveroso, e che costituisce il completamento logico di tutta l’attività iniziata da anni ormai dalla Regione Toscana e dall’Arsia, come agenzia tecnica, sul fronte della valorizzazione delle produzioni agroalimentari della Toscana, della tipicità, ma anche della sostenibilità e sicurezza (basti pensare al biologico e al nuovo marchio “agriqualità” per i prodotti da agricoltura integrata).
Di recente – ricorda Maria Grazia Mammuccini – l’Arsia ha siglato un altro importante accordo di collaborazione, con un istituto nazionale come l’Inran, per approfondire gli aspetti nutrizionali dei prodotti. Ora - conclude – la stretta collaborazione con Ars ci permette di “chiudere il cerchio”, mettendo a fuoco le tematiche relative alla sicurezza alimentare e approfondendo temi sui quali è sempre più urgente “fare rete” in relazione alla diffusione delle conoscenze in campo biomedico e per rispondere al bisogno di informazione dei consumatori e degli operatori.
(lp)