"Ritengo profondamente ingiusto che marchio, nome e simbolo debbano essere messi all'asta". Il sindaco Leonardo Domenici, all'indomani della matematica promozione in C1 della Florentia Viola e con l'avvicinarsi del 15 maggio, giorno fissato per l'asta per l'aggiudicazione del marchio "Fiorentina", ribadisce quanto più volte affermato sulla necessità di una legislazione ad hoc che regolamenti situazioni sull'esempio di quella che Firenze ha vissuto in prima persona. "In un calcio sempre più globalizzato - ha detto ancora il sindaco Domenici - c'è più che mai bisogno di radici di appartenenza, di legami con la gente e col territorio.
Per questo serve una legislazione a livello nazionale che attribuisca in caso di fallimento di una società, marchio, denominazione, colori sociali e trofei conquistati, alla realtà territoriale, ai Comuni che potrebbero divenirne i depositari. Un po' quello che accadde la scorsa estate quando la Federazione calcio attribuì al sottoscritto, e quindi al Comune di Firenze, il titolo sportivo della squadra di calcio della nostra città. Ecco, sarebbe opportuno che oltre al titolo sportivo le attribuzioni riguardassero anche gli altri 'beni'.
Ciò che in sostanza era scritto nella proposta di legge dell'onorevole Valdo Spini su 'Norme per la tutela delle tradizioni societarie e culturali in ambito sportivo' che però non ha avuto ancora un seguito. Dico questo anche nella mia veste di presidente dell'Anci. Il calcio come più volte ho avuto modo di affermare - ha concluso il sindaco Domenici - ha bisogno di regole nuove perché incontra difficoltà che finora hanno riguardato Firenze e altre città come ad esempio Lecco, ma che in futuro potrebbero interessare anche altre realtà".(mr)