È allestita nella Biblioteca Comunale in via Sant'Egidio, 21 da domenica 20 fino a domenica 27 aprile. È aperta tutti i giorni dalle 9,00 alle 20,00 con ingresso libero. I triangoli viola erano proprio i pezzi di stoffa che contraddistinguevano, nei campi di sterminio, le persone che professavano questa religione e che venivano, prevalentemente, ghigliottinate se si rifiutavano di abiurare la loro professione religiosa. La mostra vuole fornire una serie di testimonianze sulla persecuzione dei Testimoni di Geova durante le due Guerre Mondiali.
Durante la mostra sarà proiettato il documentario "I Testimoni di Geova, saldi di fronte all'attacco nazista" realizzato in collaborazione con il Museo dell'Olocausto di Washington e contenente le testimonianze di 24 ex deportati e 10 storici. Il documentario sarà proiettato in 3 lingue: francese, inglese, italiano. "È particolarmente importante il momento in cui questa mostra viene inaugurata, proprio presso la Biblioteca comunale che rappresenta una testimonianza viva del passato - ha commentato l'assessore alla cultura Simone Siliani -.
La mostra documenta le barbarie, le violenze di cui i Testimoni di Geova sono stati vittime durante l'Olocausto. Una serie di atrocità che si ritenevano impossibili e di cui abbiamo avuto esempi anche recentemente, ad esempio in Bosnia e non solo. Ora si iniziano ad avere ricerche scientifiche che testimoniano tutto questo. E pensare che avrebbero potuto abiurare, rinunciare alla loro religione per avere salva la loro vita ed invece preferirono il sacrificio per rispondere ad una legge superiore.
Questa vicenda ci dice di come sia importante rompere le barriere che si oppongono al dialogo, al riconoscimento delle confessioni religiose". "I Triangoli viola" rappresentano un documento per informare la cittadinanza di un aspetto poco noto dell'Olocausto: lo sterminio nazista dei Testimoni di Geova e la loro persecuzione nella Germania dell'Est. Nella sola Germania circa 10.000 di loro soffrirono nelle prigioni e nei campi di concentramento nazisti e quasi 2.000 persero la vita per il loro mancato sostegno a Hitler.
In tutta Italia finora sono stati organizzati oltre 2.500 incontri e mostre sulla persecuzione nazista dei testimoni di Geova all'interno di università, istituti scolastici di 1° e 2° grado, Comuni, istituti penitenziari, musei. Questa mostra ha già registrato oltre 500.000 visitatori, di cui più di 150.000 in Italia. La mostra, infatti, è stata già esposta con successo in varie università italiane, tra cui la Facoltà di Sociologia dell'Università "La Sapienza" (4 aprile 2001). Particolarmente significativa la mostra tenuta a Siena che ha avuto 30.000 visitatori.
La persecuzione dei Testimoni di Geova rappresenta una vicenda poco conosciuta anche perché, fino a pochi anni fa, riviveva solo grazie ai racconti dei sopravvissuti che parlavano delle vicende dei Bibelforscher, o Studenti Biblici, come erano allora chiamati i testimoni di Geova. Oggi invece, iniziano a svilupparsi degli studi scientifici in tedesco, inglese e francese. I Testimoni di Geova rappresentano una minoranza, rispetto alle comunità perseguitate durante l'Olocausto ma sono comunque un aspetto storico significativo per diversi motivi.
1 - I Testimoni furono tra i primi ad essere rinchiusi nei lager ed ebbero il coraggio di denunciare pubblicamente in Germania e in tutti i paesi occidentali ciò che avveniva al loro interno a danno dei Testimoni e di altre comunità di persone perseguitate dal nazismo: ebrei, zingari, politici, omosessuali. 2 - Ai testimoni di Geova sarebbe bastato firmare una lettera di abiura per essere liberati dai nazisti, cosa che nella stragrande maggioranza dei casi non fece. 3 - I Testimoni di Geova non prendevano parte alle questioni politiche e soprattutto alle guerre.
Dal loro credo religioso discendevano una serie di comportamenti quotidiani che si scontravano con l'ideologia totalizzante del nazismo: il rifiuto di imbracciare le armi innanzi tutto e di lavorare per l'industria bellica, il rifiuto di idolatrare il führer (il saluto "Heil Hitler!") o la svastica, il rifiuto di aderire al partito nazista, nonché l'imparzialità con cui diffondevano il messaggio evangelico non facendo distinzioni tra etnie, razze. 4 - Quella dei Testimoni fu la prima associazione religiosa ad essere proscritta nella Germania nazista già nella primavera del '33; tra i primi internati nei campi c'erano i testimoni di Geova.
5 - Il primo obiettore di coscienza tedesco della II guerra mondiale ad essere passato per le armi fu proprio un testimone di Geova: August Dickmann. Fu fucilato il 15 settembre 1939 nel campo di concentramento di Sachsenhausen, per ordine di Heinrich Himmler, capo delle SS. All'inaugurazione della mostra hanno partecipato anche Francesco Lorusso e Stefano Torrini rappresentanti dei Testimoni di Geova, Beatrice Masini dell'ANPI (l'Associazione Nazionale dei Partigiani italiani), Vedat Dibrani della comunità Rom, Marisa Tanganelli dell'assessorato alla cultura del Comune di Fiesole e due sopravvissuti dei campi di sterminio.