Oltre 8 miliardi di euro per ferrovie, strade e autostrade toscane
Le voci critiche dell'ambientalismo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 aprile 2003 18:43
Oltre 8 miliardi di euro per ferrovie, strade e autostrade toscane<BR>Le voci critiche dell'ambientalismo

FIRENZE- Oltre 8 miliardi di euro per garantire la realizzazione di ferrovie, strade e autostrade considerate strategiche per la mobilità regionale e nazionale. A tanto ammontano le risorse complessivamente previste nell’intesa quadro sulle infrastrutture di trasporto sottoscritta ieri a Roma da Governo e Regione Toscana. L’accordo è stato siglato da Silvio Berlusconi e da Claudio Martini. Per il Governo erano presenti anche i ministri Pietro Lunardi (infrastrutture e trasporti), Altero Matteoli (ambiente) e Enrico La Loggia (affari regionali), mentre per la Regione era presente anche l’assessore alle infrastrutture e ai trasporti Riccardo Conti.


L’accordo firmato ieri si pone il compito di definire il quadro di tutti gli interventi previsti, di dare certezze sulle modalità di finanziamento e sui tempi di realizzazione, e di coordinare tutti i soggetti interessati. Alta velocità, terza corsia dell’Autosole, corridoio tirrenico, 2 mari e Pontremolese: sono i capitoli più rilevanti di un’intesa che si pone quale obiettivo principale quello di colmare il deficit infrastrutturale della Toscana aprendo una pagina nuova sia nelle comunicazioni all’interno della Regione che con il resto del Paese.

Lo sviluppo e la razionalizzazione del trasporto ferroviario con il completamento della linea Firenze-Bologna e il raddoppio della Pontremolese, e il potenziamento delle grandi arterie di collegamento nord-sud (Autosole e corridoio tirrenico) e est-ovest (2 mari), permetteranno di disegnare scenari nuovi nella mobilità nazionale, con notevoli vantaggi in termini di qualità, funzionalità e efficienza per chi deve spostarsi. L’intesa ha anche lo scopo di favorire il riequilibrio fra i diversi sistemi di trasporto di persone e merci: la fetta più cospicua degli interventi riguarda le ferrovie (4 miliardi e 764 milioni di euro di cui 393 di nuova previsione); 3 miliardi e 479 milioni di euro (di cui 906 di nuova previsione) sono invece destinati a strade e autostrade e 26 milioni di euro a porti e interporti.



Ferrovie
Il principale intervento previsto dall’intesa riguarda l’Alta velocità con il completamento del tratto tra il confine con l’Emilia a la stazione di Firenze-Castello (attualmente i lavori sono completati per il 65 per cento), e con il sottoattraversamento di Firenze (incluse le opere connesse, dalla stazione di Firenze alla tramvia, alle nuove fermate metropolitane). In tutto si tratta di oltre 3 miliardi di euro di investimenti.
Programmato anche il rafforzamento dell’altra direttrice nord-sud, il cosiddetto corridoio Ti-Bre (Tirreno-Brennero) con il raddoppio della linea Pontremolese e il tunnel di valico.

L’intesa definisce inoltre un impegno al raddoppio della linea Pistoia- Lucca.
In materia di alta tecnologia ferroviaria viene infine prioritaria la realizzazione del Centro sperimentale ferroviario dell’Osmannoro che servirà per verificare, collaudare, certificare materiali e tecnologie ferroviarie.

Strade e autostrade
L’accordo mira a rendere più fluidi, funzionali e efficienti i collegamenti nord-sud e est-ovest nel nostro Paese. In primo piano sono il corridoio ‘appenninico’ e quello tirrenico: per il primo è previsto il potenziamento della Autostrada del Sole con la variante di valico, e l’adeguamento a tre corsie del tratto Barberino di Mugello-Incisa (e, al suo interno, del tratto Firenze nord- Firenze sud).

Per il secondo è prevista una soluzione di tipo autostradale da Rosignano a Civitavecchia, in grado di connettersi con la A12 e il potenziamento di quest’ultima arteria nel tratto tra Viareggio e il confine regionale. Per Variante di valico e terza corsia gli interventi in programma ammontano a circa 2 miliardo e 573 milioni di euro, mentre per il corridoio tirrenico essi dovranno essere stabiliti nell’ambito della legge Obiettivo; in questo caso, infatti, tracciato e modalità di realizzazione devono ancora essere definiti: è al lavoro, al proposito, un tavolo tecnico Governo-Regione.
Sempre nell’ambito dei collegamenti longitudinali nord-sud l’accordo include anche un finanziamento per migliorare la viabilità appenninica: vengono stanziati 310 milioni di euro per adeguare le Statali 64 (Porrettana), 67 (Tosco-Romagnola), 12 (dell’Abetone e del Brennero) e 63 del Cerreto (compreso collegamento con la Statale 62 della Cisa).
Infine l’accordo include un intervento da 600 milioni di euro per completare la Superstrada Grosseto-Fano: si tratta dell’arteria che garantirà un collegamento ovest-est tra il Tirreno e l’Adriatico (e per questo meglio conosciuta come ‘2 mari’).

E’ quindi in programma il completamento dei lotti mancanti della Siena-Grosseto, del tratto Siena Bettolle e di quello da Arezzo al confine regionale.

Porti e interporti
L’ultima voce dell’intesa riguarda il potenziamento di porti e interporti toscani per un toale di 26 milioni di euro. In particolare viene definito il finanziamento dell’allacciamento ferroviario all’interporto di Guasticce (Livorno).

I finanziamenti
8 miliardi e 269 milioni di euro: a tanto ammonta il valore complessivo degli interventi previsti.

L’intesa conferma in gran parte il contenuto economico di accordi precedentemente stipulati, ma prevede anche nuovi interventi finanziari derivanti dall’attuazione della legge Obiettivo: in particolare sono di nuova previsione interventi per 1 miliardo e 310 milioni di euro(tra questi i 596 milioni previsti per la 2 mari, i 310 milioni di euro che serviranno ad adeguare i valichi appenninici, i 166 milioni di euro per la Pontremolese e il nodo di Pisa, e i 212 milioni di euro per la tramvia di Firenze).

A questi dovranno essere aggiunti, una volta definiti, anche i finanziamenti necessari a realizzare il corridoio tirrenico.

I tempi di realizzazione
Nell’intesa vengono definiti, opera, per opera, i tempi di completamento delle progettazioni, di avvio e conclusione dei lavori. Triennio decisivo per la fine dei cantieri è quello compreso fra il 2007 e il 2009.

Le voci critiche
Secondo l'associazione Idra, che si occupa di TAV, lo sventramento del sottosuolo della "città del fiore" (due tunnel lunghi ognuno 7 km, in un contesto a elevato rischio idraulico, con l'ultima alluvione registrata nel 1992) parte con una previsione (necessariamente ottimistica) di nove anni di cantieri in svariati punti della città, una spesa di 1.211 milioni di euro pubblici (in Mugello la spesa pubblica per la TAV è più che decuplicata in 11 anni) e la colonizzazione della provincia (dopo il Mugello, adesso tocca al Valdarno), costretta a subire il trasporto e la messa in discarica di - sono dati del Ministero dell'Ambiente - quasi 4 milioni di mc di smarino (sull'inquinamento e i traffici dello smarino TAV in Mugello è appena iniziato un processo presso il Tribunale di Firenze).
Oltre 1.700.000 metri cubi di inerti, 300.000 metri cubi di sabbia, 265.000 tonnellate di cemento, 110.000 tonnellate di acciaio, 372.000 tonnellate di conci prefabbricati stanno per piovere addosso a Firenze per la costruzione del doppio tunnel dell'Alta Velocità; i materiali di risulta da portare a discarica ammonteranno ad oltre 3.800.000 metri cubi di smarino, oltre a 145.000 metri cubi provenienti da demolizioni.

«Sul cosiddetto corridoio tirrenico si succedono le ipotesi più fantasiose e devastanti per il territorio della Maremma, con un continuo rilancio che vede il Governo e la Regione Toscana partire dal postulato che l’unica soluzione sia quella autostradale, in una situazione in cui – a detta di tutti – la SS1 Aurelia nel tratto tra Grosseto e Civitavecchia è una strada ad alto rischio.

Con l’annuncio dell’Accordo Stato-Regione Toscana sulle infrastrutture si preannuncia un regalo assolutamente ingiustificato alla concessionaria SAT, che oggi non esercita più alcun ruolo», commentano Desideria Pasolini Dall’Onda presidente di Italia Nostra, Fulco Pratesi presidente del WWF Italia, Ermete Realacci presidente di Legambiente, Vittorio Emiliani presidente del Comitato per la Bellezza, Gianni Mattioli presidente del Movimento Ecologista.
Gli Ambientalisti ricordano che Regione ed enti locali interessati (a cominciare dalle Province di Grosseto e Livorno) devono ancora formalizzare la loro adesione e dare concreta attuazione al Patto per la Maremma, proposto dalle associazioni, in cui si dice chiaramente che: 1) si deve partire nell’esame delle proposte sottoposte a VIA dal progetto definitivo di adeguamento a tipologia autostradale del tracciato esistente dell'Aurelia da Rosignano a Civitavecchia (196 Km, di cui solo 15 di variante, per un costo di circa 750 milioni di euro) , secondo il progetto definitivo presentato da ANAS nel luglio 2001; 2) deve essere garantiti l’accesso ai documenti di progetto e la partecipazione dei cittadini e delle Associazioni per la presentazione delle osservazioni nell’ambito della procedura VIA sia nelle fasi di approvazione del progetto preliminare che del progetto definitivo.
Gli Ambientalisti chiedono al governo e alle amministrazioni locali di essere consultati nella scelta dell’ipotesi definitiva di tracciato per il corridoio tirrenico e per l’accordo tra stato e regione sulle infrastrutture, come prevedono gli accordi internazionali sottoscritti anche dall’Italia e le direttive.

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