Firenze - È stato la rivelazione della scorsa Stagione il trentaseienne violinista greco LEONIDAS KAVAKOS, quando al Teatro Verdi, per la prima volta con l'Orchestra del Maggio, riscosse un enorme successo destando anche sorpresa per la scoperta tardiva di un virtuoso di straordinario livello, che aveva vinto i prestigiosi concorsi Sibelius e Paganini negli anni Ottanta ma che poi aveva svolto la carriera principalmente in America.
Ora Kavakos torna al Maggio, questa volta al Teatro Comunale, da venerdì 28 marzo a domenica 30, per eseguire con il suo favoloso Stradivari "Falmouth" del 1692 il Concerto in la maggiore K.219 per violino e orchestra di MOZART.
Sul podio un debutto, quello del direttore DAVID STERN: un cognome che non può che richiamare quello del celebre Isaac, suo padre, e che costituisce una garanzia di musicalità e di classe.
Il giovane Stern, americano ma residente a Parigi da oltre un decennio, ha svolto la sua già molto intensa attività praticamente in tutto il mondo, dalla Cina alla Germania, da Hong-Kong all'Inghilterra e alla Francia, con una predilezione per le opere proprio del Salisburghese. Ma Stern ha impaginato il programma in modo da dimostrare la sua padronanza di un repertorio assai vasto, che comprende gli incanti dell'"idillio sinfonico" In Sommerwind, giovanile pagina di un WEBERN ancora tardoromantico, e la grande Messa in mi bemolle maggiore D.
950 per soli, coro e orchestra di SCHUBERT, una delle sue ultime composizioni, all'esecuzione della quale prendono parte, insieme al Coro del Maggio, i solisti Ottavia Vegini, Barbara Zingerle, Jorge Ansorena, Hiroki Watanabe e José Ignacio Ventura.
Intanto, non essendo ancora riuscito a concordare con il Maestro Myun-Whun CHUNG un data per il recupero del concerto che non ha potuto avere luogo lo scorso 14 marzo a causa dello sciopero, il Teatro del Maggio invita tutti gli abbonati del Turno A e i possessori di biglietto per la serata mancata a rivolgersi entro martedì 8 aprile alla biglietteria per ottenere il rimborso: gli abbonati stessi avranno comunque diritto di prelazione sull'eventuale concerto straordinario che si dovesse in futuro realizzare.