Entro il 24 aprile le società interessate a diventare il socio di minoranza di Publiacqua dovranno presentare le offerte. La data è stata decisa ieri dal collegio di vigilanza sull'accordo di programma che disciplina le procedure per l'attuazione della gestione idrica mediante Publiacqua, società mista a prevalente capitale pubblico (60%). L'annuncio arriva dagli assessori ai lavori pubblici Paolo Coggiola e alle aziende partecipate Simone Tani e dai sindaco di Lastra a Signa Carlo Moscardini e di Pontassieve Mauro Perini.
Il bando, pubblicato nel novembre 2002, prevedeva una procedura di selezione di un socio privato di minoranza attraverso un aumento di capitale del 40%. Sulla base delle manifestazioni di interesse pervenute, sette società sono state invitate a presentare un'offerta: ovvero Saur International, Compagnie Genèrale des Eaux, Severn Trent Water Services Plc, Società Metropolitana Acque Spa, Rwe Thames Water, Acea Spa e Amga Spa. Tre raggruppamenti (Amga, Acea e Severn Trent) hanno presentato osservazioni alla bozza di statuto e al patto parasociale, come previsto nel bando.
Il collegio di vigilanza ha esaminato le proposte e le osservazioni e ha varato i testi definitivi stabilendo anche il termine di presentazione (appunto il 24 aprile) e l'articolazione dell'offerta: le buste saranno due, una relativa alla parte tecnica (a cui saranno attribuiti al massimo 20 punti) e l'altra riguardante la parte economica (punteggio massimo 80).
Come sarà la nuova Publiacqua? Il bando da una lato e lo statuto e i patti parasociali dall'altro danno un quadro abbastanza certo del volto della società all'indomani dell'ingresso dei soci privati.
Prima di tutto rimane un forte ruolo dei comuni non sono nella programmazione e nella scelta del gestore (che sono funzione esclusiva dei comuni esercitata attraverso l'assemblea dell'Ato) ma, vista la particolarità del servizio, le amministrazioni hanno deciso di mantenere un ruolo predominante del pubblico anche nella gestione.
Lo statuto e i patti parasociali definiscono per esempio le materie in cui il consiglio di amministrazione (18 membri di cui 11 pubblici) deve votare a maggioranza qualificata, le procedure di nomina dell'amministratore delegato (scelto dal socio privato con gradimento della parte pubblica che può anche sfiduciarlo) e di un comitato esecutivo (5 membri di cui 3 pubblici) a cui delegare parte dei poteri del cda.
Da sottolineare anche l'obbligo di consultazione preventiva tra la parte pubblica e privata sulle decisioni strategiche, l'impossibilità per il privato di alienare le sue quote per cinque anni e la previsione di un aumento del capitale sociale del 5% riservato esclusivamente all'azionariato diffuso tra soggetti rappresentativi dell'economia e della società toscana.
L'offerta tecnica dovrà contenere una proposta di un piano economico finanziario che dovrà contenere alcuni elementi fondamentali: iniziative promozionali per il risparmio energetico e di contenimento dello spreco dell'acqua, proposte per favorire la produzione di acqua di qualità per il consumo, l'aumento e lo sviluppo dei progetti di cooperazione internazionale.