Terzo appuntamento della Rassegna Conflitti-Frammenti di un teatro necessario, realizzata dal Teatro di Pisa e da Sant'Andrea Teatro in collaborazione con la Stazione Leopolda, LO STRANIERO di Albert Camus, nella traduzione curata da Alberto Zevi, interpretato magistralmente da un magnetico Marco Baliani, sarà di scena martedì 25 marzo ore 21 al Teatro Verdi, presentato dal Teatro Metastasio-Stabile della Toscana, Progetto Toscana Spettacolo su proposta e in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo.
Scritto da Camus nel 1942, Lo Straniero narra di Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri estraneo a se stesso e al mondo, finchè un giorno, dopo una lite, uccide un arabo e si consegna impassibile a carcere, processo e condanna a morte, senza cercare alibi o giustificazioni.
Marco Baliani, uno degli inventori e dei più attivi esponenti del teatro-narrazione, ripercorrerà a suo modo, solo in scena, puntando soprattutto sulla propria vena espressiva e sulla propria personalissima capacità di raccontare, questo testo per molti aspetti mitico, romanzo chiave della letteratura esistenzialista. L'opera più emblematica dello scrittore francese viene affrontata, nell'adattamento drammaturgico dello stesso Baliani e di Maria Maglietta, che firma anche la regia, come un flusso di memoria che evoca la vicenda partendo dalla fine.
Il talento verbale dell'attore, stavolta, è sostenuto dalle musiche originali di Luigi Polimeni, dagli inserti filmati di Mario Martone, dalla scenografia di Carlo Sala, autore anche dei costumi, uno spazio sospeso, fluttuante, a metà tra una cella e una zattera alla deriva, e dalle luci disegnate da Roberto Innocenti.
Una zattera, la stanza di una prigione, la sabbia, un paio di scarpe nere, un tavolo, uno sgabello. E’ qui che vive appunto il suo tempo sospeso del racconto Meursault, che medita lucido su ogni momento della sua vita.
Marco Baliani gli dà corpo, facendo rivivere i suoi pensieri lucidi, distaccati. La morte di sua madre, il funerale, l’amore con Marie, la conoscenza di Raimondo, il suo vicino, a cui scrive una lettera causa di litigi, gli incontri sulla spiaggia, l’omicidio inatteso, il processo, la vita in prigione, le visite, la condanna a morte. Il mare, luogo prediletto, luogo amato, scenario originario dell’omicidio in cui si consuma un intera vita viene riproposto anche dallo scenario costruito in teatro.
La sabbia, il suono del mare ritornano così come la scena dell’accaduto, dell’omicidio, torna a frammenti nello schermo alle spalle dell’attore. “Un concentrato di storia e di attualità, raccontata e recitata in prima persona da un intenso e vibrante Baliani, in un’ora e mezzo filata di spettacolo- così annota Simona Maggiorelli- Senza pause, senza soste, senza possibilità di identificarsi con il personaggio e tornarsene a casa con il sollievo di un catarsi finale”.
Biglietti al Botteghino del Teatro Verdi con prezzi che variano dai 16,50 ai 7,50 euro.
Sempre martedì pomeriggio, alle ore 17 nel Bar del Teatro, si svolgerà l’ultimo appuntamento previsto nell'ambito degli "Incontri di Yorick" con Marco Baliani.
Ad introdurre la conversazione sarà la prof.ssa Anna Barsotti, docente, fra l’altro, di Storia del teatro e dello spettacolo alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa, corso di laurea CMT (Cinema Teatro Musica). Coordina Franco Farina con i giovani redattori di Yorick. L’incontro è ad ingresso libero.