Continua il braccio di ferro tra console onorario della Grecia e la polizia municipale. Il fatto: in attesa di un posto auto, come stabilito da un accordo tra Palazzo Vecchio e il corpo diplomatico, il console continua a parcheggiare la sua auto di servizio in piazza del Duomo. Ieri ha trovato nuovamente le ganasce bloccaruote con relativa multa. E le proteste sono tornate a farsi sentire da parte del console greco Peggy Petrakakos, che ieri ha inviato una lettera al sindaco. Dopo la quale sono state tolte le ganasce.
Con una lettera pubblicata su "La Nazione" di oggi il console onorario della Lituania Angelo Perugini riassume i problemi. Ecco il testo: "Per la seconda volta in poco tempo sono state messe le ganasce all'auto del Console di Grecia. L'articolo dell'Assessore alla Polizia Municipale su "La Nazione" di sabato 8 febbraio, che giustificava tale provvedimento, sviluppava, con una certa aria di sufficienza, un tema di per sé piuttosto complesso, la cui soluzione travalica il mero ambito cittadino, dove l'Assessore opera da sempre e dove trova naturale relegare la questione, per probabile mancanza di orizzonti conoscitivi più vasti in materia.
Non è compito dell'Assessore infatti stabilire i privilegi che competono alle Rappresentanze diplomatiche e consolari. Per quanto attiene alle sanzioni esiste infatti il codice della strada, nella fattispecie l'articolo 131, che prevede la notifica delle multe per via diplomatica. Più in generale, fa testo la Convenzione di Vienna che dispone per i Consoli, in virtù del loro mandato, "la libera circolazione su tutto il territorio nazionale" e chiarisce l'erronea interpretazione popolare dell'aggettivo "Onorario" stabilendo, tranne in alcuni casi specifici, i medesimi privilegi e le medesime immunità sia per i Consoli Onorari che di carriera.
Oltre alla Convenzione di Vienna e al Codice della strada, ci sono infine gli exequatur. Sarebbe dunque auspicabile che l'analisi dell'Assessore si ponesse entro un raggio meno angusto e provinciale per adeguarsi alle normative della Repubblica". Immediata la reazione dell'Amministrazione Comunale da parte dell'assessore alla Polizia Municipale e vivibilità urbana Graziano Cioni. Ecco il testo:"Il Console Onorario, avvocato Perugini, insiste nel richiamare elementi normativi per giustificare la legittimità formale di comportamenti sostanzialmente indifendibili.
Premesso che le nostre interpretazioni in materia differiscono da quelle sostenute dall'avvocato Perugini e che potremmo argomentare e chiarire nelle sedi opportune, mi preme sottolineare come con il Corpo Consolare fiorentino i rapporti sono buoni, tanto da aver sottoscritto un protocollo d'intesa a garanzia delle prerogative riconosciute ai Consoli Onorari che io stesso ho firmato da assessore alla mobilità. Ma la domanda che oggi vorrei fare in modo esplicito all'avvocato Perugini, Console Onorario, è questa: signor Console Onorario, lei trova rispettoso della città, dei suoi abitanti, dei tanti turisti che tutti gli anni la visitano per la bellezza impareggiabile che esprime, eleggere a garage personale l'area pedonale di piazza del Duomo, in un area cioè interdetta al traffico proprio per rispetto e per la salvaguardia del patrimonio ambientale che li è rappresentato? E ancora.
Lei ritiene accettabile correre in modo folle con l'auto a 118, 113, 117, 99, 98, 95, 91 km/h in viale Petrarca come è avvenuto nel giro di tre mesi, protagonista un suo collega? Lei ritiene civile, stante a suo dire l'esistenza di regole che la tutelano, farne un uso tale da mettere a repentaglio la sua vita, ma soprattutto la vita di altri cittadini? Non scherziamo, a lei lascio, se vuole, insistere su una polemica da azzeccagarbugli, a me interessano la vita delle persone ed il rispetto della convivenza.
Mi creda, forse i miei "orizzonti conoscitivi in materia" sono limitati, ma i valori di cui stiamo parlando valgono ben più di 100.000 polemiche formali, e mi auguro che di questo lei convenga."