Firenze, 29 febbraio 2003 Un occhio elettronico intelligente che vede in anticipo chi sta cercando di sfregiare le opere d'arte. E' il sistema elettronico realizzato dalla Fanfani Bandinelli che verrà a breve introdotto nei musei italiani. Due gli elementi di grande innovazione: l'occhio artificiale è in grado di vedere uno spazio tridimensionale ed ha la capacità di percepire contemporaneamente immagini statiche e in movimento.
Il progetto rientra nelle scelte strategiche dell'azienda fiorentina che da quasi cento anni opera per lo studio e la realizzazione di impianti elettrici, elettronici, elettromeccanici e sistemi integrati nel campo dei beni culturali, dell' industria, e del terziario.
Con un fatturato di quasi 8.000 Euro, la Fanfani Bandinelli è l'impresa italiana che ha vinto le gare di appalto per la progettazione e la realizzazione del sistema di monitoraggio automatico del traffico, con il controllo della velocità e l'interdistanza tra i veicoli, attualmente in uso nel traforo del Monte Bianco e del Frejus.
Forte anche il contributo nel campo dell'arte "dove - ha commentato il presidente Giuliano Bandinelli - abbiamo rivolto le nostre ricerche per la valorizzazione e il rispetto dei monumenti storici e dei musei attraverso l'innovazione tecnologica".
Così sono stati ai tempi dell'alluvione gli interventi di ripristino per gli impianti a Palazzo Pitti e di altri edifici monumentali.
Interviene nella Basilica di Santa croce riattivando l'impianto permettendo il recupero delle opere d'arte e adegua l'impianto nei locali della Certosa per accogliere le migliaia di libri trasportati dalla Biblioteca Nazionale.
Nel tempo, si sono aggiunti, tra l'altro, l'impianto di illuminazione della Chiesa di Santa Maria del Fiore, di Santa Maria Novella, del Giardino di Boboli e di altri edifici monumentali.
Nata nel 1906 da Cesare Bandinelli, l'azienda fiorentina è oggi guidata dal Giuliano (il figlio) e i figli Gianni, Cristina e la nipote Irene.
Sistema di monitoraggio automatico delle opere d'arte.
Il nuovo sistema di monitoraggio automatico delle opere d'arte della Fanfani Bandinelli nasce per innalzare gli standard di sicurezza nei musei.
Ha due elementi di grande innovazione: la lettura di uno spazio tridimensionale e la capacità di percepire contemporaneamente immagini statiche e in movimento.
Quando un individuo si avvicina all'opera d'arte / all'area (statua, quadro, edificio) che s'intende proteggere, una telecamera intelligente -ovvero in grado di percepire con la lettura dell'immagine gli spostamenti -rileva il movimento anomalo ed invia una segnale di allarme acustico in loco, ed un segnale video alla centrale di sorveglianza dove l'immagine viene digitalizzata (registrata su una piattaforma digitale CD) in tutta la sua sequenza: da 5 minuti antecedenti ai 5 successivi.
L'immagine viene inviata dalla centrale a dei palmari (piccoli PC) dati in dotazione, nel caso di musei ai custodi delle sale, e nel caso di spazi aperti/edifici alla pattuglie di sorveglianza della zona.
Gli addetti alla sorveglianza ricevono così, in tempo reale, la segnalazione sia dellíallarme che dellíimmagine che lo ha generato e sono in grado di fermare i trasgressori.
Questo sistema di sorveglianza intelligente ha due elementi di grande innovazione.
Il primo sta nella capacità di trasmettere l'immagine dellíevento che ha generato l'allarme a coloro che sono addetti alla sorveglianza in loco, permettendo di intervenire tempestivamente.
Il secondo elemento è di carattere tecnologico e permette di gestire e proteggere spazi tridimensionale.
I sistemi tradizionali lavorano e leggono solo figure bidimensionali, ovvero piatte e lanciano, pertanto, l'allarme a seguito di qualsiasi movimento.
Sono sistemi inadeguati per spazi come i musei, dove contemporaneamente vivono figure statiche (le opere d'arte) e in movimento (i visitatori), e da qui il motivo per cui spesso rimangono inutilizzati.
Il sistema della Fanfani Bandinelli trasforma le telecamere in occhi intelligenti, in grado di individuare in modo selettivo gli spazi in cui è consentito muoversi liberamente e quelli che si desidera proteggere.
Possiamo così girare intorno ad una statua o appoggiare la mano di fianco ad una quadro senza generare falsi allarmi, ma se ci avviciniamo troppo all'opera, l'allarme scatta generando l'intervento immediato della sicurezza.
L'azienda fiorentina ha applicato per questo "occhio intelligente" una tecnologia studiata, a suo tempo, per un progetto di sicurezza autostradale che riguardava il controllo del traffico: sistema Cat.
Si tratta di telecamere installate sui tratti autostradali, in grado di riconoscere e segnalare code, veicoli fermi, veicoli contromano ed oggetti in carreggiata. In caso di allarme, questo sistema intelligente manda un segnale alla centrale e crea dei messaggi da inviare su pannelli a messaggio variabile (PMV) presenti sul tratto autostradale di riferimento.
Figlio del CAT è il sistema che abbiamo realizzato ed installato allíinterno del traforo del Monte Bianco. Il Sistema nel traforo è anche in grado di misurare la velocità di percorrenza dei veicoli e la loro interdistanza, di registrarla e di sanzionare i trasgressori.