“Le posizioni espresse dalla Commissione europea mortificano le aspettative che avevamo riposto sul rafforzamento dello sviluppo rurale e sulla valorizzazione di alcune colture importanti per la Toscana”. E’ quanto annunciato oggi dall’assessore all’agricoltura Tito Barbini nel corso di una comunicazione rivolta al Consiglio regionale, sulla riforma della politica agricola comune. Secondo Barbini, la riforma produrrà una penalizzazione degli aiuti agli agricoltori non sufficientemente bilanciata da un aumento delle risorse per lo sviluppo rurale: i settori che risultano più penalizzati sono quelli riguardanti grano duro e oleaginose.
Preoccupazione è stata espressa dall’assessore anche sul mancato ridimensionamento delle risorse destinate ai due “pilastri” della politica agricola comune, quello delle politiche di mercato e quello dello sviluppo rurale. “A fronte di tagli effettuati sul primo pilastro dell’ordine del 19 per cento, solo il 6 per cento sarà destinato al secondo pilastro – ha aggiunto l’assessore – In questo modo, delle risorse ‘risparmiate’ con la riforma del primo pilastro, solo un terzo andranno allo sviluppo rurale mentre più dei 2/3 ritorneranno nell’ambito delle politiche di mercato”.
Ulteriori perplessità, a parere di Barbini, sono state individuate nell’assegnamento degli aiuti alle imprese agricole, che mette al centro dell’attenzione l’agricoltore e non il prodotto agricolo, privilegiando così gli aiuti a quelle realtà che offrono un maggiore contributo occupazionale. “Nei prossimi mesi si dovrà valutare l’evoluzione di questi regolamenti e considerarne la ricaduta sull’agricoltura toscana, che non può veder compromesso il suo primato di qualità, sostenibilità ambientale e sicurezza”, ha concluso l’assessore.
Sono le nuove competenze nel controllo agroalimentare le maggiori novità previste nel 2003 per l’Arsia, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale.
E’ quanto emerso nel programma di Attività e Bilancio 2003, approvato dal Consiglio regionale. In particolare, nel corso dell’anno, verranno organizzati i controlli sulla qualità dei prodotti ortofrutticoli, una volta trasferita tale competenza dallo Stato alle Regioni. Nell’ambito dei servizi per la qualità e la sicurezza alimentare l’Arsia opererà sviluppando rapporti di collaborazione con altri enti quali l’Agenzia regionale per la sanità e l’Istituto nazionale di ricerca per l’alimentazione e la nutrizione.
Nell’ambito dell’innovazione sono in programma destinazioni di nuove risorse nei settori zootecnico, forestale, faunistico-venatorio, delle produzioni no-food, del vivaismo biologico, oltre alla prosecuzione delle ricerche pluriennali in atto. Fra le colture protagoniste vi sarà la canapa con l’avvio del progetto pilota approvato dal Consiglio regionale. Il programma di attività prevede una spesa complessiva di Euro 9.205.237, la stessa prevista dell’anno precedente (9.223.220) derivanti dai seguenti finanziamenti: Euro 1.740.379 stanziati dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Regione Toscana, 2.001.000 dalla legge di istituzione dell’Agenzia e 51.000 provenienti da specifiche risorse dell’avanzo di amministrazione 2002, 122.500 derivanti dalla vendita di servizi e prodotti, 2.825.079 da terzi per la realizzazione di specifiche azioni previste nel Programma, 92.468 dalla legge regionale per la tutela di risorse genetiche autoctone, 36.834 dalla legge regionale per la raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi, 212.036 per la legge regionale sul settore forestale, 1.225.000 per la legge regionale sullo sviluppo agricolo e rurale, 850.000 per la legge regionale sull’acquacoltura.
Per l’attività di trasferimento e collaudo delle innovazioni sono previste, per il 2003, Euro 579.000. Per quanto riguarda l’approvazione del bilancio emerge come l’ammontare delle risorse disponibili si attesti alla previsione dell’esercizio 2002. In particolare, vengono confermati gli apporti finanziari derivanti dalle attività erogate dall’Agenzia, che ha dovuto ricercare forme di autofinanziamento a fronte di un contributo ordinario della Regione rimasto invariato dal 1995 e pari a Euro 827.000.
Nel dibattito, avvenuto in aula durante l’approvazione del documento, il centro-destra ha manifestato alcune critiche, dichiarando la propria astensione. “Vi sono perplessità nel modo in cui è configurata l’Arsia, che sfugge a controlli ‘in itinere’, salvo le periodiche relazioni in commissione Agricoltura”, ha dichiarato il consigliere Lorenzo Zirri (Forza Italia). Di parere diverso il consigliere Fabio Roggiolani (Verdi) che ha invece ricordato “il livello di avanguardia dell’agenzia, divenuta oggetto di studio a livello nazionale per le iniziative, i servizi e le attività promosse nel settore biologico”.
“Sarebbe invece necessario, alla luce delle nuove competenze dell’Arsia, adeguare i finanziamenti della Regione”, ha concluso Roggiolani.