25 febbraio 2003) – Con alcuni emendamenti che, come ha dichiarato il capogruppo di Alleanza Nazionale Enrico Nistri, non ne hanno modificato la sostanza, il Consiglio Provinciale ha approvato la mozione di solidarietà con i militari italiani impegnati in Afghanistan e nelle altre mozioni di pace, presentata dal gruppo di Alleanza Nazionale. “Si è trattato – ha dichiarato Nistri – di un segnale di doverosa solidarietà con tanti giovani e meno giovani che rischiano la vita per la sicurezza internazionale, in mezzo a pesanti disagi e a gravi pericoli.
Per questo ho cercato di scrivere un testo il più possibile scevro da retorica o da polemica, in cui tutti o quasi potessero riconoscersi”. La mozione ha ottenuto 24 voti a favore (Democratici di Sinistra, Margherita, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Ccd) e 5 contrari (Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani) ed è stata molto dibattuta in aula. Per Targetti di Rifondazione Comunista la migliore solidarietà è quella di augurare a questi militari di tornare immediatamente a casa: “L’Afghanistan – ha precisato Targetti – è anche una zona in cui, tra signori delle guerra e bande opposte la situazione è destabilizzante”.
Marconcini dei Comunisti Italiani ha sottolineato, da obiettore di coscienza, che comunque si sente vicino a questi giovani che hanno fatto questa scelta di recarsi in Afghanistan: “Mi auguro – ha detto Marconcini – che riportino a casa la pelle. Noi siamo convinti che queste missioni non sono di pace. In questi giorni, nella nostra regione, passano convogli che vanno a costruire la guerra prima ancora che la guerra venga dichiarata. Perché la guerra c’è già ed è già stata decisa. Ci deve preoccupare il passaggio lugubre ed inquientante dei treni con le jeep e non questa questione che viene tirata fuori solo per creare contraddizioni”.
Il capogruppo dei Ds Lepri ha ribadito l’importante ruolo che l’Italia svolge, e che ha svolto negli ultimi anni, nello scenario internazionale: “Le missioni non sono tutte uguali – ha spiegato Lepri – e non tutte sono da noi condivise. La questione del contingente degli alpini, vede un nostro dissenso, netto, sulle modalità e sulle finalità della presenza dei militari italiani in quel contesto e con quelle procedure. Riteniamo, tuttavia, che la presenza dei nostri soldati sia un simbolo nazionale.
Rappresentano il nostro paese e svolgono un lavoro per il proprio paese e quindi non possono che ricevere la solidarietà ed il sostegno delle istituzioni”. Anche De Luca, portavoce della Margherita, ha precisato che le forze armate devono essere considerate al servizio del paese: “Credo – ha detto De Luca – che la solidarietà la dobbiamo far sentire con atti specifici e di chiaro sostegno. Anche perché queste missioni hanno un carattere estremamente umanitario e di difesa dei diritti della legalità e della libertà”.
Prosegue, in Palazzo Vecchio, il ciclo di seminari organizzati dal corso di laurea "operatori per la pace" con la collaborazione della commissione consiliare per la pace e la solidarietà internazionale.
Alle 17 di domani, nel Salone dei Duecento, l'onorevole Falco Accame interverrà sulla possibilità di convertire le strategie elaborate per la preparazione della guerra in strategie per la costruzione della pace. Accame, esperto di studi strategici ed ex ufficiale, è stato presidente della commissione difesa della Camera dei Deputati ed attualmente è presidente della Fondazione "Nino Pasti", che si occupa delle vittime civili per azioni di guerra.
Su iniziativa dei Socialisti (SDI) e dei Radicali di Pisa, è stata promossa per sabato 1 marzo una manifestazione pubblica per la "Libertà in Irak" a Pisa.
Programma della manifestazione: concentramento in piazza XX settembre alle ore 17 di sabato 1 marzo; a seguire corteo lungo tutto Corso Italia per poi tornare presso le Logge di Banchi, dove si terrà il comizio finale. Per adesioni o ulteriori informazioni: info@radicalifirenze.it; Tel .333 / 6498956.