Nel futuro dei megayacht made in Tuscany ci sono i nuovi e ricchi mercati della Cina, della Corea e del sud est asiatico. Ed è per continuare a competere al meglio sul mercato globale della nautica che le province di Massa Carrara, Lucca, Livorno e Pisa si sono accordate per promuovere in sinergia il settore nell’area vasta della costa.
In chiusura di Seatec, la prima edizione della Rassegna delle componenti per la nautica da diporto che ha conosciuto un successo straordinario, l’accordo è stato presentato oggi a Carrara dai quattro assessori allo sviluppo economico: Carlo Martini (provincia di Massa Carrara), Claudio Vanni (Livorno), Alessandro Adami (Lucca), Roberto Melani (Pisa).
La Toscana, hanno spiegato, è uno dei centri d’eccellenza mondiali della nautica da diporto, settore in fase di boom: l’obiettivo è ora di “fare sistema e massa critica” secondo il protocollo sull’area vasta della nautica firmato a Pisa nel luglio scorso da province e Regione Toscana, cercando anche di “estendere a tutta l’area vasta le competenze specialistiche delle singole aree”. Il piano è stato pienamente approvato dall’assessore toscano allo sviluppo economico Ambrogio Brenna con un messaggio inviato stamani al convegno sulle prospettive dell’area vasta ospitato da Seatec.
Come primo passo, hanno detto gli assessori, daremo vita a un “tavolo di lavoro” per individuare le “direttrici strategiche di sviluppo, le priorità, le competenze, i ruoli di ciascuna provincia e gli strumenti finanziari necessari agli intervento pubblico”.Ecco una serie di temi di questo percorso strategico che, secondo gli assessori, sono coerenti con le caratteristiche, la vocazioni e le potenzialità delle quattro province costiere toscane:
1) Provincia di Livorno (280 aziende, 1000 addetti): consolidamento delle competenze in materia di ricerca sulle nuove tecnologie, progetti di ricerca, formazione, sperimentazione di modelli organizzativi innovativi ed infrastrutture tecnologiche, promozione di nuova imprenditorialità.
2) Provincia di Lucca (450 aziende, 2500 addetti): creazione di un centro di servizi di supporto all’innovazione per le attività industriali del settore e dell’indotto.
3) Provincia di Pisa (200 aziende, 900 addetti): creazione di una struttura di supporto per la gestione delle grandi commesse e di coordinamento dei servizi tecnici; creazione di un sito Web per promuovere l’offerta toscana.
4) Provincia di Massa Carrara (70 aziende, 400 addetti): consolidamento della funzione di promozione attraverso il polo fieristico di Marina di Carrara (Carrarafiere) e delle varie competenze professionali con particolare riferimento alla formazione, alla ricerca e all’innovazione.
L’accordo, hanno ricordato gli assessori, “impegna le nostre Province a perseguire questi obiettivi e iniziative progettuali in maniera sia congiunta che disgiunta, attivando strumenti finanziari nazionali, regionali e comunitari, con massima per le forme di integrazione tra investimenti pubblici e privati”.
Una serie di utili indicazioni per il futuro della nautica toscana sono arrivate anche dal convegno sull’area vasta tenuto stamani a Seatec da Assindustria, Cna e Api. Dionisia Cazzaniga Francesetti, docente di Economia dei Trasporti Marittimi all'Università di Pisa, ha insistito sulla necessità di creare un marchio per la nautica Toscana soprattutto a difesa delle straordinarie capacità dell’indotto dove si registra una produttività per addetto altissima, pari a 130 mila € a testa.
La professoressa ha peraltro messo in guardia dal pericolo di nuovi concorrenti internazionali, in particolare Giappone, Olanda, Australia e Nuova Zelanda.
Per le imbarcazioni di lusso, di cui la Toscana è leader mondiale, si stanno comunque aprendo nuovi e promettentissima mercati a Taiwan, Corea e soprattutto in Cina. Secondo le ricerche della professoressa Cazzaniga la Cina è il vero mercato del futuro per la nautica Toscana. Da qui l’invito a mobilitarsi per non farsi battere sul tempo.