Alta velocità: all'Istituto degli Innocenti la mostra dei dieci progetti del concorso per la nuova stazione di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 febbraio 2003 18:32
Alta velocità: all'Istituto degli Innocenti la mostra dei dieci progetti del concorso per la nuova stazione di Firenze

Il sindaco di Firenze Leonardo Domenici e il presidente e amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Giancarlo Cimoli hanno inaugurato oggi a Firenze, presso l'Ospedale degli Innocenti, la mostra dedicata ai dieci progetti del concorso per la Nuova Stazione Alta Velocità di Firenze. La mostra è stata allestita su progetto di Gae Aulenti e con la direzione scientifica di Francesco Dal Co. Norman Foster e Arup, Arata Isozaki, Santiago Calatrava, Carlos Ferrater, Francesco Cellini, Foreign Office Architects, G.M.P., Gruppo Toscano, Zaha Hadid, Ricci & Spaini sono i dieci architetti e studi di architettura che hanno partecipato alla selezione finale, vinta da Norman Foster, del concorso bandito da Tav - società del Gruppo Ferrovie dello Stato - per la progettazione della nuova stazione di Firenze che accoglierà i treni ad alta velocità.

Secondo classificato è risultato il giapponese Isozaki, terzo lo spagnolo Calatrava. La mostra corona un anno di lavoro dedicato all'espletamento del concorso e costituisce il segno tangibile dell'impegno che le Ferrovie dello Stato stanno assumendo per promuovere la grande architettura nel nostro Paese. Oltre a Firenze, infatti, nasceranno nuove stazioni a Torino, Roma, Bologna e Napoli, con progetti affidati ad alcuni tra i più affermati architetti del mondo. L'occasione che ha permesso alle Ferrovie dello Stato di riprendere il ruolo di committente della grande architettura è l'ingresso, nelle metropoli italiane, della più importante infrastruttura pubblica dal dopoguerra ad oggi in costruzione: le linee ferroviarie ad Alta Velocità.

In mostra a Firenze, oltre al progetto vincitore, scelto da una giuria composta da Gae Aulenti, Pio Baldi, Gianni Colantoni, Francesco Dal Co, Carlo De Vito, Josef Paul Kleiues, Stefano Reggio, Jan Sondergaard e Marco Tamino, saranno esposti i progetti di tutti i partecipanti, per offrire al pubblico l'occasione di riflettere su una delle sfide più difficili per l'architettura contemporanea: l'ideazione di una stazione ferroviaria in una città d'arte come Firenze. La mostra darà risalto all'impegno con cui professionisti della scena internazionale hanno interpretato con i loro progetti un'opera che integrando le sue caratteristiche di innovazione tecnologica e architettonica vuole avvicinare Firenze alle più avanzate città europee.

E anche se questi progetti, dopo la vittoria di Foster, resteranno sulla carta, rappresentano comunque grandi testimonianze dell'ingegno e dell'arte. Chiusa da decenni alle grandi realizzazioni culturali, Firenze ha inaugurato una nuova stagione e si fa teatro di una trasformazione: il nome di Norman Foster affiancherà quello di Isozaki, Calatrava, Nouvel, Piano, Ricci, Gabetti e Isola per importanti opere di modernizzazione. La nuova stazione - per la quale i lavori partiranno nel 2005 e termineranno nel 2009 - sorgerà nell'area di Belfiore, si svilupperà su una superficie di oltre 45.000 metri quadrati e prevede un investimento di circa 240 milioni di euro.

Il complesso, che darà accesso ai 7 chilometri di linea sotterranea ad alta velocità che attraverserà Firenze, è destinato a diventare il principale nodo di interscambio cittadino e regionale e sarà collegato alla stazione di Santa Maria Novella e al centro storico di Firenze da una nuova linea tranviaria e dai treni metropolitani di superficie. La stazione sarà anche il simbolo del "salto" infrastrutturale e della rivoluzione della mobilità che si appresta a vivere la città, non soltanto con il passante ferroviario, ma anche con il sistema delle tramvie, la terza corsia autostradale, i nuovi parcheggi.


"La nostra città è ormai entrata in un profondo e impegnativo processo di trasformazione urbana. Le Ferrovie dello Stato giocano un ruolo importante in questo rinnovamento con un progetto che non è soltanto un passo avanti dal punto di vista del funzionamento del sistema della mobilità, ma che si contraddistingue anche per un'alta qualità estetica. D'altronde, quando si interviene in una città come Firenze, è impossibile non tener conto del fattore estetico, che deve necessariamente coniugarsi con la funzionalità".

Con queste parole il sindaco Leonardo Domenici ha iniziato in suo saluto alla inaugurazione della mostra dei dieci progetti del concorso della nuova stazione dell'Alta velocità alla presenza del presidente e amministratore delegato delle Fs Giancarlo Cimoli. Il sindaco Domenici ha poi ribadito come sia arrivato il momento di passare alla fase delle realizzazioni concrete. "Adesso è necessario imprimere un decisa e definitiva accelerazione e in questo senso la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali è fondamentale.

Ecco quindi perché l'Accordo tra Governo e Regione sulle opere infrastrutturali e sui collegamenti, tra cui appunto l'Alta velocità, deve essere rapidamente sottoscritto". Il sindaco ha ricordato poi che Firenze, dopo anni di immobilismo, è al centro di una serie di interventi destinati a modernizzare la città. "A Firenze stanno cimentandosi i maggiori architetti internazionali. Ormai più che di una palestra per l'architettura contemporanea si può parlare di un luogo in cui i progetti stanno realizzandosi concretamente".

Si tratta di opere pubbliche ma anche interventi privati accomunati da una particolare attenzione alla qualità della progettazione. E i concorsi che si sono svolti in città e che hanno visto la partecipazione di famosi architetti italiani e internazionali, tra cui appunto quello per la stazione dell'Alta velocità vinto da Norman Foster, sono stati lo strumento ideale per garantire un'architettura di qualità. Altri progettisti hanno vinto altrettanti concorsi per disegnare pezzi di Firenze: Arata Isozaki per l'Uscita dei Nuovi Uffizi, Jean Nouvel per il progetto dell'area della filiale Fiat di viale Belfiore, Renzo Piano con il suo piano di recupero dell'ex carcere delle Murate, Santiago Calatrava per l'ampliamento del Museo dell'Opera del Duomo fino ai nove giovani professionisti selezionati per progettare una parte dell'area ex Fiat di Novoli sulla base del piano di Aimaro Isola e Roberto Gabetti.

Grandi nomi e giovani promesse che hanno superato un'agguerrita concorrenza e che testimoniano che a Firenze si è aperta una nuova stagione in cui l'architettura è tornata a essere protagonista. L'elenco delle opere in via di realizzazione o che presto vedranno la luce è davvero lunga e differenziata: si va dai programmi complessi di recupero urbano alle Piagge e a San Bartolo a Cintoia ai processi di adeguamento della rete commerciale della grande e media distribuzione, dalla riqualificazione del settore ricettivo ai nuovi parcheggi, fino agli interventi nelle aree dismesse della città tra cui spicca quello dell'ex Fiat di Novoli.

Dove un tempo sorgeva una fabbrica sta nascendo un nuovo quartiere: oltre il Palazzo di Giustizia progettato da Leonardo Ricci e al Polo universitario disegnato da Adolfo Natalini, verranno realizzati alloggi, negozi, parcheggi e un grande parco. Si sono attivati anche significativi interventi nel centro storico e in città per il recupero di importanti immobili abbandonati.
Un tassello fondamentale nella modernizzazione di Firenze passa attraverso le opere infrastrutturali. Anche da questo punto di vista si deve fare i conti con un ritardo accumulato negli anni, ma l'Amministrazione comunale si è impegnata e continuerà a impegnarsi per far fare a Firenze un decisivo salto di qualità avvicinandola alle più avanzate città europee.

L'elenco delle opere è particolarmente nutrito partendo proprio dal sottoattraversamento fiorentino dell'Alta velocità. Sette chilometri di tunnel sotto la città: i super treni entreranno sotto terra nella zona di Campo di Marte per poi riuscire a Castello e la nuova stazione sorgerà nell'area di Belfiore-Macelli. I lavori preparatori per la nuova linea veloce sono già iniziati, quelli per il sottoattraversamento vero e proprio inizieranno invece nel 2004 per terminare entro il 2008. La stazione invece entrerà a regime l'anno successivo.

Lo spostamento dei treni veloci sotto terra permetterà l'utilizzo dei binari di superficie per il trasporto metropolitano e regionale che avrà il suo centro nella "vecchia" stazione di Santa Maria Novella. I lavori per l'Alta velocità comprendono anche una serie di opere connesse tra cui il raddoppio del sottopasso di viale Belfiore (già inaugurato), la sopraelevata che collegherà via del Romito al piazzale Montelungo, la nuova arteria sotterranea che unirà viale Strozzi alla zona di via Circondaria.

La prima opera è già conclusa, i lavori della seconda termineranno a luglio e quelli della nuova viabilità Strozzi-Panciatichi stanno marciando come da programma. Un altro tassello del futuro sistema di trasporto pubblico su rotaia è la rete tramviaria. Il progetto prevede tre linee per un totale di quasi 20 chilometri (senza contare le diramazioni successive) e quarantasei fermate: la prima unirà Scandicci con la stazione di Santa Maria Novella, la seconda collegherà Peretola a piazza della Libertà mentre la terza coprirà il percorso Careggi-Fortezza da Basso.

Il passaggio della tramvia si tradurrà anche in una riqualificazione della città e una risistemazione complessiva di strade e piazze. Tra queste anche piazzale Vittorio Veneto dove recentemente è stata inaugurata anche la seconda carreggiata della sottovia e che presto verrà liberato dal cantiere in attesa dell'avvio dei lavori Stanno anche per partire poi i lavori della Terza Corsia dell'Autostrada del Sole: 22 chilometri tra Firenze Nord-Firenze Sud che contribuiranno a decongestionare il traffico nell'area metropolitana.

Importanti anche le opere collegate ai lavori della Terza Corsia tra cui i parcheggi scambiatori, il by-pass del Galluzzo, la nuova uscita di Firenze Signa, la conclusione del viadotto del Varlungo. E rimanendo in tema di mobilità, Firenze ha intrapreso, fra le prime città italiane, la strada della finanza di progetto per realizzare opere importanti come la piazza pedonale tra la Fortezza da Basso e via Valfonda, realizzabile grazie all'interramento del traffico, e una serie di parcheggi interrati lungo la cerchia dei viali con una riqualificazione di importanti piazze cittadine.

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