FIRENZE- Nascerà entro la fine dell’anno a Villa La Brocchi, nei pressi di Borgo San Lorenzo, un centro per dare accoglienza a famiglie di immigrati e a coloro che si trovano in particolari situazioni di emergenza.
La realizzazione di questo centro si inserisce in un più ampio progetto del Consiglio Territoriale sull’Immigrazione, organismo collegiale che si riunisce in Prefettura, con il compito di analizzare le problematiche dell'immigrazione e di promuovere interventi per l’inserimento sociale dei cittadini immigrati.
Ieri i rappresentanti delle istituzioni hanno effettuato un sopralluogo a Villa La Brocchi.
Per la Prefettura era presente il Vice Prefetto Giovanni Lattarulo, che ha portato anche i saluti del Prefetto Serra :“Questa iniziativa è un’ulteriore riprova del ruolo che il Consiglio Territoriale dell’Immigrazione sta svolgendo nel promuovere interventi interistituzionali di integrazione, realizzando forme nuove e diverse di accoglienza, che non si limitino ad un mero assistenzialismo. Il Centro di Villa La Brocchi è finalizzato, infatti, all’inserimento dei cittadini extracomunitari, o di altri soggetti in condizioni di bisogno, nel contesto sociale e produttivo locale.
Ben vengano, progetti come questi, anche al di fuori dei grandi centri urbani, a testimonianza della ricchezza, in termini di risorse umane ed economiche, della nostra provincia.”
Gli immigrati stranieri, quelli con regolare permesso di soggiorno, sono in calo in Toscana. E diminuiscono più che nel resto d’Italia, almeno secondo gli archivi del ministero e soprattutto a Firenze e a Prato. Sembra quasi che il 2000, col piccolo boom che era stato registrato in quell’anno, sia stato solo una parentesi.
Due anni fa gli immigrati regolari erano infatti 114.972: 140 mila con la correzione, usata dall’Istat, per tenere conto anche dei minori inseriti nello stesso permesso di soggiorno dei genitori. Alla fine del 2001, ultimo dato disponibile, se ne contavano invece solo 94.467 (-17,8%), il 2,7 per cento di tutti i toscani che risiedevano nella regione e che superano di poco i 3 milioni e mezzo. La fonte è ministeriale, l’elaborazione in tutti e due i casi è curata dalla Caritas.
Una flessione era attesa
Ogni cinque anni il Ministero “ripulisce” infatti i propri archivi, depennando tutti gli inserimenti doppi, dovuti magari ad una grafia errata, o quei permessi comunque scaduti: il che non significa necessariamente che l’immigrato se ne se sia tornato a casa, visto che può essere finito in clandestinità oppure aver convertito un permesso per ricongiungimento familiare, scaduto, in permesso per lavoro.
La flessione tra gli immigrati regolari (20.505 documenti di soggiorno in meno, su 28.104 su tutto il territorio nazionale) qualche dubbio comunque lo lascia. La stessa Caritas, nel suo Dossier 2002, evidenzia l’andamento schizofrenico e poco verosimile di Firenze e Prato, dove da un anno all’altro gli immigrati regolari sarebbero diminuiti del 36,6 e del 15,5 per cento (quasi 18 mila persone): andamento poco verosimile pur considerando la possibilità che la flessibilità del lavoro, la sua precarietà e il legare assieme diritto al lavoro e diritto al soggiorno abbia finito alal fine per far crescere i clandestini.
Il caso di Firenze e di Prato
A Prato gli immigrati erano 10.717 nel 1999, 14.141 nel 2000 e 11.943 alla fine del 2001. A Firenze, dove si concentra poco meno del 30 per cento di tutti gli immigrati della regione (subito dopo viene Prato con il 12,6% ed Arezzo, in crescita, con il 10,8) se ne contavano 28.340 nel 1999, 42.963 nel 2000 e 27.258 nel 2001.
In tutta la Toscana nel 1999 erano 92.627 gli immigrati regolari. Nonostante la flessione dell’ultimo anno dal 1995 al 2001 sono cresciuti dell’81,9%: un incremento decisamente elevato, doppio rispetto all’aumento medio registrato sull’intero territorio nazionale (37,4%) e addirittura triplo rispetto a quello riscontrato nell’Italia centrale (24,1%).
Arezzo è la provincia che ha registrato l’incremento maggiore (+149%, dal 1995 al 2001). Ma anche a Grosseto (+117,2%), a Siena (+102,4%) e a Pistoia (+100,7%) gli stranieri sono raddoppiati. A Prato, che nel 1995 non faceva provincia e per cui non ci sono quindi dati attendibili riferiti a quell’anno, di fatto gli stranieri dal 1997 al 2001 sono triplicati (+197,8%).
Non solo in città
Gli stranieri all’inizio tendevano a concentrarsi nelle aree più urbanizzate, in città. Le ultime rilevazioni mostrano invece una crescita delle presenze degli stranieri nei comuni più piccoli, sotto i 50 mila abitanti.
Questo è indice anche di un’immigrazione che tende a radicarsi. Alla fine del 2000 quasi la metà dei poco meno dei 115 mila immigrati “regolari” toscani soggiornava nella regione da almeno cinque anni. I minori in quattro anno sono più che raddoppiati, passando dai 9.391 del 1996 ai 23.067 del 2000: un incremento del 146% contro un 121% nazionale.
Toscana ed Italia
Gli stranieri che soggiornavano in Toscana nel 2000 erano l’8,3% di tutti gli immigrati in Italia. Nel 2001 la percentuale è scesa al 6,9%.
In Lombardia vivevano alla fine del 2001 313.586 immigrati regolari, in Umbria 26.797, nel Lazio 236.589, in Emilia Romagna 126.584. In tutta la penisola gli stranieri regolari erano 1.388.153 alla fine del 2000 e 1.360.049 alla fine del 2001.
Vincono gli albanesi
Ogni cento immigrati regolari che soggiornano in Italia quasi la metà è europeo (47%), un quarto (24%) è asiatico, poco meno di un quinto africano (18%) ed un decimo (10,5%) americano. Su tutto il territorio regionale sono presenti 161 diversi gruppi nazionali, ma i primi cinque coprono da soli il 48% delle presenze contro il 45,9% di due anni fa.
I più numerosi sono gli albanesi (16.824, 17,8%), seguiti dai cinesi (11.191, 11,8%) e marocchini (7.965, 8,4%). Al quarto e quinto posto ci sono rumeni (5.369) e filippini (4.028). Ogni cento permessi di soggiorno riconosciuti in Toscana 79 hanno riguardato immigrati tra i 18 e i 60 anni, 17 sono stati consegnati a minori ed appena 4 ad ultrasessantenni. I detenuti stranieri reclusi nelle carceri della regione sfiorano quota 1700, pari al 41,8% dell’intera popolazione carceraria toscana.
Il programma nazionale Asilo
Dal luglio 2001 ad agosto 2002 sono stati ospitati in tutta Italia 190 famiglie e 641 immigrati e rifugiati che hanno chiesto asilo nel nostro paese, 2816 persone in tutto. Si sono alternati nei 1778 posti a disposizione: un modello efficace di accoglienza e di integrazione. In Toscana le persone ospitate in quattordici mesi sono state 342.