In Italia boom di piscine

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2003 08:05
In Italia boom di piscine

Carrara - Meno auto, più piscine. Se la Fiat è in crisi, c’è un settore che vive stagioni d’oro. Francesco Capoccia, presidente di Assopiscine, definisce “entusiasmanti” le cifre che certificano il trend di crescita dei nuovi impianti: 4.000 nel ‘97, 5.000 nel ’98, 6.000 nel ’99, 7.500 nel 2000, 8.500 nel 2001, oltre 9.000 nell’anno appena trascorso, per un giro d’affari complessivo, indotto compreso, ormai stimabile in oltre € 500 milioni, e un totale di 10.000 occupati.
Cifre risultato di una ricerca tra circa 500 aziende e annunciate oggi nel corso di Balnearia, la quarta edizione del Salone delle attrezzature per il mare e degli arredi per esterni in corso fino a oggi a Marina di Carrara.
“Il bello deve ancora venire.”, spiega Capoccia, “Appena l’Europa ci costringerà a mettere un po’ d’ordine nella nostra jungla legislativa e appena le burocrazie comunali finiranno di infilarci i bastoni tra le ruote questo settore prenderà il volo.

Intanto, in questo 2003 cercheremo di superare quota 10.000 nuovi impianti”.
Dunque un boom in attesa di un boom ancora più grande. Tropicalizzazione del clima? Effetto serra? Niente paura: gli italiani hanno già capito che per difendersi basta mettersi il mare in giardino. L’ottimismo degli industriali poggia peraltro su una serie di solidi dati Istat. Vediamoli.
In Italia (57 milioni di abitanti) vivono 19 milioni di famiglie, il 70 per cento delle quali risiede in abitazioni di proprietà.

Di queste, il 20% (2,66 milioni) sono ville, un terzo delle quali (798 mila) circondate da giardini di oltre 400 metri quadrati. Poi occorre aggiungere gli alberghi, gli agriturismi, gli stabilimenti balneari, i centri fitness, oltre ad eventuali impianti pubblici. In totale un mercato potenziale enorme. E calcolando che nel Paese le piscine oggi sono meno di 80 mila, si capisce bene perché i costruttori si fregano le mani.
Stiamo in effetti recuperando il gap che ci separa dalle altre nazioni europee.

Se da noi si conta una piscina privata ogni 850 abitanti (dati Assopiscine), in Francia ce n’è una ogni 105, in Spagna ogni 116, in Germania ogni 134, in Portogallo ogni 261, in Inghilterra ogni 366. Siamo buoni ultimi, così come siamo ultimi in tema di piscine pubbliche, 3000 in totale, cioè una ogni 19 mila abitanti. Mentre in Inghilterra il rapporto è di una ogni 11 mila abitanti, in Spagna ogni 7800, in Francia ogni 5900, in Germania ogni 5460 e in Portogallo ogni 5000.
“Il boom in corso e ancora di più quello venturo”, dice Capoccia, “hanno all’origine una serie di fattori visibilissimi: da un lato i cambiamenti climatici che portano a vivere di più all’aperto, dall’altro una sempre più ampia diffusione del benessere e un atteggiamento molto più attento alla qualità della vita.

Tutto ciò, però, probabilmente non basterebbe senza la convenienza dei listini rimasti stabili in questi anni, anzi tendenti al ribasso”.
In effetti, se un tempo la piscina era un bene di lusso oggi si acquista a prezzi popolari: un impianto fuori terra di medie dimensioni non supera i 5/6 mila euro, mentre una piscina classica di 6 metri per 12, in cemento o prefabbricata, oscilla tra i 15 e i 20 mila. Il costo di un’auto di media cilindrata. E anche la manutenzione è assai abbordabile, dai 300 agli 800 euro all’anno.


Orario: 9,30 – 18,30 Ingresso: libero operatori e inviti. Pubblico: € 5.
Carrarafiere, viale Galileo 133 - 54036 Marina di Carrara (MS)

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