È morto in tarda mattinata l' operaio della Cavet rimasto ferito all' interno della galleria Vaglia nel cantiere del Carlone dopo essere stato investito da un getto di calcestruzzo il 23 gennaio scorso. A diffondere la notizia della morte di Giovanni Damiano, 42 anni, carpentiere campano originario di Benevento, è stato il segretario provinciale della Fillea-Cgil Manola Cavallini. Secondo quanto ricostruito, l' uomo, a causa della pressione del getto era caduto all' indietro sbattendo la testa sul ferro di un ponteggio.
Ricoverato nel reparto di rianimazione dell' ospedale fiorentino Careggi in stato di coma è morto dopo 9 giorni per il sopraggiungere - sembra - di un edema cerebrale. I delegati dei cantieri sono andati a Careggi per portare l' ultimo saluto al loro collega. Si tratta del secondo dipendente della Cavet a morire sul versante toscano dei cantieri per l' Alta velocità. Il 31 gennaio 1999, nello stesso cantiere, fu la volta di un giovane elettricista calabrese, Pasqualino Costanzo, di 23 anni.
"È il secondo a morire in questo cantiere - ha dichiarato Cavallini - questo elemento mi fa riflettere. Mi chiedo se è solo un caso che su 6 cantieri aperti i morti siano sempre nel solito. Gli infortuni stavano calando e stava calando anche la gravità e la frequenza degli incidenti. Nella riunione che avremo la settimana prossima con l' azienda chiederemo chiarimenti. Vogliamo capire se le due morti non dipendano da qualche inefficienza o da qualche forma di superficialità nel sistema di sicurezza di quel cantiere".
In seguito all' incidente l' associazione ambientalista Idra, ricordando che il luogo dell' infortunio è la galleria inaugurata da Carlo Azeglio Ciampi il 20 febbraio 2001 e che in quella occasione ai lavoratori non fu permesso di esternare le loro preoccupazioni al presidente della Repubblica, "esprime indignazione per l'ennesimo infortunio mortale annunciato, che si somma ai tanti altri che costellano la grande opera per antonomasia". Idra, infine, ricorda infiche che altri tre operai sono morti (due nel 2000 ed uno nel 2001) nei cantieri dell' alta velocità ferroviaria fra Firenze e Bologna; ma ci sono state anche altre due vittime: nel 2001 una donna anziana morì agganciata da un camion che usciva da uno dei cantieri e nel 2000 perse la vita un camionista di ritorno dalle cave del Mugello.
E nel novembre 2001 anche la tratta TAV Milano-Bologna ha conosciuto la sua prima vittima: nel cantiere CEPAV vicino a Villa Dallari, (Modena), morì un dipendente della Modena Scarl, travolto da un' escavatrice che stava procedendo in retromarcia.