FIRENZE- Scatta la fase di attribuzione delle risorse per i due bandi di idee per la riduzione della produzione di rifiuti promossi dalla Regione Toscana lo scorso luglio. Senza dubbio l'iniziativa, volta a favorire uno degli obiettivi strategici della legislazione comunitaria, nazionale e regionale in materia, ha ottenuto un buon risultato. Da luglio a fine agosto 2002, infatti, le domande pervenute al Dipartimento delle politiche territoriali e ambientali della Regione sono state in tutto 65: 48 le hanno presentate le amministrazioni comunali, 17 le imprese commerciali e produttive.
I bandi erano due appunto, uno per i Comuni e uno per i privati.
Adesso si passa alla fase attuativa dei progetti. "E' giunto il momento di mettere in pratica tutte le proposte che hanno ottenuto l'approvazione - annuncia l'assessore regionale all'ambiente Tommaso Franci - E questo considerando anche che, in ragione dell’ottima partecipazione, la somma inizialmente messa a disposizione dalla Regione, un milione e 32 mila euro, è salita a 2 milioni e 290 mila euro"
Più precisamente, per i Comuni sono stati messi a disposizione 1 milione e 801 mila euro mentre per le imprese private potranno essere spesi circa 489 mila euro.
Al termine dell'istruttoria, delle 48 domande giunte dai Comuni ben 20 sono state approvate.
Per quanto riguarda invece i privati, su 17 proposte sono 6 quelle che hanno ottenuto il via libera. "Prima ancora di differenziare, pratica nella quale la Toscana è già virtuosa con zone che hanno ormai raggiunto il 30 per cento - spiega ancora Franci - crediamo che sia indispensabile ridurre i rifiuti., che come è noto in Toscana ammontano a circa 9 milioni di tonnellate all'anno di cui 2,3 milioni di rifiuti urbani e 6,7 milioni di rifiuti speciali. Molte proposte - conclude Franci -sono davvero interessanti e credo meritino di essere messe alla prova.
L'Agenzia regionale recupero risorse farà da controllore".
Sarà quest'ultima, infatti, a dover certificare i controlli, che saranno effettuati a metà della realizzazione dell'intervento e alla sua conclusione, con la possibilità di revocare il finanziamento nel caso in cui la certificazione abbia esito negativo.
Le due graduatorie, una per le amministrazioni comunali e una per le aziende private, sono state compilate sulla base di precisi criteri di valutazione: il rapporto costo-benefici del progetto (inteso come il rapporto fra il costo complessivo dell'intervento ed il quantitativo di rifiuti non prodotti), la valenza strategica territoriale e la valenza educativo-dimostrativa, il coinvolgimento di associazioni ambientaliste e, in genere, di volontariato.
Per le amministrazioni comunali è stato richiesto anche un requisito indispensabile per l'accesso al bando, ovvero il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal Decreto Ronchi, così come certificati dall'Azienda regionale recupero risorse.
Dei 20 progetti dei Comuni, 11 riguardano l’installazione e la gestione di compostiere domestiche per un quantitativo totale previsto di circa 8 milacomposter, 2 riguardano la riduzione di imballaggi relativi alla distribuzione dell’acqua minerale, due riguardano il riutilizzo di computers e mobili dismessi, due sono relativi alla riduzione di produzione di plastica da mense scolastiche e sacchetti della spesa.
Dei 6 progetti presentati dai privati 2 riguardano i mercati ortofrutticoli che sostituiranno le cassette di legno con quelle in plastica.
Con questi 26 progetti i proponenti prevedono una riduzione complessiva di rifiuti pari a circa 15 mila tonnellate, che ai prezzi attuali medi di raccolta e smaltimento dei rifiuti pari a circa 20 centesimi di euro porterebbe ad un risparmio pari a circa 3 milioni di euro (6 miliardi delle vecchie lire).
Il finanziamento verrà erogato in due tranches: un 70 per cento al momento della presentazione di copia dell'atto di assunzione dell'impegno, o della delibera nel caso dei comuni, e il saldo a conclusione dell'intervento previa certificazione da parte del responsabile del progetto.