30 gennaio 2003 - Si chiama "Stanze segrete-stanze scomparse", ovvero itinerario di sogno attraverso il Palazzo Medici Riccardi. Inizia nel marzo 2003 e avrà la sua conclusione nel 2005. E' questo il progetto dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Firenze, curato da Cristina Giannini, che vede un ciclo di tre mostre (a cadenza annuale) ed una spettacolare conclusione con una esposizione dedicata ai bozzetti di Luca Giordano, appartenenti alla collezione della National Gallery di Londra.
Il progetto, che rientra in un programma più ampio di recupero di Palazzo Medici Riccardi come Centro Mediceo e ponte tra i secoli dei Medici e la modernità, nasce con l'obiettivo di recuperare quella funzione artistico-museale intrinseca al Palazzo che fin dal XVI sec , in ragione dei diversi passaggi di proprietà, (residenza dei Medici e poi dei Riccardi e oggi sede della Prefettura e della Provincia), ha visto più volte modificate la sua fisionomia interna nella struttura, nelle decorazioni e negli arredi.
La prima mostra (25 marzo-28 settembre 2003) propone un percorso attraverso oggetti segreti e mai visti, collocati attualmente nei locali della Provincia e della Prefettura .
Sono ritratti, marine, nature morte, paesaggi, ai quali si aggiungeranno una serie di dipinti che rappresentano una sezione importante del patrimonio delle Gallerie di Firenze.
L'esposizione, fatta di pochi oggetti selezionati per generi, restituisce alla godibilità e alla memoria il Museo Mediceo, allestito nel 1929 da molti dimenticato o ritenuto scomparso.
La Mostra, sarà accompagnata da un catalogo in italiano e inglese e da iniziative collaterali volte a favorire una maggiore conoscenza del Palazzo.
La seconda esposizione (primavera 2004) si presenta come percorso evocativo degli ambienti del Palazzo con la ricostruzione di alcune sale e una scelta di arazzi, mobili, orologi e sculture.
Infine, il terzo appuntamento che concluderà il ciclo nel 2005 e renderà omaggio ai maestri del barocco e tardo barocco fiorentino che hanno lavorato nel palazzo: oltre a Luca Giordano, Nicola e Tommasio Nasini, Anton Domenico Gabbiani, Jacopo Chiavistelli, Giuseppe Maria Terreni.
Nel 1929 a Firenze fu inaugurato un museo; ebbe una vita breve e di questa vita si sono conservate solo poche foto d’epoca.
Si chiamava Museo Mediceo ed era allestito al piano terreno di Palazzo Medici Riccardi, in un’ala dell’edificio rimasta intatta nelle linee architettoniche michelozziane.
L’immagine di questo museo e la sua parabola sono sfumate nella memoria collettiva, insieme alle vicende del palazzo che si affaccia sull’antica via Larga, prima residenza dei Medici, ove oggi ci si reca per visitare la Cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli e la Galleria, affrescata da Luca Giordano.
La complessa storia del palazzo, modificato nella sua struttura originale con il passaggio ai Riccardi nel 1659, con i lavori di ampliamento e le commissioni di interventi decorativi che chiamarono nella residenza le migliori energie artistiche del tardo Barocco e del primo Settecento fiorentino, e con le vicende successive al 1814, anno che vide modificata la sua destinazione residenziale a favore di utilizzi pubblici, sono fatti noti ad un pubblico ancora ristretto.
Tutto questo Ë in parte imputabile alla circostanza che sino dal 1874 l’ immobile è sede dell’Amministrazione Provinciale di Firenze e degli uffici di rappresentanza della Prefettura; da più di un secolo il Salone di Carlo VIII e gli ambienti del piano nobile, affrescati da Anton Domenico Gabbiani e Jacopo Chavistelli, insieme agli stucchi del Ciceri e dell’ Andreozzi sono rimasti esclusi dalla fruizione, sicché lentamente ne è sfumato il ricordo.
”Stanze segrete” è il titolo più appropriato per una mostra - la prima di un complesso progetto espositivo- che ricostruisce vicende e allestimento del Museo Mediceo, evocando la destinazione museale intrinseca al palazzo che aveva degnamente ospitato la quadreria medicea e la collezione riccardiana, insieme ad un nucleo di dipinti su tela che si trovano dagli anni trenta del secolo scorso nelle sale e negli uffici, normalmente chiusi al pubblico.
Alla fine del primo conflitto mondiale continue richieste di arredi di un certo prestigio giungevano alle Gallerie di Firenze da parte dei funzionari dei nuovi organi centrali e periferici dello Stato, sicché il deposito provvisorio di mobili, sculture, arazzi e dipinti ”non utili” alla vita di rappresentanza degli Uffizi, fu una soluzione amara quanto inevitabile.
Nei prossimi mesi undici dipinti, ma quelli ancora celati sono molti di più, scenderanno al piano terreno, per essere esposti insieme: hanno in comune una storia recente e, con questa mostra, iniziano la loro vita pubblica.
Queste opere, tutte di genere e forse per questo più di altre destinate a subire le alterne fortune del gusto, provengono dalle collezioni medicee, ove erano confluite fra il 1640 e il 1720. Corrisposero al gusto di don Lorenzo e di Carlo, degli ultimi Medici, fino a Giangastone ed integrano una pagina di collezionismo mediceo avvincente di scoperte e di sorprese.
Quadri di tempesta, nature morte, trionfi di fiori e favole mitologiche, che erano ”scomparse” sono stati recuperati dall’oblio, dal loro esilio.
Il Museo Mediceo inteso come ”genius loci”, nonché come celebrazione di Lorenzo e di Giuliano de’ Medici, e l’ ”esilio dorato” sono i titoli delle sezioni del percorso che sarà allestito al piano terreno del Palazzo, recentemente restaurato a cura dell’ Amministrazione Provinciale di Firenze.
Ospiteranno, oltre alla Maschera di Lorenzo il Magnifico, e ad un gruppo di reliquie storiche scoperte pochi mesi fa, una straordinaria selezione di ritratti, scelti fra le varie serie che i Medici avevano commissionato in epoche diverse ad artisti diversi.
I ritratti in miniatura di Agnolo Bronzino, quelli della serie ”Gioviana” provenienti dagli Uffizi e dalla Galleria Palatina, i grandi formati della serie cosiddetta di Santa Maria Nuova, da sempre appesi nelle sale della Prefettura, saranno affiancati per la prima volta in una ricostruzione rigorosa per filologia, straordinaria per la sua capacità di evocare il ritratto come mezzo di espressione di sé e del potere politico di una dinastia.
”Stanze Segrete” è un progetto nato dalla volontà e dall’ impegno congiunti della Provincia, del Polo Museale e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituti e persone che operano in sinergia per recuperare il patrimonio artistico della città e restituirlo alla godibilità e agli studi, con il progetto finale, più ambizioso, di restituire Palazzo Medici-Riccardi alla sua vocazione originaria, quella di museo.
Questa operazione, avrà quattro tappe: ogni anno il 25 di marzo, data a sua volta evocatrice dell’inizio dell’anno secondo il calendario fiorentino, parte degli arredi ”occultati” nel palazzo dalle vicende della storia e del nostro passato prossimo, troveranno un proprio percorso, e apriranno un nuovo dialogo con il pubblico, ancora ignaro della loro esistenza.
Nella città delle grandi collezioni, stiamo per riscoprire un museo dimenticato e per dare a Firenze un museo nuovo.