All’unanimità il Consiglio regionale ha impegnato ier la Giunta “a promuovere le opportune iniziative perché sia modificato l’orientamento del Governo sui criteri di riparto del Fondo sanitario, per scongiurare il rischio di un taglio delle risorse assegnate alla Toscana”. In questo quadro la Giunta regionale proporrà forme di federalismo solidale, “con l’obiettivo di consentire a tutte le Regioni del Paese di soddisfare con le strutture del proprio sistema sanitario regionale una sempre maggior parte dei bisogni sanitari, limitando l’acquisto di prestazioni sanitarie fuori regione, oneroso per l’istituzione e per i propri cittadini”.
La forte riduzione del peso della popolazione anziana, infatti, nella definizione dei parametri di accesso al Fondo Sanitario, secondo i criteri proposti dal Governo, sarebbe tale da determinare una ricaduta negativa sul bilancio del sistema sanitario regionale della Toscana. Sull’ordine del giorno sono intervenuti i consiglieri Alberto Monaci (La Margherita) e Piero Pizzi (Forza Italia), che hanno espresso piena condivisione. “L’atto coglie esattamente quello che forse non ho saputo dire ieri – ha affermato Monaci – quando parlo mi affido più all’intelligenza di chi mi ascolta che alla mia, evidentemente non sempre si può fare”.
Il consigliere della Margherita ha comunque concluso l’intervento soffermandosi sulla positività dell’atto, che vede il favore dell’intera assemblea. “Condividiamo toni e contenuti del documento – ha confermato Pizzi – dinanzi a problemi importanti come la sanità non servono contrapposizioni pregiudiziali”. “La Giunta regionale è soddisfatta per questo clima ricostruito – ha detto l’assessore Angelo Passaleva – dove si lavora tutti insieme per raggiungere un obiettivo concreto e condiviso, che rafforza l’azione politica della Toscana in vista della redistribuzione delle risorse del Fondo sanitario nazionale”.
La votazione unanime sull’ordine del giorno ha concluso un lungo dibattito del Consiglio regionale, che era stato aperto da una comunicazione dell’assessore alla Sanità Enrico Rossi, in merito alla proposta del Ministro della Salute di riparto delle disponibilità di risorse del Servizio sanitario 2003.
L’approvazione con voto unanime dell’ordine del giorno collegato alla comunicazione dell’assessore al Diritto alla salute Enrico Rossi sulla proposta del Ministro della sanità Girolamo Sirchia sul riparto dei fondi del servizio sanitario 2003, col quale il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta a “promuovere le opportune iniziative perché sia modificato l’orientamento del Governo per scongiurare il rischio di un taglio delle risorse assegnate alla Toscana”, è stato il punto di arrivo di un complesso ed articolato dibattito che si era aperto dopo che l’assessore Rossi aveva evidenziato le possibili conseguenze negative di tale atto sul servizio sanitario regionale della Toscana.
Rossi era stato critico sui tagli annunciati per la sanità toscana, pari ad oltre 50 milioni di euro, affermando che “la proposta di Sirchia tende a ridurre fortemente il peso della popolazione anziana nella definizione dei parametri di accesso al fondo sanitario nazionale” con la conseguenza che “la Toscana sarà inevitabilmente penalizzata ma soprattutto saranno penalizzati i suoi anziani” perché “la modifica dei criteri proposta dal Governo va a penalizzare le Regioni dove l’incidenza della popolazione anziana è alta”.
Rossi aveva inoltre affermato: “Sembra che si voglia mettere i poveri del Sud contro gli anziani del Nord”. Ed aveva avanzato una proposta: “Stipulare una sorta di federalismo solidale per consentire a tutte le Regioni di soddisfare i bisogni sanitari dei propri cittadini senza che molte di esse pesino sui bilanci altrui come oggi avviene con un certo danno per la Toscana”. Di segno opposto era stato l’intervento del consigliere Piero Pizzi di Forza Italia che aveva evidenziato come “quella del ministro Sirchia è solo una proposta sulla quale devono discutere insieme le Regioni” aggiungendo di apprezzare “i toni pacati di oggi” e mettendo questi in contrapposizione con quelli che lo stesso Rossi, secondo Pizzi, aveva usato nei giorni precedenti in alcune conferenze stampa.
Con tutto ciò Pizzi aveva auspicato di trovare un punto d’incontro perché “nessuno vuole che il sistema sanitario regionale ne esca penalizzato”. Franco Banchi del Cdu aveva accusato la Giunta regionale di essere, nei fatti, conservatrice in quanto “la politica sanitaria della Regione Toscana, anche dinanzi a novità che impongono una riflessione, si rifiuta conservatoristicamente di fare i conti con sé stessa ed anche col resto del Paese, se è vero come è vero che la solidarietà è l’altra faccia del federalismo”.
E non dissimile era stata la posizione di Marco Carraresi del Ccd che tuttavia aveva invitato a trovare un punto d’incontro affermando: “Questi 51 milioni di euro in meno saranno pesanti, ma occorre ragionare e trovare insieme una soluzione, una sorta di alleanza comune, in nome del diritto alla salute”. Alberto Monaci della Margherita aveva invece avuto una posizione autonoma rispetto all’assessore Rossi. Pur criticando la politica del Governo affermando che “i dati ci dicono che c’è un’ulteriore contrazione di fondi e questo è negativo per la Toscana” aveva infatti aggiunto che “comunque sia non è certo una tragedia la cifra che perdiamo” specificando che “quello che conta è il progetto sanitario complessivo”.
Monaci aveva invitato a fare meglio i conti e ad individuare come e dove recuperare le risorse mancanti. Ma Rossi, a questo punto, era intervenuto nuovamente per dire come, secondo lui, “la situazione è invece gravemente drammatica” aggiungendo peraltro: “Si stanno togliendo risorse importanti alla sanità toscana e mi meraviglio che il Consiglio regionale non si indigni!”. In difesa dell’assessore Rossi si era schierato Filippo Fossati dei Ds, che si era detto “stupìto di come va il dibattito”, aggiungendo che “con questi tagli, inevitabilmente, a pagare saranno le fasce deboli e fra queste sicuramente gli anziani”.
E Pieraldo Ciucchi dello Sdi si era detto d’accordo con Fossati evidenziando come, secondo lui, sia importante mantenere in piedi lo Stato sociale ed il servizio sanitario nazionale definito “una delle più belle conquiste dell’Italia repubblicana”. Anche l’assessore alle Politiche sociali, Angelo Passaleva, aveva infine avuto parole di supporto per il suo collega Rossi, rivendicando alla Giunta regionale la volontà di realizzare un piano sanitario attento alle fasce di più deboli ed evidenziando come la preoccupazione di Rossi e dell’intera Giunta sia quella di mantenere un’offerta sanitaria di qualità pur in presenza di scelte importanti sul piano sociale come la non reintroduzione dei ticket”.
Passaleva aveva inoltre auspicato un’intesa fra maggioranza ed opposizione per chiedere al Governo il mantenimento dei finanziamenti. Con la richiesta avanzata da Maurizio Bianconi di An, accolta dall’aula, l’ordine del giorno è stato presentato alla ripresa dei lavori e, ritenuto da tutti che la riduzione del peso della popolazione anziana nella definizione dei parametri di accesso al fondo sanitario sarebbe tale da determinare una ricaduta negativa sul bilancio del sistema sanitario toscano, si è votato all’unanimità l’ordine del giorno sopra citato, con Monaci che ha espresso la sua soddisfazione e Pizzi la sua condivisione, mentre Passaleva si è augurato che “tutti possiamo adesso lavorare assieme per garantire ai cittadini toscani e non, in Toscana, un’offerta sanitaria di alta qualità”.