Dopo quasi due anni di gestazione, il nuovo Statuto dell’Ente Parco regionale di Migliarino, S. Rossore e Massaciuccoli ha ricevuto l’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale della Toscana. I gruppi di centro-destra hanno votato contro. I cambiamenti più rilevanti, illustrato dal presidente della commissione Territorio e ambiente, Sirio Bussolotti (Ds), derivano dalla gestione diretta dell’ex tenuta presidenziale di S. Rossore, oltre che dalle nuove disposizioni nazionali e regionali sui Parchi.
Si tratta, in sostanza, della messa a regime delle nuove competenze, con l’adeguamento delle strutture alle esigenze che sono emerse. La sede legale dell’ente viene fissata nella tenuta di S. Rossore. La struttura organizzativa è suddivisa in un settore “gestione indiretta” ed un settore “gestione diretta”, che si occupa della tenuta. Il via libera del Consiglio è arrivato dopo un lavoro molto lungo. Nel testo finale, l’Ente Parco ha accolto numerose osservazioni che via via erano state sollevate dalla commissione a seguito delle consultazioni.
Anche durante la discussione in aula non sono mancati gli emendamenti, alcuni dei quali, presentati da Pieraldo Ciucchi (Sdi), sono stati approvati. Ma soprattutto, la discussione in aula ha dato modo di aprire un confronto di più ampio respiro. Fortemente critico il centro-destra, che ha puntato l’indice contro l’incapacità del Parco di provvedere al risanamento del lago di Massaciuccoli. “Nell’area del lago non ci vivono più nemmeno le zanzare, ma sarebbe questa la tutela ambientale?”, ha affermato Virgilio Luvisotti (An), aggiungendo: “Verrebbe voglia di chiedere l’istituzione di un Parco Nazionale, che non sia sotto l’influenza diretta della Regione”.
Anche per Piero Pizzi (Fi) la Regione interferisce troppo pesantemente sulle scelte e per Maurizio Dinelli (Fi) le modifiche statutarie servono, in realtà, a stabilizzare e garantire chi già ha i ruoli di comando dell’Ente. Dinelli ha proposto numerosi emendamenti alla delibera, poi respinti dall’assemblea. Qualche puntualizzazione è venuta anche da Sdi e Margherita. “A volte il dialogo tra chi gestisce il patrimonio di S. Rossore e chi dirige il Parco è mancato”, ha notato Lucia Franchini (Margherita), mentre per Pieraldo Ciucchi “è necessario innalzare il livello delle progettualità e coinvolgere di più gli enti locali”.
Diversa l’opinione di Fabio Roggiolani, capogruppo dei Verdi, per il quale non bisogna dimenticare che il Parco, specialmente dopo il passaggio dell’ex tenuta presidenziale dallo Stato alla Regione, ha degli obblighi di tutela ambientale e valorizzazione storica anche nei confronti della comunità nazionale nel suo complesso. E’ stato l’assessore regionale all’ambiente, Tommaso Franci, a chiudere il dibattito, ricordando che nel corso del 2003 il Consiglio regionale sarà chiamato ad esprimersi su alcune deliberazioni molto importanti per il settore: il quarto programma regionale per le aree protette, ed il rinnovo degli organi direttivi di tutti e tre i Parchi regionali (oltre a Migliarino, la Maremma e le Apuane).
L’assessore, infine, pur riconoscendo la necessità di impegnarsi ulteriormente per il risanamento del lago di Massaciuccoli, ha respinto le accuse di negligenza: “Proprio in questi giorni abbiamo appaltato e dato il via ai lavori per fronteggiare l’inquinamento”, ha detto.
Riguardano la giunta esecutiva, il dirigente degli uffici tecnici e l’albo pretorio, le modifiche allo Statuto dell’Ente Parco delle Alpi Apuane che hanno appena ricevuto l’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale della Toscana.
Il voto dell’assemblea non è stato, però, unanime: i gruppi di centro-destra hanno votato contro. Le novità, come ha spiegato in aula il presidente della commissione Territorio e ambiente, Sirio Bussolotti (Ds), si concentrano su tre cambiamenti, per lo più di natura tecnica. Primo punto: viene individuato nella giunta esecutiva l’organo competente ad approvare il piano esecutivo di gestione. Secondo punto: sarà il dirigente degli uffici tecnici, con funzioni vicarie di direttore, ad assumere la responsabilità dei procedimenti di rilascio del nullaosta del Parco.
Terzo punto: si specifica che l’albo pretorio si trova presso gli uffici amministrativi del Parco a Serravezza. Il Consiglio non ha invece dato il suo assenso all’attribuzione di nuovi compiti al Collegio dei revisori dei conti, in particolare sulla valutazione del personale e i controlli interni di gestione, ritenendo che funzioni di questo tipo spettassero agli organi amministrativi.