"Per rilanciare la propria azione politica l'Ulivo deve introdurre al suo interno il principio delle primarie per tutte le competizioni elettorali a partire dalle prossime elezioni amministrative. E per questo è indispensabile che i partiti del centrosinistra cedano quote della loro sovranità a vantaggio di un progetto e di un'alleanza che quando ha allargato la sua partecipazione ha dimostrato di poter essere vincente". La proposta arriva da Giovanni Fittante, capogruppo di Insieme per l'Ulivo.
In Palazzo Vecchio. Naturalmente, precisa Fittante, dovranno essere vere e proprie primarie. Dovranno quindi estendere il diritto di votare il candidato a sindaco non solo agli eletti, ma a tutta la società civile, cioè anche a tutti i movimenti e i cittadini che hanno votato per l'Ulivo. "Solo in questo modo - prosegue il consigliere ulivista - riusciremo a sganciare definitivamente la scelta del prossimo candidato dai vecchi giochi delle segreterie di partito (a volte anche romane). Solo così riusciremo a riportare alla politica ed all'Ulivo tutti quei cittadini che nell'ultima tornata elettorale delle politiche non hanno votato per sfiducia o hanno votato per il centrodestra".
"Occorrerà mettere in campo - continua Fittante - una grande consultazione cittadina per allargare la partecipazione e per scegliere il prossimo candidato a sindaco di Firenze e non solo". Il capogruppo di Insieme per l'Ulivo allarga il ragionamento a tutte le candidature. "E' necessario utilizzare lo stesso sistema anche nella scelta dei gruppi dirigenti all'interno dei singoli partiti per dare una svolta e un segnale di chiaro cambiamento ai cittadini. A questo proposito è interessante l'esperienza parziale già fatta al Comune dell'Impruneta all'interno dei Ds.
Altrimenti, se non ci sarà questa apertura, questo cambiamento e questo nuovo dialogo con i cittadini - precisa Fittante - si rischia di arrivare alla scadenza elettorale con una proposta debole e con poco appeal e con il conseguente rischio di una fuga nell'astensionismo di buona parte degli elettori di Firenze, soprattutto di centrosinistra". "L'Ulivo - conclude Fittante - ha il dovere di rilanciare l'azione politica, stagnante a livello fiorentino sia nelle scelte o nelle non scelte intraprese sia nella mancanza di dialogo al suo interno.
Una situazione causata anche dall'attuale arroccamento del sindaco che ormai non parla con i gruppi di maggioranza da diversi mesi evitando spesso e volentieri anche il confronto in consiglio comunale e mostrandosi di fatto come un regista che è assente dalla scena".