PORTOFERRAIO (LI)- “Sono due gli obiettivi di questo incontro. Il primo: continuare un confronto che ha già prodotto risultati positivi (sanità, sostegno al turismo, risorse idriche, aeroporto). Il secondo: confermare la volontà della Regione di collaborare con tutti i Comuni dell’isola. E per dare gambe a questi propositi la mia proposta è quella di costituire un gruppo di lavoro – Comuni, Provincia, Regione – per definire entro febbraio gli impegni concreti su cui procedere insieme”.
Così il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha aperto l’incontro che - accompagnato dalla giunta regionale quasi al completo e dal presidente della Provincia di Livorno, Claudio Frontera – ha avuto oggi con i sindaci e le categorie economiche e sociali dell’Isola d’Elba.
Martini ha poi affrontato la questione, ovunque attuale, delle relazioni istituzionali, che qui all’Elba acquistano un valore emblematico, sia per le specificità territoriali legate all’insularità, sia per motivi di natura politica, dal momento che ben 5 Comuni, sugli 8 dell’intera isola, sono governati da una maggioranza diversa da quella del governo regionale.
“Non intendiamo togliere neppure un grammo alla vostra autonomia. Il governo regionale la riconosce pienamente – ha sottolineato Martini - con la stessa attenzione con cui rispettiamo quella degli altri 279 Comuni della Toscana. Su un punto voglio però essere chiaro: lasciate perdere l’ipotesi di chiedere l’istituzione di una nuova provincia dell’arcipelago. Non è certo questa la strada per soluzione dei vostri problemi. La strada da seguire è un’altra: è quella della collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, in piena autonomia e responsabilità.
Insomma quella del federalismo cooperativo e solidale e non della separatezza”. Martini ha fatto riferimento ad importanti opportunità che possono essere utilizzate in questa direzione: “Esiste una legge regionale che finanzia la gestione associata dei servizi da parte dei Comuni: ci sono arrivati decine di progetti da tutte le aree della regione, ma nessuno dall’Elba”.
Il presidente della Regione ha poi affrontato altre tre questioni: il tema dello sviluppo economico e quindi del turismo, quello della difesa del suolo e dell’ambiente e, infine, quello dei rifiuti.
Economia e sviluppo.
“Senza un protagonismo delle istituzioni e degli operatori economici locali non c’è sviluppo del territorio. Senza progetti e senza iniziative – ha precisato - non ci saranno mai nuovi investimenti. La Regione, nello scorso dicembre, ha approvato il nuovo piano regionale di sviluppo (Prs). In esso c’è una novità importante: vengono indicati i grandi obiettivi dello sviluppo regionale, lasciando piena autonomia alle forze locali di presentare progetti. Se questi sono coerenti con le grandi scelte del Prs, il nostro impegno è quello di contribuire alla ricerca dei necessari finanziamenti, regionali, nazionali ed europei.
Ad esempio: se deciderete di puntare sul turismo sostenibile l’esperienza elbana potrebbe diventare un punto di forza della Toscana, da presentare ovunque e sostenere con il massimo impegno”. Gli interventi possibili sono diversi: da quelli necessari per qualificare e allungare la stagione turistica al sostegno, anche nel 2003, alla manifestazione velistica “Toscana Elba Cup”, dalla realizzazione di un Centro per l’impiego a Portoferraio alla costituzione di una Fondazione per la gestione dei musei delle residenze napoleoniche, fino all’istituzione di uno sportello unico per le attività produttive”.
Difesa del suolo e ambiente.
“Noi non vogliamo bloccare il vostro sviluppo, ma non siamo disposti a rinunciare alle nostre competenze e responsabilità. Per questo – ha proseguito il presidente – è necessario rivedere, alla luce degli ultimi disastri ambientali e con l’obiettivo della massima prevenzione, l’attuale strumentazione urbanistica. Questa è una necessità che dobbiamo affrontare con urgenza, prima che sia troppo tardi”. In questo senso c’è l’impegno della Regione a definire insieme ai Comuni le nuove linee di indirizzo entro il gennaio 2003, nel rispetto però del blocco delle iniziative urbanistiche introdotte dopo l’alluvione dello scorso autunno.
Smaltimento rifiuti.
“Nel passato – ha concluso Martini - sono stati presi impegni da parte dei Comuni per la soluzione di questo problema e anche da parte della Regione, che aveva in proposito stanziato apposite risorse. Ma gli impegni fino ad oggi non sono stati rispettati e le risorse sono rimaste inutilizzate. Così non si può continuare a lungo: se alle decisioni non seguiranno i fatti in tempi celeri e certi, la Regione sarà costretta a destinare altrove le sue risorse: circa 10 miliardi di vecchie lire”.