"Veniamo da due anni difficili -scrive in un documento il Coordinamento comunale di POntassieve dei DS- Il Governo di Centro destra sta devastando l’Italia, oltre le più pessimistiche previsioni. Non è solo l’economia a risultarne danneggiata, ma l’intero tessuto socio economico e solidaristico, quel tessuto sul quale i Governi di Centro sinistra avevano fatto leva per il risanamento morale e politico del paese. Il rischio è – soprattutto con l’idea di devolution portata avanti dal Polo - di un’Italia divisa, isolata dall’Europa, più sola e impoverita proprio nelle sue strutture economiche e sociali.
Per queste ragioni occorre che laddove i DS sono forti, laddove si mantengono forza di governo, laddove assicurano la qualità della vita e lo sviluppo, si torni a discutere per non disperdere il patrimonio di riformismo, scelte eque, assunzioni di responsabilità alla base del buongoverno locale.
Le elezioni del 2004 saranno importanti proprio per questo: un banco di prova dove potremo rilanciare il nostro Buon Governo, la nostra esperienza, la futura classe dirigente.
A Pontassieve siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto in questi ultimi anni: abbiamo contribuito, con le nostre scelte, a far crescere la città; abbiamo aiutato le fasce più deboli, assicurato uno sviluppo sostenibile pianificando il territorio secondo criteri di sostenibilità, abbiamo difeso il paesaggio e valorizzato il patrimonio ambientale.
Siamo stati vicini al mondo del lavoro. Abbiamo contribuito, assieme a tanti altri comuni toscani a coniugare sviluppo, cultura e qualità della vita.
Adesso occorre ripartire. Abbiamo il dovere a Pontassieve, come Partito di Maggioranza e forza politica di Governo, di aprire una larga discussione per le scelte future.
Dobbiamo ridefinire le nostre scelte strategiche, capire quale sviluppo possa avere la comunità, affrontando serenamente il lancio di una nuova classe dirigente.
E’ noto quanto sia difficile rappresentare le istanze della collettività, sviluppando progetti che mettano al centro operatori economici, lavoratori, cittadini, nuove generazioni, famiglie.
La crisi di rappresentatività dei partiti si è delineata, in questi anni, in modo emblematico.
In questo senso occorre un soprassalto di energie: comunicazione, disposizione al dialogo, capacità di ascolto. Occorre uscire dalle stanze e stare tra la gente; occorre impegnarsi per ascoltare, aprire forum, interpretare le pieghe della comunità di Pontassieve e le sue realtà. Occorre aprire un dibattito per delineare le linee con cui vorremo governare questa città anche dal 2004. Ci impone questo lavoro il nostro ruolo, la nostra esperienza, l’esigenza di vivere la politica come impegno e partecipazione diretta.
Va pensato un programma di comunità: inteso come dibattito comune con la realtà attiva di Pontassieve, con gli attori principale della città, con la gente che la sente sua in modo profondo.
In questo senso siamo pronti a lanciare l’attività di un Ufficio di Programma, che avrà il compito di ascoltare, incontrare, affrontare la città che vogliamo continuare a rappresentare. Un lavoro tra la gente che porterà i DS a formulare le linee e gli interventi con cui costruire poi un futuro Programma di coalizione, più ampio e condiviso possibile.
Per Governare occorre sapere cosa fare, avere progetti chiari e condivisi; per fare politica occorre interagire e discutere con gli altri; per vincere occorre progettare il futuro.
Abbiamo chiesto al Sindaco, che ha governato la città nel passaggio di questi ultimi dieci anni, di aprire un primo percorso di consultazioni politiche.
Sarà con lui che lavoreremo per capire come sviluppare una nuova classe dirigente e un nuovo programma di Governo.
I DS ci sono: sono una forza attiva della città, hanno idee, progetti e energie per stare ancora al centro del Governo cittadino. Aprire il forum di discussione è il nostro impegno per i prossimi mesi; a quel punto sarà possibile delineare i percorsi delle future candidature.
Eccoci. Con al centro della nostra politica i cittadini, i bisogni, i giovani, lo sviluppo sostenibile.
Con i compagni e le compagne, ascoltando la gente, pensando il futuro".