Teatro Mascagni Popiglio: Gennaro Cannavacciuolo con la regia di Angelo Savelli venerdì 20 Dicembre, ore 21

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2002 06:56
Teatro Mascagni Popiglio: Gennaro Cannavacciuolo con la regia di Angelo Savelli venerdì 20 Dicembre, ore 21

Risate e divertimento assicurati con la strepitosa interpretazione di GENNARO CANNAVACCIUOLO, già ospite al Teatro Mascagni nelle passate stagioni con l'applaudito "Carmela e Paolino", nelle vesti di una venditrice di limonate napoletana...
Le tre verità di Cesira di Manlio Santanelli è un monologo comico nel quale la protagonista - una venditrice di limonate nei vicoli della Napoli dei quartieri spagnoli - racconta ad uso e consumo di un supposto cameraman del "telegiornale" tre diverse versioni a giustificazione della presenza di un folto paio di baffi sul suo "corpo di donna, femminile".


Tre racconti decisamente surreali, dove la comicità vira spesso verso il grottesco, aprendo squarci amari sulla verità… Ma verità di che? Verità della condizione esistenziale della protagonista? Verità della condizione sociale del sottoproletariato napoletano? Verità pirandelliana dell'ambiguità linguaggio e della comunicazione umana?
La particolarità della messa in scena di Pupi e Fresedde consiste prima di tutto nell'aver affidato il personaggio della donna baffuta ad un interprete maschile, il bravissimo Gennaro Cannavacciuolo – in passato a Popiglio con Carmela e Paolino - sottolineando con questa scelta proprio i lati più surreali e grotteschi del testo e riconducendo questa Cesira all'interno di una lunga galleria di ritratti di "mostri ermafroditi", di "matrone virili" di cui è ricca la tradizione napoletana dall'antica Opera Buffa fino ai vari De Simone, Ruccello e Moscato.

Ma ancora più particolare è stata la scelta originaria di rappresentare questo testo, prima che in teatro su un normale palcoscenico, direttamente nel salotto delle abitazioni degli spettatori; una rappresentazione teatrale a domicilio che intendeva riscoprire il piacere della comunicazione diretta tra attore e spettatore, creando un curioso corto circuito proprio con il mezzo televisivo, ampiamente citato nel testo e protagonista incontrastato ed ingombrante delle moderne veglie domestiche.

Con pochissimi elementi scenici ed una grande concentrazione sul testo e l'interprete, il Teatro è così entrato nelle case della gente alla ricerca di un pubblico ristretto ma motivato, fatto di familiari, di vicini, di parenti e conoscenti, disposti a restituire al Teatro con la loro vivente partecipazione il senso di una necessità spesso smarrita tra quinte e sipari. Pioniere a Firenze ed in Italia di questa particolare forma di rappresentazione - molto apprezzata soprattutto in Francia - Pupi e Fresedde ha condotto, tra il 1986 e il 1996, tre distinte e massicce operazioni di Teatro d'Appartamento (Sarah la nera di Angelo Savelli, Le tre verità di Cesira di Manlio Santanelli e Mamma di Annibale Ruccello) ottenendo ovunque uno straordinario successo che ha poi aperto la strada a numerose iniziative similari.

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